Sherlock 4×02 Il detective morente
Vivo o morto? Il mistero attorno alla figura di James Moriarty è ancora lungi dall’essere risolto, ma quest’ultima puntata, “Il detective morente”, aggiunge importanti tasselli al piano orchestrato dal genio del crimine prima della sua presunta (e parliamoci chiaro, quasi certa) morte.
La tradizione di “Sherlock” che vede il secondo episodio della stagione tendenzialmente sganciato dalla trama principale – basti ricordare “Il banchiere cieco” e “Il mastino dei Baskerville”, ma anche “Il segno dei tre”- viene bruscamente interrotta con un episodio inizialmente molto confusionario e quasi difficile da seguire, ma che si rivela uno dei più belli dell’intera serie.
Le rivelazioni finali, di cui parleremo tra poco, sono soltanto la ciliegina sulla torta di una puntata intensa come raramente era successo in passato e che tiene lo spettatore sempre sul “chi va la”. L’episodio è l’adattamento del racconto “L’avventura del detective morente” e il modo in cui la trama dell’opera letteraria si integra nella storyline della serie è pressocchè perfetto.
La presenza del personaggio di Culverton Smith, che secondo i rumors più affidabili sarebbe dovuto essere l’esecutore del piano postumo di Moriarty, non fa altro che aumentare questo senso di attesa spasmodica che noi tutti proviamo ormai da tre anni.
C’è tanto altro in questo episodio: innanzi tutto la morte di Mary Watson assume ancor più significato in questo episodio in cui Sherlock mette sul piatto la sua vita nel tentativo di salvare l’amico rimasto vedovo. E il suo piano è, nella sua follia, geniale (ma d’altronde è di Sherlock Holmes che stiamo parlando, di cosa ci stupiamo?).
Il detective di Baker Street non sbaglia un colpo, e ammettiamolo, è divertentissimo vedere come il nostro protagonista avesse previsto ogni singola mossa di ogni singolo personaggio, tranne uno. La ragazza incontrata da John sull’autobus ne “Le sei Thatcher”, la terapista del dottore nonché la presunta figlia di Culverton Smith con cui Sherlock credeva di aver trascorso una notte mangiando patatine sono in realtà un’unica persona. Tre personaggi avvolti nel mistero (soprattutto la prima e l’ultima), personaggi che avevano lasciato un che di irrisolto.
Ogni evento inspiegabile è stato svelato nel finale di questo episodio in cui fa il suo debutto (in maniera magistralmente simile a quello di Jim Moriarty ne “Il grande gioco”, finale della prima stagione) Euros Holmes, la misteriosa sorella di Sherlock e Mycroft più volte nominata o citata, prima della sua rivelazione, sotto lo pseudonimo di Sherrinford. È lei a gettare il fratello nelle grinfie di Culverton Smith fingendosi la figlia di quest’ultimo, spingendo senza saperlo Sherlock ad immolarsi nel tentativo di aiutare Watson. E dire che il suo piano sarebbe anche riuscito se John non avesse trovato il dvd che Mary fece recapitare a Sherlock.
Ad un certo punto “Lady Holmes” parla di un amico comune tra lei e Smith che ha innescato diversi anni prima questa catena di eventi. È finalmente chiaro, è Euros ad aver raccolto l’eredità di Moriarty e ad aver messo in piedi il piano della nemesi del fratello. D’altronde quella ragazza messa li quasi per caso nel primo episodio non aveva convinto nessuno ed era plausibile che si sarebbe rivelata essere ben più che “l’amante” di Watson, anche se un risvolto del genere era difficilmente prevedibile, un colpo di scena orchestrato magistralmente e perfettamente riuscito.
Euros spara a John alla fine dell’episodio lasciandoci con un cliffhanger inaspettato. Lo avrà colpito mortalmente o soltanto ferito? Come reagiranno Mycroft e Sherlock al ritorno della sorella ora che quest’ultima è un’alleata di Moriarty? Ci verrà raccontato il suo misterioso passato? Avremo nel finale di stagione un ritorno, magari in flashback proprio grazie al passato di Euros, del personaggio interpretato da Andrew Scott? Probabilmente si ma, c’è da giurarci, il finale di stagione “The final problem” riserverà molto altro.
Oh quasi dimenticavo, è tornata anche Irene Adler (protagonista dell’episodio “Scandalo a Belgravia” della seconda stagione). Tornata per modo di dire, dato che la sua presenza si manifesta tramite un sms mandato a Sherlock ma ammettiamolo, è bastato sentire l’inconfondibile suoneria del cellulare di Sherlock per farci saltare in piedi sul divano. Ci sarà spazio anche per la Adler nel finale di stagione o la sua presenza in questa puntata è esclusivamente strumentale al dialogo che Sherlock e Watson hanno subito dopo?
Dopo un inizio a singhiozzo questa stagione di Sherlock entra nel vivo, un mistero viene risolto e ne spuntano fuori tanti altri. Non ci resta che attendere questa settimana per poi goderci il finale di stagione. Volete un consiglio? Godetevelo davvero, perchè la quinta stagione probabilmente si farà ma come al solito ci vorranno anni prima di tornare al 221B di Baker Street.
In conclusione “Il detective morente” è l’episodio che noi tutti stavamo aspettando da tre anni a questa parte. È bello, coinvolgente e da una spinta in avanti molto importante alla trama. A noi e piaciuto moltissimo e a voi? Fatecelo sapere nei commenti.
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