Gotham 4×11 “Queen Takes Knight” – Recensione

A Gotham i nodi stanno per venire al pettine. Le pedine sono tutte sulle scacchiera e solo alla fine si scoprirà chi domina la malavita nella città di Batman. Le parti in causa sono Sofia Falcone, il Pinguino e le rappresentanti del girl power: Selina, Tabitha e Barbara.
In mezzo a questo fuoco incrociato c’è Jim Gordon. Colui che sin dall’inizio si è schierato contro la Pax Penguina ed ha scomodato Carmine Falcone per portare un nuovo equilibrio in città. Proprio il vecchio boss, contro ogni previsione, si presenta a Gotham per rimettere in riga la figlia. Lei è rea di aver portato guerra nella città che suo padre ha sempre amato e di non capire il significato della parola rispetto. Quando sembra che la vita di Sofia a Gotham sia arrivata al capolinea, ecco che, da un furgone nero arrivano i proiettili che mettono fine alla vita di Carmine Falcone.
Il primo sospettato è il Pinguino, il quale cerca in tutti i modi di scagionarsi. Ma non saranno questi i suoi veri problemi: viene incriminato per la morte, fasulla in verità, di Martin, il bimbo che ha preso sotto la propria ala.

Intanto, con un colpo di scena, si scopre chi sia davvero l’assassino di Falcone e chi, alla fine, sia il nuovo boss di Gotham. Nel frattempo, Gordon viene messo faccia a faccia con le sue debolezze.
Intanto Alfred Pennyworth sta iniziando a provare sulla sua pelle quanto possa essere ribelle un adolescente miliardario. Bruce è fuori controllo, non si allena, preferisce dimenticare i suoi incubi vivendo al massimo una vita frivola e fatta solo di divertimenti. Il colpo di scena finale lascerà interdetta più di una persona.
Bene, ma non benissimo
L’undicesimo episodio della quarta stagione di Gotham, al di là del finale, che, naturalmente, è risolutivo solo in parte, rappresenta anche il momento per tirare le somme.
L’episodio porta a compimento tutte le trame che fin qui si sono succedute. Dal Professor Pyg a Sofia Falcone, dal Pinguino a Ed Nygma. Tutti hanno il loro finale, e ciò non può che essere positivo, mentre parimenti positiva è la scelta, finalmente ci sarebbe da aggiungere, di far apparire tutti i personaggi, cosa insolita per una stagione che ha visto l’alternanza delle storie da episodio in episodio.
In tal senso la varietà è stata uno degli elementi distintivi, fin qui, della nuova stagione di Gotham che ha visto momenti di puro crime, elementi horror, fino a sequenze più fumettistiche, che hanno mantenuto varia e divertente la serie. Eppure, si avverte la sensazione che Gotham stia incominciando a perdere la rotta, allontanandosi dall’archetipo iniziale.
In ogni caso per ora la serie resta ad un livello più che dignitoso e la varietà delle storie non può che dare linfa.
Giudizio finale
Gotham finisce il suo primo arco narrativo con un ottimo episodio! Le trame sono ben intessute e i colpi di scena assolutamente ben dosati. Il pubblico, alla fine, è molto probabile che sia rimasto con la curiosità giusta per attendere con una certa trepidazione il nuovo arco narrativo.
In tal senso specialmente la storia della formazione di Bruce ha preso una piega che, francamente, è inaspettata rispetto ai primi episodi. Ma è prevedibile la frustrazione del ragazzo, rispetto ad una crociata che non può che sembrargli impossibile.
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