Dove è stato girato Mare Fuori 3?
Dov’è girato Mare fuori 3 stagione? Torna l’emozionante storia di Mare fuori, una co-produzione Rai Fiction e Picomedia diretta da Ivan Silvestrini e prodotta da Roberto Sessa.
La terza stagione, formata in tutto da 12 episodi, riparte in prima serata su Rai 2 a partire da mercoledì 15 novembre 2023, ma è già disponibile dal 1° febbraio con i primi sei episodi in anteprima streaming su RaiPlay. Dove sono girate quindi le nuove puntate?
Carcere di Nisida Mare Fuori

Nata da un’idea originale di Cristiana Farina, l’ambientazione di Mare Fuori prende ispirazione dal carcere minorile di Nisida di Napoli, quello che nella fiction diventa l’IPM, l’Istituto di Pena Minorile dove molti ragazzi si ritrovano rinchiusi per pagare per i loro sbagli.
Tra di loro c’è chi ha sbagliato davvero, e chi lo ha fatto senza nemmeno volerlo. Quando si è adolescenti, infatti, il limite tra giusto e sbagliato è molto sottile, e i detenuti dell’Istituto Minorile che si affaccia sul mare di Napoli lo sanno bene.
Mare Fuori 3 location
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Diretti da Ivan Silvestrini, le riprese dei nuovi episodi di Mare Fuori 3 si svolgono tra la primavera e l’estate 2022, concentrandosi ancora una volta nella splendida città di Napoli e nel dettaglio presso la Marina Militare (Molo San Vincenzo) della città.
Si tratta infatti del posto ideale per ricostruire gli interni del carcere minorile dove sono ambientate le storie dei protagonisti della fiction.
Del capoluogo campano riconosciamo luoghi iconici come Piazza Monteoliveto, la Galleria Umberto, il rione Sanità, l’Orto Botanico e persino a Nisida. Quest’ultima è la piccola isola appartenente alle isole Flegree che ospita il vero Istituto Panale Minorile di Napoli.
Infine, un’altra importante location scelta dalla produzione è anche Cava de’ Tirreni, piccolo comune di Salerno che già a novembre 2019 ospita la troupe di Mare fuori all’interno di Palazzo Coppola e lungo i portici della città.
“Ho mosso la macchina da presa cercando di attenermi al mio principio guida, ovvero di essere sempre, in ogni momento alla “distanza perfetta” dai personaggi, con uno stile fluido alla continua ricerca dell’emozione, attraverso spesso coreografie articolatissime dove ogni cosa doveva essere al suo posto, avvenire in un momento precisissimo affinché il ritmo non inciampasse.” Ivan Silvestrini.
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