“He could be the first man who sits on that throne in 50 years to actually deserve it.”
– Cersei Lannister
Puntata piatta, che per la prima volta dall’inizio della quarta stagione ci annoia quasi. Ma ci sono un paio di notizie bomba relative a quel fetente di Lord Baelish, ossia Ditocorto, che sono piuttosto sconvolgenti. Ho deciso quindi di fare un approfondimento su questo personaggio dopo il solito riassuntone della puntata, un pacco regalo di due articoli al prezzo di uno, intitolato “Le cronache di un Ditocorto”.
Tommen Baratheon, fratellino di Joffrey, viene incoronato re. Durante la cerimonia, occhiate dolci vengono lanciate tra il piccolo e Margaery. Cersei interrompe la dolce parentesi parlando con la bella lady dei Tyrell, mostrando apprezzamento per la ragazza e preparando il campo per un futuro matrimonio tra lei e il nuovo re. “Sarebbe stato il tuo incubo”, queste sono le parole con cui Cersei parla della sua possibile vita con il defunto Joffrey.

Ditocorto e Sansa arrivano alla Valle di Arryn, dove incontrano Lysa Tully, sorella di Catelyn e moglie vedova del re Arryn. Sansa conosce per la prima volta la zia e il cugino Robin. Lysa si dimostrerà presto una schizzata, attaccando la nipote perché presuntamente “in cinta” di Baelish, oltre che un allupata, urlando tutta la notte per “festeggiare” il ritorno dell’amante Ditocortino (come se non fosse già chiaro che ha qualche rotella fuori posto, quando la vediamo allattare al seno il figlio che ormai ha l’età per iscrivere a Ingegneria edile).

Jorah Mormont informa Daenerys che il re Joffrey è morto. L’idea di assalire Approdo del Re viene rimandata poiché tutte le città da lei conquistate si stanno ribellando al suo controllo. La prossima mossa sarà quella di ristabilire l’ordine.
Arya si riposa con Il Mastino e, come ogni sera, pronuncia la lista delle persone che ucciderà. Ultimo della lista: Il Mastino. Il mattino seguente, Arya si allena con la ritrovata spada Ago nello stile della “Danza dell’Acqua”, insegnatale dal maestro Syrio Forel.

Cersei continua la sua campagna mediatica per assicurarsi la morte di Tyrion nel prossimo processo per l’uccisione del re Joffrey, prima Oberyn Martell e poi il padre Tywin, con la scusa del matrimonio tra Tommen e Margaery.

Nella dimora di Craster, la squadra di Jon Snow si prepara all’imboscata. Imprigionati, Jojen ha una visione dell’albero dove Bran dovrebbe incontrare il corvo a tre occhi. Quando Karl, capo dei ribelli, comincia a molestare la piccola Meera, l’attacco ha inizio. Inevitabilmente lo scontro finisce a favore di Jon e dei Guardiani della Notte e il gruppo di ragazzi prende l’occasione per scappare e continuare il loro viaggio all’insegna del surreale.
Voto Puntata: 6 e mezzo. Puntata “cosí cosí”, che non mi convince, che non mi sazia. Ma comunque sempre di un certo livello. Signori, stiamo parlando di Game of Thrones.
– LE CRONACHE DI UN DITOCORTO –

Lo amiamo, lo odiamo, amiamo di odiarlo, odiamo di amarlo, è lui… uno dei personaggi più bastardi della serie: Lord Baelish. In questa puntata veniamo a scoprire che era stato lui a organizzare la morte di Jon Arryn, chi era?
Leggi l’articolo dedicato a lui: “Le cronache di un Ditocorto”