Avete presente la faccia di Skye/Daisy che potete vedere nell’immagine qua sopra? Ecco, io ho avuto quell’espressione per almeno tre quarti di questo finale di stagione di Agents of SHIELD. Ancora adesso, a ore di distanza dalla visione di questo doppio episodio sono qui a chiedermi: ma che cacchio di roba ho visto?!
Non so neppure da dove cominciare. Boh, proviamo a partire dagli Inumani. Mi preme sottolineare il personaggio di Raina, che finalmente capisce il suo ruolo nel mondo e, consapevole del suo destino, lo accetta, sacrificandosi in nome del futuro della sua razza: è stata la prima delle tante volte in cui mi sono commosso durante l’episodio. Passiamo all’allegra famigliola inumana: avevamo lasciato papà Castoro Cal preda volontaria dello SHIELD, con l’intenzione di agire come cavallo di Troia ai danni di Coulson e compagni.
E invece il buon Phil ha ancora una volta la meglio con la sua qualità migliore: capire le persone. Sotto ad un pessimo trucco (faceva più paura con la solita espressione da squilibrato) si nasconde un padre al quale è stato tolto tutto. Per carità resta pur sempre un pluriomicida, ma anche qui ho pianto fortissimo quando finalmente abbraccia sua figlia. Prima di dimenticarla per sempre. Lacrimoni.
Poi ci sarebbe Jiaying, che a ciucciare la forza vitale delle persone con la sola imposizione delle mani siamo tutti bravi ad essere immortali. E difatti ti cucchi la morte che ti meriti per avere e averci ingannato tutti, anche se a ben vedere pure lei è in fondo una vittima. All’elenco di persone che fanno ciao ciao si aggiunge anche Gordon, in maniera abbastanza ridicola (“It’science bitch” e occhiolino a Breaking Bad), e l’Agente 33, in maniera clamorosamente ridicola, uccisa da un piano semi-improvvisato di Melinda, che trolla Ward per fargliela uccidere, riuscendoci. A proposito di Ward, sembra che in città ci sia un nuovo pretendente alla testa dell’HYDRA…
Ma vabbè, torniamo all’elenco delle cose che mi hanno fatto piangere: Bobbi che si fa sparare per salvare Hunter, che a sua volta non vuole più perdere la bionda per nessuna cosa al mondo (anche se gli hanno cassato lo spinoff); May in abiti civili che si piglia una vacanza, con tanto di costume da bagno e pistola (che non si sa mai), riconciliandosi con suo marito; Phil che salva il culo a tutti e Mack che ci taglia una mano al volo per evitargli la morte. Ma sopratutto loro.
Si. Fitz-Simmons. Lei si accorge di amarlo, lui finalmente esce dalla friendzone. Lo spumante è pronto. Poi arriva quella scena dopo i titoli di coda, l’apotesi del “CHECACCHIOSTASUCCEDENDO?!”. E a quella scena si può reagire in due modi.
Il primo: “Oh che gran colpo di scena, chissà che fine ha fatto Simmons!”, che è quello che si pensa nel caso in cui non freghi nulla di Fitz e Simmons. Il secondo invece, che è anche l’unico moralmente accettabile dato che non dovrebbero esistere al mondo persone a cui non freghi nulla di Fitz e Simmons, è “AAAAAAAAAAH, NO! NO! MA SARETE ST***ZI! NON POTETE FARLO”. E invece l’hanno fatto.
P.S. Ma con cosa le fanno le chiusure di sicurezza allo SHIELD, con la carta velina? Bastava appoggiarsi male alla porta per liberare un oggetto custodito in una dannata portaerei?! Vi odio.
Comunque, andando a chiudere, una doppia puntata eccezionale, un finale di stagione che consacra davvero Agents of SHIELD, nonostante qualche effetto speciale al limite del pezzente che ogni tanto rovina un po’ l’atmosfera. E inoltre, insieme ad un nuovo team di Avengers c’è da costruire anche un nuovo team Coulson… e qualcuno ha detto Secret Warriors?
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