
I due bambini vengono portati alla centrale di polizia, dove vengono ripuliti e visitati da un’assistente sociale. Il sospetto degli agenti è che chi ha rapito Flora vivesse nella fattoria abbandonata e avesse abbandonato la proprietà dopo averla presa, lasciando i ragazzini alle intemperie. Siamo nel profondo sud degli Stati Uniti, e i due bambini non sembrano essere in grado di parlare né di capire. Continuano a ululare una sola parola: CROATOAN, che Matt rivelerà essere un avvertimento. Anche Mason è giunto sul posto, e dopo aver contribuito alle ricerche per Flora i Miller si ritrovano di fronte al fatto che sono passate 72 ore: si sta cercando il corpo di Flora. In preda al panico, Mason incolpa Lee, convinto che sia stata lei a farla scomparire per scappare con lei in Messico. Il suo ex marito le rinfaccia l’incidente in cui Lee ha portato via Flora da scuola, e pensa che ci sia lei dietro a tutta questa messinscena. I toni si alzano e Mason spinge a terra Lee.
Quella notte Matt viene svegliato da una telefonata della polizia: c’è qualcosa che i Miller devono vedere, e si tratta di un cadavere. Lee si prepara al peggio ma non è ciò che si aspetta: legato ad una ruota di legno, il corpo completamente carbonizzato – è Mason, l’ex marito di Lee. La donna lo riconosce dall’anello che portava. La mattina seguente Matt controlla i filmati di sorveglianza e nota che la notte prima Lee rimase fuori casa per ben quattro ore. Shelby la accusa e Lee rimane schifata dai suoi sospetti, ma Matt giunge a una conclusione: qualcuno sta dicendo loro che non sono i benaccetti lì dentro.

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