Outlander 3×07 “Creme De Menthe” – recensione:
Buon inizio settimana, Outlanders! Eccoci al settimo episodio della stagione… mi viene male al pensiero che fra poco sarà già tutto finito. Ma non soffermiamoci ancora su queste brutte cose e dedichiamoci alla puntata.
Claire e Jamie hanno realizzato sulla loro pelle cosa significhi stare lontani per tanto tempo, cosa sia stato vivere due vite differenti per vent’anni, separati da migliaia di miglia e da due secoli.
Entrambi hanno sviluppato la propria personalità e non si riscoprono più così tanto complici come lo erano stati la prima volta.
Questo, unito alle varie sventure di cui sono protagonisti, porterà tensione tra loro.
Claire ingaggia coraggiosamente una lotta contro l’uomo che aveva scovato nella sua stanza alla fine della scorsa puntata e che era intento a rovistare tra gli effetti personali di Jamie e, grazie ad un colpo di fortuna, riesce ad avere la meglio su di lui.
L’uomo, infatti, inciampa, cade all’indietro a peso morto e batte rovinosamente la testa sul pavimento, provocandosi un ematoma interno.
Jamie entra nella stanza in quel momento e trova una Claire spaventata, combattuta tra il timore per ciò che ha appena subito, ben diverso da ciò a cui era abituata a Boston, e il dovere, che la sua professione le impone, di aiutare il ferito.
Proprio questa sua voglia di salvare a tutti i costi il doganiere, scagnozzo di Sir Percival, è motivo di litigio tra i due.
Il rosso, infatti, vorrebbe porre fine alla vita dell’uomo ma, quando la moglie gli comunica che andrà a comprare gli utensili e i medicinali per curarlo, desiste a malincuore dalla sua idea, insistendo però affinché qualcuno vada con lei.

Ho sempre ammirato la libertà e l’indipendenza di Claire, perché ha un carattere molto simile al mio, schietto e alquanto menefreghista, ma quando si comporta così mi sta un po’ in odio.
Va bene che non è stata colpa tua, ma vedi che Jamie si trova in una situazione di caos… ascoltalo per una volta, no?
Comunque, se non ricordo male, nel libro non era proprio così la vicenda, anche se il morto c’era stato.
In ogni caso, Claire, testarda come un mulo come sempre, si reca da sola alla bottega del farmacista e lì incontra un personaggio alquanto bizzarro, Archibald Campbell, fratello di Margareth Campbell, una signora leggermente in là con l’età che, affetta da una malattia mentale, ha strane visioni.
Questi personaggi, soprattutto lei, andranno tenuti a mente per gli sviluppi futuri.

L’inglese, nonostante i suoi buoni propositi e gli sforzi, non riesce a salvare il doganiere che muore dopo l’intervento.
Questo la fa sentire delusa, inutile quasi ed è come se la realtà le piombasse addosso all’improvviso, pesante come un macigno.
È nel diciottesimo secolo, con scarsi mezzi per operare, pochi medicinali e si deve confrontare con la diffidenza nei confronti di una donna medico.
Si rende conto che le manca il suo lavoro, visitare pazienti, far star meglio le persone e curarle e comunica questa scoperta a Jamie che, preoccupato, teme di perderla di nuovo.
Ho adorato la dichiarazione che le ha fatto quando lei si è scusata per i disastri che ha provocato dal suo arrivo. Jamie non si smentisce mai; anche quando è nei guai, tutto va a rotoli, cascasse il mondo, Claire viene prima di tutto. È davvero toccante l’amore incondizionato che ha nei confronti di colei che è riuscita a “riportare il sole e scacciare l’oscurità.”
Ma, oltre alla paura di poter perdere ancora Claire, Jamie si trova ad affrontare anche altre preoccupazioni, causate da ciò che ha combinato in questi anni di oscurità.
Deve, infatti, trovare un modo per disfarsi dei barili di Brandy e altri liquori di contrabbando presenti nel seminterrato del bordello di Madame Jeanne e affida il rischioso compito al giovane nipote Ian che, grazie all’aiuto di Fergus e a un ottimo senso degli affari (uniti ad una certa faccia tosta), riesce a vendere la merce, accaparrandosi un bel bottino.

I due ragazzi vanno a festeggiare in un pub e lì il giovane Ian incontra una bella cameriera con cui vorrebbe avere il suo primo rapporto sessuale.
Consigliato dall’esperto Fergus (quanto è bello il suo accento francese?! Adoro, inoltre, il rapporto tra i due), invita la ragazza a bere e alla fine la conduce al negozio di copisteria di Jamie, dove ha un piccolo giaciglio.
Divertente questa scena. È stata molto tenera l’iniziale timidezza adolescenziale di Ian, contrapposta poi all’ebrezza dovuta ai fumi dell’alcool misti all’eccitazione sessuale tipica degli adolescenti.
Nel libro era in realtà molto più nervoso ed esponeva i suoi dubbi anche a Jamie e Claire, lui ovviamente d’accordo sul fatto che volesse diventare un uomo, lei molto più restia.
Durante la sua serata al pub, tuttavia, Ian viene spiato da un altro scagnozzo di Sir Percival, che lo raggiunge poi alla copisteria.
Qui l’uomo inizia a frugare tra le carte di Jamie e, complice la sfortuna, trova anche i manifesti papisti nascosti, che potrebbero costare la testa allo scozzese stesso, e, a seguito di una lotta con Ian, appicca accidentalmente fuoco al locale che in poco tempo finisce in cenere.
Devo dire che questo Ian, nonostante tutto, è molto più assennato e sveglio di quello del libro. Lì era proprio un po’ uno stupidotto all’inizio ed è la causa di tanti problemi per Jamie e Claire. Vedremo come si svilupperà, però, la storia qui.
Jamie viene avvisato dell’incendio al suo locale durante un’altra discussione con Claire a proposito di dove andare a vivere, del lavoro che lei vorrebbe fare, ma soprattutto per la menzogna detta dal ragazzo al cognato Ian Murray.
Lo rivediamo, infatti, invecchiato e molto preoccupato per il figlio che, ribelle e disobbediente, è scappato di casa, non lasciando alcuna notizia su dove volesse andare.
Jamie protegge il nipote, assicurando al cognato di non averlo visto e questo scatena la rabbia e il disappunto di Claire. (Emozionante, per altro, l’incontro tra Ian e la stessa Claire).
È capibile il comportamento della ragazza, perché era abituata ad un altro Jamie, sempre onesto anche a costo di rimetterci in prima persona, mentre ora le sembra completamente cambiato.
Questo la allontanerà da lui? Cosa faranno ora che l’attività di Jamie è andata letteralmente in fumo e rischia la gogna a causa dei manifesti papisti?
Abbiamo, inoltre, scoperto dal vecchio Ian che Jamie ha un’altra moglie (la questione a cui si riferiva Fergus la volta scorsa). Ma chi sarà? Come reagirà Claire a questa scottante notizia? Stay tuned!
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