Riprendendo le vicende di Washington lasciate da parte nel capitolo precedente questo nuovo episodio riprende la story line principale di House of Cards. E’ onestamente è molto difficile infatti riassumere tutti gli sviluppi della storia che accadono in questi 48 minuti.
Frank davanti al rifiuto del Presidente della Camera (Larry Pine) di calendarizzare l’Education Bill per alcuni punti legislativi eccessivamente controversi decide di organizzare un complotto nei suoi confronti per convincerlo ad andare avanti con il testo così come è stato redatto, senza modifiche ulteriori. Per far questo si serve di Peter Russo che si metterà a disposizione come una pedina utile per il gioco della parti architettato da Underwood.
Claire è tentata da una grossa donazione della multinazionale SunCorp per la sua fondazione ma accettarla comporterebbe una contropartita “politica” alla quale il marito Frank dovrebbe corrispondere. Nel frattempo però Gillian le richiede maggiori finanziamenti per nuovi ambiziosi progetti umanitari e per non deluderla Claire dovrà trovare un modo per recuperare i necessari finanziamenti.
Zoe continua uno scontro personale con il suo direttore che, data la protezione della proprietaria del Washington Herald, decide di promuoverla. Lei però subisce le pressioni di Frank il quale minaccia di non passarle più le informazioni riservate se Lei accetterà il nuovo incarico.
Penso che da questo breve riassunto senza troppe rivelazioni si possa capire che questa puntata segna già una svolta negli eventi di questa prima stagione. Infatti si vede all’opera tutta l’abilità politica di Frank nell’indirizzare gli eventi secondo il suo volere. Come lui stesso ci confessa con il suo solito linguaggio immaginifico: “E’ tutto un gioco di lupi ed agnelli e bisogna scegliere da che parte stare”. Lui ovviamente sceglie di essere un lupo e qui vediamo la sua chiara natura “animale”. Gli altri personaggi si adatteranno anche loro alle situazioni mostrando il loro lato più oscuro. La cosa interessante è che tutti quanti saranno influenzati dai suggerimenti o dalle azioni di Frank che qui si rivela il vero e proprio Deus ex Machina della narrazione.
Voto 7: Puntata di transizione anche se ricca di pathos e di curiosità dinanzi alle abilità diaboliche di Underwood interpretato, come sempre magistralmente, da Kevin Spacey