I Medici 1×03 “La peste”
Eccoci finalmente arrivati al secondo appuntamento con la serie evento di Rai Uno, dopo l’esordio da record con cifre da capogiro per la rete in fatto di share e telespettatori, il secondo appuntamento deve consolidare le aspettative dei tanti accaniti sostenitori.
Dopo la premiere della scorsa settimana con i primi due episodi, sul web e sui social network, I Medici hanno spopolato, gli apprezzamenti non si sono risparmiati per il protagonista Cosimo, interpretato dal Giovane Lupo di Game of Thrones Richard Madden, e per il rapporto tra Cosimo e Brunelleschi e la loro ormai celeberrima cupola autoportante.
Il primo episodio della serata mostra il primo flagello che colpisce Firenze, ossia l’ondata di peste. La famiglia Medici è costretta ad allontanarsi dalla città per scampare al contagio ma questo lascia terreno fertile a Messer Albizi per mettere in atto i suoi piani. L’uomo infatti approfitta dell’assenza di Cosimo per raccogliere consensi tra il popolo e tra i membri della Signoria, addirittura riesce a bloccare e a distruggere i lavori per la cupola di Brunelleschi.
Nel frattempo la peste ha raggiunto anche la famiglia de I Medici, la mamma di Cosimo Madonna Piccarda Beuri viene colpita dal morbo, questo espediente apre alla narrazione di un nuovo aspetto centrale nella vita del protagonista. Infatti si scopre che Cosimo aveva un fratello gemello, Damiano, morto annegato quando i due erano ancora dei bambini. Questa morte prematura ha da sempre incrinato i rapporti tra Cosimo e sua madre, la donna lo ritiene responsabile della morte del suo “prediletto” e non riesce a perdonarlo se non in punto di morte.
Altro personaggio controverso è Lorenzo de Medici, infatti Marco Bello, braccio destro di Cosimo, viene a conoscenza tramite le sue indagini che Lorenzo aveva vinto giocando a carte il pugnale che apparteneva a Messer Colonna e questo proverebbe il suo coinvolgimento nelle vicende che hanno scosso recentemente la famiglia fiorentina, tra cui i due omicidi. Marco però per il momento non palesa mai i suoi sospetti a Cosimo.
Nel frattempo, Cosimo venuto a conoscenza di ciò che Rinaldo stava facendo con la sua cupola, decide di tornare a Firenze e mette in atto una strategia per ri-acquisire consenso e bloccare la distruzione della cupola, decide infatti di usare la Cattedrale fiorentina come sanatorio per i malati di peste. L’effetto che ottiene è proprio quello desiderato, i malati gli sono riconoscenti e alcuni riescono a sopravvivere alla peste, mentre gli operai impauriti dalla possibilità del contagio disobbediscono agli ordini di Albizi e non entrano nella chiesa.
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