
Prima cosa da dire: partenza da applausi. L’incipit di questo episodio è davvero al cardiopalma, con vari punti da film dell’orrore. Un episodio che sebbene all’apparenza non si colleghi ai temi principali, si fa apprezzare per la costruzione e per l’alto carico emotivo che porta con se. Da semplici comprimari con funzione comica, si ritrovano catapultati nel ruolo di protagonisti Fitz e Simmons: promossi a pieni voti, nonostante le situazioni da inconsapevoli liceali innamorati, che però ti scaldano tanto il cuore. Curiosa la trovata attorno a cui gira tutto l’episodio, ovvero una malattia aliena: come un semplice raffreddore Chitauriano avrebbe potuto sterminare l’umanità, laddove lo stesso esercito Chitauriano non era riuscito nell’impresa.
Altro grande protagonista è Phil Coulson, che si sente cambiato, troppo diverso da come era una volta. I suoi dubbi vengono chiariti da una sempre meno fredda guerriera Melinda May, anche se su Coulson si fatica a credere che a Tahiti non sia successo nulla e sul fatto che sia stato riportato in vita senza nessun problema. Skye in disparte, mentre Ward si ritaglia il suo momento con un bel tuffo disperato da un aereo in volo per salvare Simmons.

Toccante il discorso tra Coulson e lo sfortunato pompiere Diaz, ormai destinato ad un triste epilogo. Così come è emotivamente pesante anche quello che sembra l’ultimo litigio tra Fitz e Simmons, con il risultato finale che gli unici a non capire che tra di loro c’è qualcosa sono loro stessi (da manuale del telefilm). Un po’ meno soddisfatti i poveri topolini da cavia per i primi due tentativi di vaccino.
Voto alla puntata 7: se fatte così anche puntate con lo scopo di allungare il brodo ti lasciano qualcosa di importante. Episodio dall’alto carico emotivo, nessuna battaglia ed una sfida finale che si gioca esclusivamente in laboratorio e contro il tempo. Incipit da incorniciare, finale con minacce dai piani alti per il comportamento della squadra di Coulson. Succederà qualcosa? Lo vedremo tra una settimana.