Grey’s Anatomy 13×16 – Who Is He (And What Is He To You)?
Eccoci arrivati al secondo capitolo dedicato ai Japril: #JaprilTheSequel
Prima di addentrarmi nel mio commento alla puntata di Grey’s Anatomy 13×16, voglio spiegarvi il titolo di questa recensione. La voce è il tema principale di questo episodio. Non è l’abbandono, non è la paura, non è il ritrovarsi e non sono neanche i Japril, ma è la voce.
La paziente di April e Jackson non ha voce e ha due madri che parlano per lei. Deve subire un intervento per poter parlare di nuovo e non lo fa se non dopo mille imprevisti.
Jackson non ha la voce per parlare con suo padre, ma quando la trova scopre cose che non avrebbe mai voluto sapere.
April e Robert hanno la voce, ma se una dice cose sensate, l’altro dovrebbe solo apprezzare di più la qualità del silenzio…
Jackson è pronto per partire in direzione di uno degli ospedali Avery, con lui doveva esserci Meredith, ma la buona (per così dire) Shonda ha pensato bene di far venire a Zola l’influenza, così a sostituire la Grey c’è April Kepner, che sembra ci vogliano far credere possa essere continuamente il rimpiazzo di Meredith.
Piccola parentesi per dirvi quanto è stato bello vedere Jackson mentre teneva in braccio la piccola Harriet? Avevo gli occhi a cuoricino!!!
Jackson ed April lavoreranno fianco a fianco su un caso di trapianto di gola infantile, peccato però che il medico responsabile del caso non abbia avvisato il padre del bambino che a suo figlio verranno espiantati gli organi per salvare un altro bambino!
Come al solito Grey’s Anatomy non poteva mostrarci una puntata soft, ma doveva per forza farci entrare in empatia con questo povero padre che farebbe di tutto pur di salvare il figlio, ma ormai non c’è più niente da fare.
Jackson usa molto spesso, con entrambe le famiglie dei pazienti, la carta del padre, cercando di mettersi sullo stesso piano dei genitori dei due bambini. Questa cosa dà chiaramente fastidio ad April, che opta più per un distacco medico-paziente, cosa che sinceramente non comprendo.
Mi sarei aspettata un po’ più di empatia da parte di April e non tanto da Jackson, almeno con le madri della ragazzina che riceverà i nuovi organi, invece no: freddezza e professionalità assoluta.
Una volta avute le carte del caso, i Japril si separano e vediamo Jackson mentre guarda un uomo fuori da un ristorante, mentre April è già nella camera d’albergo a studiare le cartelle cliniche.
Jackson è irrintracciabile, rinchiuso al ristorante mentre guarda con occhi spalancati quest’uomo misterioso, nel frattempo scopriamo che il trapianto di gola non è più possibile e #maiunagioia parte seconda! L’unico modo per salvare la ragazza è toglierle le corde vocali, questa sembra essere l’unica opzione per eliminare definitivamente il tumore.
April trova Jackson ubriaco nel ristorante dove lo abbiamo lasciato e dopo avergli fatto una ramanzina lui se ne va, ma a tenere compagnia ad April c’è questo misterioso sconosciuto che sembra aver fatto perdere la lucidità a Jackson. L’uomo si siede al tavolo con April e le dice che tempo fa anche lui era un chirurgo, ed ecco che si presenta: Robert Avery.
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