
Credit: Francesco Berardinelli/Netflix
Baby è tratto da una storia vera?
Baby è finalmente arrivato su Netflix. La serie tv italiana, infatti, ha debuttato il 30 novembre sulla piattaforma streaming.
La serie, composta da sei episodi, trae liberamente ispirazione dallo scandalo della prostituzione minorile nel quartiere Parioli di Roma scoperto nell’estate del 2014. Obiettivo dei sei episodi è esplorare le “vite segrete degli adolescenti di Roma”. Protagonisti della serie sono un gruppo di ragazzi dei Parioli alle prese con problemi esistenziali e in cerca di indipendenza, in costante conflitto con le proprie famiglie e alla scoperta di amori negati e accomunati dalla conoscenza di terribili segreti.
Seppur la trama della serie dice chiaramente che la serie è liberamente ispirata dalle vicende della baby prostituzione, la domanda sorge spontanea. Baby è tratta da una storia vera?
La risposta è: ni.
Durante la conferenza stampa di presentazione della serie, tenutasi a Roma il 27 novembre 2018, gli autori hanno chiarito ai giornalisti che la serie tv Baby non tratta delle squillo dei Parioli. Piuttosto ne prende ispirazione.
Ma cosa vuol dire?
Secondo quanto dichiarato dal regista della serie Andrea De Sica, dalla head writer Isabella Aguilar e dal gruppo dei GRAMS (un gruppo di giovani scrittori che hanno lavorato a Baby ) attraverso la voce di Eleonora Trucchi, Baby è una serie di denuncia sociale, non sulla baby prostituzione ma sul mondo dei giovani.
Seppur la storia che fa sfondo e che si percepisce perfettamente nella serie, è quella della baby prostituzione, ad essere indagate nei sei episodi disponibili su Netflix, sono gli animi, le sensazioni e le storie di un gruppo di giovani adolescenti che devono fare i conti con i disagi della loro età.
Questo gruppo di ragazzi, infatti, vive una vita apparentemente perfetta. Sono ricchi e frequentano scuole private ma questo non vuol dire che vivano meno disagi del resto degli adolescenti.
E a chi chiede con quale punto di vista viene presentata la prostituzione giovanile la risposta è una: questa serie ha l’obiettivo di “farsi delle domande, non darsi delle risposte”.
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