Vi ricordate cos’era successo nella quarta stagione di Homeland?
Facciamo un breve recap e scopriamo insieme cosa ci attende per il grande ritorno di Carrie Mathison!
La terza stagione si concludeva con l’esecuzione di Brody in territorio straniero, lasciandoci tutti di stucco… Prima del ritorno di Homeland con la quarta stagione sul web si leggevano opinioni poco rassicuranti “Cosa ne sarà di Homeland senza Brody?” “Homeland perderà il suo smalto senza Nicholas Brody?” e invece Showtime ci ha regalato una stagione da panico con nuovi personaggi, un nemico incredibilmente più spietato dei suoi predecessori e una Carrie Mathison sempre più folle, ma unica nel suo genere!
La stagione si apriva con Carrie che viene nominata “The Drone Queen”, vi ricordate? Era anche il titolo del primo episodio ambientato a Kabul, in Afghanistan, dove Carrie dirige un’operazione per eliminare il nemico della stagione: Haissam Haqqani, apparentemente spazzato via dopo l’ordine di Carrie di un bombardamento.
Dopo questo attacco da parte del drone però arrivavano gli attacchi dell’opinione pubblica e dei governi coinvolti, perchè durante quell’operazione muoiono 40 civili che stavano festeggiando un matrimonio…ma almeno Haqqani è stato eliminato… (apparentemente).
Dopo l’attacco si viene a sapere che un ragazzo è rimasto illeso: Aayan Ibrahim (Suraj Sharma), l’unico superstite dell’attacco missilistico della CIA. Ha perso tutta la sua famiglia e non vuole accusare nessuno perché teme le ripercussioni sia degli estremisti afghani che degli Stati Uniti, ma un suo amico del college mette in rete un video dei festeggiamenti del matrimonio con tanto di bomba che esplode improvvisamente! Aayan diventa così bersaglio fin troppo facile per i giornalisti, che fanno a gara per avere delle dichiarazioni da parte del ragazzo, che però si chiude in se stesso e lascia addirittura l’università.
Il video del matrimonio diventa virale nel giro di poche ore e l’ex senatore Lockhart (Tracy Letts), ora a capo della CIA, si preoccupa del messaggio che i media avrebbero fatto passare in tutto il mondo: l’America uccide dei civili durante un matrimonio! Carrie però scopre che il nostro caro Lockhart era a conoscenza del doppio gioco di Sandy perciò allude ad una possibile minaccia nei suoi confronti e lo spinge a farla ritornare in Pakistan per scoprire chi era la fonte dell’agente Bachman e quali informazioni top secret ha rivelato.
Sì, Sandy Bachman (Corey Stoll)? Ve lo ricordate? La sua presenza in Homeland è durata un battito di ciglia, ma ci ha aperto gli occhi sul coinvolgimento di alcuni agenti della CIA nel fare il doppio gioco, passando informazioni top secret all’ISI! Sandy riceveva informazioni (non del tutto esatte) in cambio di altre informazioni top secret… Sandy viene poi ucciso da una folla inferocita di civili in territorio straniero, scopriremo poi che la sua morte era stata pianificata proprio dall’ISI.
Carrie, che non riusciva ad avere un rapporto con la figlia neonata lasciata alle amorevoli cure della sorella, torna sul campo, Islamabad, mentre Peter Quinn pensa addirittura di lasciare la CIA (già nella terza stagione, dopo aver ucciso per errore un ragazzino, dava i primi segni di problemi di coscienza e dopo non esser riuscito a salvare Sandy e aver sfiorato la morte iniziava a pensare che forse era il caso di cambiare vita). Sarà Peter a scoprire poi che l’attentao a Sandy era stato premeditato e quando Carrie lo pregherà di raggiungerla sul campo non sarà in grado di dirle di no…
Carrie è decisa a scavare a fondo sulla fuga d’informazioni top secret della CIA e, scavalcando gli ordini dell’ambasciatrice, organizza un nuovo ufficio esterno e segreto con Fara (Nazanin Boniadi) e Max (Maury Sterling) per arrivare a parlare con Aayan e scoprire se qualcuno lo stia minacciando e se sì, perché.
Carrie si finge una giornalista e riesce ad avvicinarsi ad Aayan, nipote di Haqqani….ma sarà Fara a scoprire l’impossibile: Haqqani è ancora vivo! Aveva inscenato la sua morte e Aayan era a conoscenza del piano, nel frattempo i pakistani ingaggiano con la forza Dennis Boyd, amico di Sandy, nonchè marito dell’ambasciatrice degli Stati Uniti e già pratico nel fregarle fascicoli top secret da consegnare al nemico…
Dopo aver scoperto che Haqqani non è morto nell’attentato, Carrie si avvicina ancora di più ad Aayan… addirittura se lo porta a letto (questa cosa ancora oggi mi lascia perplessa…!!), ma così facendo Carrie riesce ad instaurare un rapporto solido con il ragazzo in meno di tre giorni portandolo a confessare che suo zio, il terrorista di turno, è ancora vivo!
Oltre a Fara, Max e Peter ritroviamo anche Saul, sempre pronto a dare una mano alla sua pupilla…. peccato però che finisca tra le mani del nemico! Saul trova Farhad Ghazi (l’uomo che aveva coordinato l’uccisione di Sandy) e inizia a pedinarlo senza perderlo d’occhio un attimo…ma il fatto che Ghazi si trovasse proprio nello stesso aeroporto e alla stessa ora di Saul non era un puro caso, ma un piano ben orchestrato dall’ISI per catturare Saul!
