Curon esiste davvero e la serie “Curon nasce da Curon”: parla uno degli autori
Nella presentazione alla stampa di Curon tenutasi virtualmente venerdì 5 giugno Giovanni Galassi, uno degli autori, racconta come è nata l’idea per la realizzazione della serie. Questa genesi è strettamente connessa al domanda: Curon esiste davvero? Il luogo dove è girata la serie è in Trentino. Si tratta proprio di Curon, del lago di Resia e del suo campanile che diventa – non solo simbolo – ma anche vero e proprio personaggio della serie.
“L’aneddoto curioso è che Tommaso Matano [un altro degli autori, NdR] è stato il primo a portarci il luogo all’attenzione” continua Giovanni Galassi. Tommaso Matano “pochi mesi prima era in Trentino e voleva visitare Curon”. Poi decide di non andarci, “ma forse proprio per questo gli è rimasta impressa” come meta da esplorare e, con il tarlo di Curon, propone la location al team di produzione. Da questo luogo nasce la serie dal punto di vista dell’impatto visivo e “della storia, dell’identità della doppiezza”. Ci sono “due comunità, quella italiana e quella tedesca con un tradimento originario. Il paese nuovo che si specchia nel lago sotto cui c’è quello vecchio sommerso”. Ricordiamo, infatti, che Curon si trova in provincia di Bolzano, una provincia autonoma in cui si parlano sia il tedesco sia l’italiano.
Di fatto, conclude Giovanni Galassi: “Curon nasce da Curon”. Il luogo è il fulcro, il cuore pulsante di questa serie. “Al centro, in senso concreto e materiale” e poi anche dal punto di vista “simbolico” c’è il luogo.
Curon dov’è? In Trentino, in provincia di Bolzano
Come accennato nella prima parte dell’articolo, Curon si trova in Trentino. Il comune si chiama Curon Venosta e è collocato nella provincia di Bolzano. Il lago a cui fa riferimento anche uno degli autori citato nel primo paragrafo (Giovanni Galassi) è il quello di Resia. Presso il passo di Resia, in realtà, c’erano tre laghi: il lago di Resia, il lago di Curon e il lago di San Valentino alla Muta. Nel 1950, però, viene costruita una diga che li unisce e sommerge il Comune Venosta, poi ricostruito a monte.
Lago di Resia ghiacciato e campanile
Quando il lago di Resia è ghiacciato, in inverno, è possibile raggiungere il vecchio campanile di Curon. La cima si staglia sulle acque e la struttura risale alla metà del Trecento. La chiesa che – prima – vi era annessa, invece, era dell’Ottocento. Curon esiste davvero!
Curon leggenda: cosa si narra su questo posto?
Nella presentazione alla stampa di Curon tenutasi virtualmente venerdì 5 giugno, l’head writer della serie Ezio Abbate racconta di come è nata la serie. Il team produttivo parte dal luogo e dagli elementi “soprannaturali” connessi ad esso, “da una leggenda da horror puro”. Cosa narra la leggenda di Curon? “In alcuni momenti dell’anno ad alcune persone può succedere di ascoltare delle campane provenire dal campanile. È un campanile che non ha campane da moltissimo tempo quindi si mette in gioco, subito, il genere dell’horror”. In realtà Curon poi mescola questo aspetto al soprannaturale, al coming of age e, soprattutto, l’aspetto drammatico e di umanità dei personaggi.
“Siamo partiti da una leggenda. Nei mesi di inverno c’è chi giura di poter sentire il rintocco delle campane provenire dal campanile”, a queste parole il regista Fabio Mollo ha aggiunto: “C’è questa leggenda che dice che – nonostante le campane siano state rimosse dal campanile, alcune notti, delle notti in cui succedono delle cose particolari, si possono sentire le campane ancora riecheggiare.”
Cosa c’è di vero? Cosa è suggestione? Come tutte le leggende anche questa è avvolta nel mistero. Di seguito trovi un approfondimento sulla storia vera di Curon.
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