Chicago Med 1×13 – “Us”
Al Chicago Med sono tutti un po’ nervosi e indecisi. Per Sarah è arrivato il “giorno dell’assegnazione”, e non è ancora sicura della sua scelta di lasciare il Pronto Soccorso per trasferirsi in Patologia con Joey; la dottoressa Manning è assillata da sua suocera che vuole far battezzare suo figlio Owen, nonostante lei non sia credente; il dottor Halstead non è ancora pronto a dimenticare la paziente Jennifer Baker e vorrebbe avvertirla che la stanno curando con un placebo, ma non può avvicinarsi a lei.

I nostri medici però non hanno il tempo di pensare ai propri problemi, in quanto il primo paziente della giornata è una donna vittima di un grave trauma cranico dovuto a una caduta sul ghiaccio; un pezzo di ghiaccio le ha inoltre trafitto la carotide. I medici riescono a fermare l’emorragia, ma la vittima ha subito un danno troppo grave e rimarrà in stato vegetativo. Il marito della donna chiede ai medici se è possibile usare gli ovuli della donna per provare a concepire un figlio che tanto desideravano, ma non sapeva che la moglie portava una spirale contraccettiva e quindi non voleva avere figli. Il dottor Halstead non sa cosa fare: dare la precedenza alla paziente in stato vegetativo, che a quanto pare non voleva avere figli, o al marito che dice il contrario?
Nel frattempo il dottor Charles aiuta il dottor Choi con un paziente che ha tentato di tagliarsi il braccio con un’accetta perchè non lo sente parte di sé, arrestato dall’agente Burgess in un negozio di ferramenta. I medici riescono a salvargli il braccio, ma l’uomo continua a chiedere di farselo amputare. Il dottor Charles crede che il paziente soffra del Disturbo dell’Identità dell’Integrità Corporea, che fa credere a chi ne soffre che certe parti del loro corpo non gli appartengano, ma il dottor Choi è alquanto confuso. Lo psichiatra propone una cura a base di bloccanti del nervo, che però è solamente temporanea, ma il paziente accetta e ringrazia il dottor Charles. Sembra andare tutto bene, ma poco dopo l’uomo tenta di nuovo di desensibilizzare il braccio stringendolo con un laccio emostatico, ed è troppo tardi per salvarlo e viene amputato. L’amputazione però sembra aver aiutato il paziente, che finalmente si sente bene, lasciando il dottor Charles nel dubbio: sarebbe stato meglio amputargli il braccio sin dall’inizio? Le decisioni che hanno preso erano davvero nell’interesse del paziente, o di quello dei medici?

L’infermiera Sexton si occupa di un bambino, Eric, che ha ingerito delle piccole calamite. Il padre del bambino sembra subito attratto da lei, e sembra essere ricambiato. Il dottor Rhodes consiglia di procedere subito con l’intervento, ma il padre di Eric teme i rischi della chirurgia. Poco dopo il bambino peggiora e viene portato in sala operatoria, dove il dottor Rhodes, aiutato dalla dottoressa Manning, riesce a salvare il piccolo. Ci penserà April a rassicurare il padre di Eric.

Sarah intanto si trova costretta ad operare da sola su un uomo che sembrava avesse solo una sinusite, ma che è improvvisamente peggiorato e rischia di morire per la pressione del fluido nel cranio, causata da una frattura. Il dottor Choi è occupato, così la studentessa pratica un foro nel cranio del paziente e riesce a salvarlo, nonostante non abbia la licenza per operare. La Goodwin la riprende, ma il dottor Choi si prende la responsabilità per l’intervento di Sarah. La studentessa è ormai di famiglia al Pronto Soccorso e tutti credono nelle sue abilità, ma quando va a ritirare la lettera di assegnazione scopre di essere stata definitivamente ammessa a Patologia. Joey è entusiasta, ma Sarah non vuole lasciare il Pronto Soccorso, la sua famiglia.

A fine turno, la dottoressa Manning propone a Will, che l’aveva aiutata a preparare il battesimo cattolico per Owen, di celebrare il battesimo in una comunità di cui anche lei fa parte. Il piccolo viene quindi felicemente battezzato nella cappella dell’ospedale, con tutti i medici presenti.

Jennifer Baker, come aveva previsto il dottor Halstead, peggiora e in breve tempo decede. Will partecipa al suo funerale, dove il marito della donna lo ringrazia per tutto quello che ha fatto per lei, ma il medico è confuso e dilaniato: la famiglia non saprà mai che a Jennifer era stato somministrato del placebo, è stato tutto inutile. Suo fratello Jay lo rassicura: ci teneva a lei, quindi non è stato inutile, anche se non riesce a vederne i cambiamenti. Will è finalmente un po’ più sereno, grazie al consiglio del fratello “poliziotto e filosofo”.

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