Dopo aver fatto credere ad Aayan di essere in pericolo, Carrie e gli agenti della CIA lo pedinano con un drone e seguono l’operazione per arrivare ad Haqqani: Aayan incontra suo zio tra le montagne. Pensavamo tutti che Haqqani avrebbe in qualche modo aiutato il nipote, invece fa scendere dalla macchina Saul, sotto gli occhi sbigottiti di Carrie e Peter che vedono tutto dalla sala della CIA in collegamento con il drone.
Haqqani, deluso da Aayan che non si è accorto di essere stato solo usato da Carrie per arrivare a lui, spara un colpo in testa al nipote, che muore all’istante… Saul resta vivo, ma ancora tra le mani dei terroristi. Verrà poi usato come merce di scambio: la vita di Saul per la scarcerazione degli uomini più fidati di Haqqani.
Nel frattempo Carrie si avvicina molto ad un membro dell’ISI, l’agente Aasar Khan, che lei scambierà per Brody durante un momento condito di allucinazioni dovute allo scambio di pillole modificate proprio dall’ISI.
Del colonnello Khan però possiamo “fidarci” anche se è una parola un po’ forte visto il contesto di ansia di questa stagione…ma sarà proprio lui ad informare Carrie che il marito dell’ambascitrice è una spia per conto dell’ISI e che è stato lui a scambiare le sue pillole.
Carrie interroga Dennis, senza però ottenere nulla… Solo con Martha, sua moglie, lui inizierà a parlare, ma perché messo davvero alle strette e dietro le sbarre dell’ambasciata…qui le rivelerà l’identità del suo contatto dell’ISI: Tasneem, una donna che frequenta molto spesso l’ambasciata americana, ma avviene tutto troppo tardi! Lo scambio viene effettutato, Saul è salvo e i terroristi sono tornati in libertà.
Durante il rientro all’ambasciata americana, il convoglio sul quale viaggiano Saul e Carrie viene fatto esplodere nel centro di Islamabad e Lockhart dà l’ordine a tutti i marines di accorrere in aiuto, lasciando l’ambasciata…
Nel frattempo Dennis confessa a Martha di aver rivelato a Tasneem dell’esistenza di un tunnel sotto l’ambasciata…e chi ci vediamo nel tunnel? Haqqani con la sua squadra di terroristi!
Haqqani fa irruzione all’ambasciata e tra le tante vittime… uccide anche Fara. Dopo questa strage la Casa Bianca ordina a tutti gli uomini sul campo di abbandonare il Pakistan.
In tutto questo dramma, l’unico personaggio rimasto lucido nella sua follia è Peter Quinn, che non accetta gli ordini, lascia l’Ambasciata prima che qualcuno possa sospettare della sua assenza e trova una pista su cui indagare per scovare Haqqani e chiudere una volta per tutte questa storia!
Carrie ha 5 giorni per trovare Peter e convincerlo a tornare a casa, senza scorta e senza copertura.
Durante l’osannazione di Haqqani come eroe popolare in una stradina della città, Peter piazza una bomba per ucciderlo (facendo però anche una strage di innocenti…) e Carrie lo cerca tra la folla per attirare la sua attenzione ed evitare che faccia questo grande errore, ma non trovandolo si posiziona sopra un furgoncino in modo che lui la veda e la contatti e così farà…per dirle di levarsi di mezzo però! Per salvarla da ciò che sta per fare, ma lei lo convince e la situazione si capovolge: lei salva lui.
Sembra andato tutto perduto, Haqqani sembra averla passata liscia anche questa volta, ma Carrie poi recupera quella sua vena di follia, tira fuori la pistola.. è pronta a sparargli alle spalle… siamo lì che non vediamo l’ora e… niente! Khan la bracca e le dice solamente: “Guarda chi c’è nella macchina con Haqqani” con lui c’era Dar Adal che stava trattando con il terrorista…(odio profondo per quest’uomo!)
***
La quarta stagione partiva da una morte, quella di Brody, poi dal funerale di Sandy Bachman e si chiudeva con quello del padre di Carrie…
Un evento doveroso in memoria di James Rebhorn (che interpretava il padre di Carrie e Maggie Mathison) venuto a mancare per una malattia lo scorso anno.
La stagione si conclude con Peter tornato in America, con grandi speranze per iniziare una storia con Carrie, che però alla fine si tira indietro e lo esclude quando cerca di riallacciare i rapporti con sua madre (che torna dopo 15 anni) e scopre di avere un fratellastro adolescente.
Il rifiuto è troppo difficile da gestire per Peter, che commette lo stesso errore che lei fece alla morte di Brody: scappa. Peter parte con una squadra di uomini di Dar Adal in un’altra missione pseudo-suicida in Medio Oriente, senza dirle una parola e senza poter comunicare con nessuno per tutta la durata della missione…
Carrie cerca di capire che fine ha fatto Peter e si reca a casa di Dar Adal, qui trova Saul, che dopo aver lavorato in gran segreto con il “caro” amico, comunica a Carrie di essere tornato a capo della Cia e di avere una sorta di accordo con Haqqani. La cosa ancora mi lascia schifata.
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