Grey’s Anatomy Kevin McKidd parla dell’addio di Martin Henderson

L’attore di Grey’s Anatomy Kevin McKidd si è concesso ai microfoni di Daman, a cui ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della sua carriera, del suo ruolo di Owen Hunt nella serie tv Grey’s Anatomy e di molte altre cose, come l’addio alla serie dell’attore Martin Henderson. Ecco le sue parole!
L’attore Kevin McKidd ha innanzitutto parlato della sua carriera, spiegando quanto sia cresciuto il suo personaggio di Owen Hunt:
Quando Owen è stato introdotto della serie era un dottore profondamente problematico che era stato messo a dura prova dalle esperienze vissute in guerra. Nonostante tutto, però, è riuscito a diventare primario dell’ospedale e un ottimo capo di chirurgia traumatologica.
L’esempio che Kevin McKidd ha portato nella serie tv è stato ricompensato:
Molti veterani mi hanno scritto nel corso degli anni per esprimere la loro gratitudine a me e alla serie per come abbiamo messo in scena un soldato colpito da stress post traumatico, per come è stato in grado di superarlo e di raggiungere grandi obiettivi nella sua vita. Sono molto fiero di questo.
Kevin McKidd ha poi parlato dell’addio dell’attore Martin Henderson, che nella serie tv Grey’s Anatomy interpretava Nathan Riggs:
È molto difficile quando le persone se ne vanno perchè siamo ormai diventati molto amici e ci sentiamo quasi come se fossimo in famiglia. È stato così anche quando Sandra Oh [l’attrice che interpretava Cristina Yang, ndr] se n’è andata e anche quando Kim Raver [l’attrice che interpreta Teddy Altman, tornata per alcuni episodi della 14 stagione, ndr] l’ha fatto. È sempre come se sapessimo di aver perso qualcosa. Ci mancano molto, ma cerchiamo di tenerci sempre tutti in contatto.
Kevin Mckidd ha anche parlato della sua esperienza dietro la macchina da presa e, in particolare, dei 18 episodi di Grey’s Anatomy che ha diretto in prima persona:
Non posso credere che siano 18. Sì mi piacerebbe molto dirigerne altri ed espandere le storie che raccontiamo attraverso il mio modo di fare regia. È un lavoro molto stimolante. È faticoso a libello mentale, ma è molto creativo e e soddisfacente.
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