
Gotham 4×04 “The Demon’s Head” – recensione
Nel precedente episodio Bruce Wayne era riuscito ad accaparrarsi il coltello di Bhalasin, antico artefatto cui gran parte di Gotham era interessato. Proprio per questo il futuro Batman vuole indagare sulle origini dell’arma e lo porta ad un esperto: il Dr. Wimnhrop, il quale vive a Gotham con il nipote, Alex, un ragazzino timido ed introverso, pieno di insicurezze.
Inutile dire che un coltello così ambito non mette al sicuro il dottore che viene ucciso addirittura da R’as Al Ghul in persona. Fortuna (o sfortuna) vuole che il pugnale sia stato prelevato da Alex, il quale lo nasconde in un posto imprecisato. Così il ragazzo fugge assieme a Bruce Wayne per mettersi in salvo da R’as e dai suoi sgherri. La resa dei conti arriverà al museo dove Bruce si confronterà con la propria umanità ed il colpo di scena dell’episodio farà sobbalzare dalla sedia più di una persona.
Intanto arriva a Gotham Sofia Falcone, figlia di tanto padre. Nel suo primo incontro col Pinguino, la ragazza mette in chiaro una cosa: non seguirà le orme del padre, Gotham è la città dell’uccello che non può volare e tale resterà. Cobblepot ha in realtà ben altri grattacapi, Nygma è introvabile e lo sta pungendo con degli enigmi propostigli sotto forma di rap da alcuni senza tetto, pagati per farlo.
Indagini ed azione
Il quarto episodio della quarta stagione di Gotham è ben bilanciato nel ritmo e nella narrazione, alternando momenti più propriamente action a fasi investigative, non disdegnando anche l’approfondimento dei personaggi.
In tal senso è ancora una volta l’erede di Casa Wayne ad essere l’oggetto delle attenzioni degli autori. Il confronto con Alex offre al pubblico il paragone tra il Bruce al momento dell’inizio della serie e quello che è diventato: un ragazzo sulla via per diventare uomo, ma soprattutto che ha affrontato i suoi demoni e ne sta uscendo vincitore.
Gli amanti delle serie puramente action non potranno che apprezzare la scena della biblioteca, che si trasforma in una sorta di labirinto da cui Bruce ed Alex riescono ad uscire, sfuggendo ai peculiari sgherri di Ra’s Al Ghul.
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica ed anche Gotham inizia a non essere esente da difetti che, a lungo andare, potranno influire negativamente sul destino della serie.
La trama relativa al Pinguino, così come Ed Nygma, con tutti i personaggi connessi, si prendano ad esempio le scene degli enigmi “rappati”, inizia ad evidenziare un tratto troppo plateale al limite del macchiettistico, andando a toccare qualche similitudine con la tanto vituperata serie degli anni ’60.
Per non parlare di Anubis, il ragazzo cane, che addirittura insegue fuori da una finestra un osso di dinosauro, lanciato da Jim Gordon
Gli autori dovrebbero recuperare quel tratto cupo che aveva fatto innamorare Gotham agli appassionati e limitare gli elementi troppo sopra le righe per non far perdere alla serie l’identità che si è guadagnata in questi anni.
Se la storia di Bruce e del suo diventar Batman resta efficace ed interessante, tutto il resto andrebbe rivisto o quanto meno deviato verso direzioni più consone alla serie.
Giudizio finale
Anche il quarto episodio della quarta stagione di Gotham, pur non essendo esente da difetti, si difende bene. Risulta pieno di eventi, ben ritmato, dosato negli elementi narrativi ed action. La serie è arrivata alla sua maturità, ma questo potrebbe rivelarsi il momento più delicato: il “salto dello squalo” potrebbe essere dietro l’angolo. Gli elementi più macchiettistici evidenziati nelle scene del Pinguino sono un campanello d’allarme di cui gli autori dovranno tener conto.
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