Outlander 3×13 “Eye of the Storm” – Recensione
Siamo, purtroppo, giunti alla fine di questa stupenda, avventurosa ed entusiasmante terza stagione! L’idea di dover aspettare un anno per vedere la prossima mi uccide, ma parliamo un po’ di quello che è successo.

L’episodio si apre lanciandoci un indizio di ciò che accadrà a fine puntata e poi riprende esattamente da dove si era interrotto la volta scorsa. Jamie è stato catturato dal Capitano Leonard e Claire è alla ricerca di Ian nella villa di Geillis.
Grazie alla prontezza di spirito di Fergus, Jamie viene preso in custodia dai sodati di Lord John Grey che, ovviamente, lo libera da tutte le accuse.
Già amo John dalla prima volta che l’ho visto, dopo questo episodio ancora di più. Ho adorato come si sia imposto sul giovane Capitano, mostrando la sua sicurezza, autorevolezza e intransigenza. E nel frattempo Jamie se la rideva sotto i baffi e il Capitano Leonard rimpiccioliva sempre di più davanti a tanta superiorità.
Il saluto finale, poi, e il modo in cui John si lascia andare a un sorriso nel congedare Jamie, denotano quanto profondo sia il rispetto e l’affetto che prova nei confronti dello scozzese.
Sono proprio contenta che sia stato introdotto nella storia e spero di vederlo anche in futuro. Anche perché, se seguissero ancora il libro come in questa stagione, ci sarebbero ancora tante cose di questo personaggio da mostrare.
Altro personaggio che mi è piaciuto molto in questo punto è stata Marsali che, prendendo esempio da Claire, decide di seguire Fergus, impuntandosi sul voler andare con lui in quanto sua moglie. Speriamo di rivedere anche lei nella prossima stagione, anche se nel libro non è sempre molto presente.
Claire, nel frattempo, sta cercando Ian tra gli alloggi dei servi quando viene catturata dalla guardia personale di Geillis e portata al suo cospetto. Le due hanno una bella chiacchierata e ancora mi stupisco sul quanto sia ingenua Claire che le racconta ogni dettaglio. Le dice perché si trova lì, che ha una figlia e arriva addirittura a rivelarle dei suoi viaggi attraverso le pietre. Geillis, mossa dalla pazzia e dalle varie profezie a cui crede, pensa che per portare a compimento l’intento che l’aveva spinta ad attraversare le pietre, cioè istaurare di nuovo la monarchia Scozzese sul trono britannico, cambiando quindi la storia, debba tornare nel futuro e uccidere Brianna. La bambina profetizzata da Margaret che, nel suo immaginario, ha duecento anni.

Per fortuna Claire è brava a risolvere i pasticci in cui si caccia! Dopo aver assistito alla danza tribale degli schiavi che le ricorda in maniera vivida e inquietante il rituale sulle colline scozzesi, capisce cosa ha intenzione di fare Geillis.
Viene raggiunta da Jamie e i due vanno nella grotta di Abandawe (ve l’avevo detto che sarebbe stato molto importante). Lì scoprono che Geillis vuole attraversare il portale (un laghetto) per tornare nel futuro, usando Ian come sacrificio umano e Brianna come punto di riferimento per finire nell’esatta epoca.
Nel libro questo passaggio era descritto molto meticolosamente e Claire stava proprio male per via del ronzio che l’attirava verso il portale. Nella serie invece la cosa si è svolta un po’ più velocemente. Nonostante ciò, ho adorato il paragone tra le due danze rituali, il modo in cui hanno sovrapposto le immagini e l’atmosfera vibrante di tensione e magia che traspariva dal luogo e dai visi dei personaggi.
Anche l’assassinio di Archibald Campbell avveniva in circostanze diverse! Nel libro era stato ucciso da Mr. Willoughby per salvare Claire, mentre nella serie lo uccide per proteggere la donna che ama, Margaret. Con la quale decide poi di andare a vivere (la ship che non ti aspetti, ma sono carini). Mi spiace che probabilmente non rivedremo più questo personaggio perché, per come è stato realizzato nella serie è molto affascinante, carico di cultura e di una vena mistica che lo rendono molto diverso da quello del libro, lo rendono migliore.
Tornando alla grotta, dopo una lotta corpo a corpo tra Jamie e lo schiavo e tra Claire e Geillis, i nostri due avventurieri hanno la meglio. Claire riesce a sgozzare la scozzese, ponendo fine alla sua vita, alle sue pazzie, proteggendo Brianna e la storia.
Ho adorato come Jamie le prenda la mano, trattenendola dall’andare incontro al portale che avrebbe potuto farla scomparire un’altra volta. Mi è piaciuta la netta contrapposizione con la fine della stagione scorsa in cui fu proprio lui stesso a guidare le mani di Claire sulla roccia, in modo che tornasse nella sua epoca per vivere in sicurezza con la figlia. In questo caso invece, le prende la mano per tirarla a sé, perché nonostante tutto quello che hanno passato, sono sopravvissuti, hanno salvato Ian e sono ancora insieme.

Anche l’abbraccio fuori dalla caverna, con Jamie che accoglie nel suo petto la moglie e il nipote è stato bellissimo! Soprattutto perché seguiva il ricordo di Claire riguardante lo scheletro trovato quando era a Boston e che aveva esaminato insieme a Joe. Si rende conto che si tratta proprio del corpo di Geillis che lei stessa ha quasi decapitato. Noi rimaniamo un pochino basiti dal fatto che Mrs. Abernathy sia stata esaminata, a distanza di anni, da Joe Abernathy. Coincidenze?
Finalmente insieme, i nostri innamorati con i loro amici e parenti decidono di far ritorno in Scozia. Ma il destino, ancora una volta, si mette in mezzo, scombussolando i loro piani. Durante il ritorno infatti, dopo un’appassionante scena d’amore tra Claire e Jamie, una tempesta li coglie di sorpresa.
Stupenda la scena con Claire e Jamie in mare, esattamente al centro dell’occhio del ciclone che li ha investiti. Soprattutto se si associano le parole dei signori che li hanno trovati sulla spiaggia, ossia che è raro vedere una tempesta di quella portata in quel periodo dell’anno.
In una storia imbastita di mistero come questa, in cui il fato regna sovrano e modifica la vita delle persone secondo il proprio personale schema, viene da pensare che anche questo naufragio non sia casuale.
Tutti salvi, infatti, si trovano nell’America delle Colonie, in Georgia per l’esattezza.
Felici per avercela fatta, stremati, bagnati, insabbiati, ma comunque grati per tanta fortuna, Claire e Jamie si guardano negli occhi come solo loro sanno fare, dicendosi tutto ciò che non c’è bisogno di dire a parole. Abbracciandosi, suggellano l’inizio di un’ennesima avventura con una sola certezza, sono ancora insieme.
Cosa ne sarà di loro adesso? Rimarranno nelle Americhe o torneranno in Scozia? Cosa avrà in serbo per loro il destino? Purtroppo dovremo aspettare un anno per saperlo, ma nel frattempo, se non l’avete già fatto, vi consiglio di leggere i libri per rimanere nel mondo di Outlander.
Lascia un commento