Pluto TV, chi ha paura del lineare?
Si accende in Italia giovedì 28 ottobre Pluto.TV, la piattaforma televisiva lineare all’epoca dello streaming e dei contenuti on demand con 40 canali disponibili al lancio. L’offerta di Pluto TV si distingue per essere, a differenza dello standard contemporaneo delle piattaforme digital che prevede la sottoscrizione di un abbonamento mensile, gratuita – ma è ad-supported, il che significa che prevede l’inserimento di break pubblicitari “non skippabili” nel corso della visione dei contenuti.
Afferma Jaime Ondarza, general manager del nuovo South Hub di ViacomCbs International: “Pluto è un importante passo per lo sviluppo europeo perché è il pilastro della nostra strategia streaming della parte gratuita. Si tratta di un prodotto divertente, originale e che riesce a rappresentare un’opportunità di investimento unica in grado di avvalersi della tracciabilità di utilizzo, indicando un ascolto reale, grazie alla programmazione pubblicitaria che tutti conoscono”. Il gruppo non resta in panchina nel corso delle streaming wars che animano lo scenario globale dell’industria dell’intrattenimento.
Le mosse sul fronte dei servizi SVOD – che sta per subscription video on demand – ViacomCbs si è attivato in Europa con la nascita di Sky Showtime, piattaforma che sbarcherà in diversi Paesi europei, mentre si prepara a portare anche da noi la sua testa d’ariete. Il debutto italiano di Paramount+, piattaforma precedentemente nota col nome di Cbs All Access in cui hanno confluito i contenuti di Cbs e Viacom dopo il merger, è previsto nel corso del 2022.
Tutt’altra storia è Pluto, che invece si avvale del meccanismo AVOD, ovvero di un modello economico basato sui ricavi pubblicitari. “La forza di Pluto è riuscire, nell’era del digitale, a riportare il concetto della tv lineare” afferma Ondarza parlando della ricchezza enorme di canali che offrono, al contempo, la possibilità di una fruizione digitale. I canali di Pluto sono lineari ma anche on-demand: la ricetta, secondo Jaime Ondarza, di un prodotto di grande successo: “Raggiungeremo un miliardo di dollari di raccolta pubblicitaria su Pluto quest’anno”, anticipa il manager, che aggiunge che l’Italia è il ventiseiesimo Paese in cui la piattaforma approda.
Che cos’è Pluto TV
Perché Pluto? La scelta del nome richiama la vicenda di Plutone, il fu nono pianeta del Sistema Solare poi declassato a pianeta nano nel 2006. “Abbiamo creato Pluto per dare una nuova vita alla tv lineare nel mondo dello streaming” afferma Olivier Jolet, vicepresidente senior di Pluto TV e il direttore generale.
“Questo è un progetto che risale a otto anni fa: lo lanciammo il primo aprile del 2014 negli Stati Uniti, e in molti pensavano che si trattasse di uno scherzo” ricorda Jolet. Non che avessero tutti i torti. Si trattava di un prodotto di televisione lineare (cioè che segue un palinsesto) nel pieno boom dei contenuti on-demand; una piattaforma gratis ma con pubblicità in un momento storico in cui i servizi ad abbonamento guadagnavano popolarità per l’assenza di spot.
Anacronismo o capacità di vedere lontano? Mentre alcuni paventavano la fine della televisione, Pluto sfidava le sorti mediali con una programmazione curata di canali lineari che potessero attrarre un pubblico ampio. Ad oggi, fa sapere Jolet, la piattaforma conta 52 milioni di utenti attivi ogni mese a livello globale.
Contenuti ad accesso immediato
Racconta Alberto Carrozzo, country manager per l’Italia di ViacomCbs: “Con Pluto andiamo incontro alle passioni degli utenti. La piattaforma è accessibile come browser, come app e nelle principali smart tv. L’obiettivo è di arrivare ovunque tramite una semplice connessione internet”. Pluto TV può contare su una facilità di fruizione che risulta l’accesso immediato. Per iniziare a guardare i contenuti non è richiesto alcun tipo di iscrizione, creazione di profilo o login (l’accettazione della cookie policy è invece ormai una prassi). “Questo è un nuovo modo di coniugare pubblicità lineare con le nuove esigenze del mondo streaming” afferma Carrozzo.
Chiara Daelli, digital director per ViacomCbs, enfatizza che la priorità resta l’accesso, in un ambiente brand-safe e curato da una redazione costituita da un team italiano dedicata interamente ai contenuti. “L’utente si trova già immerso nella proposta” dice Daelli, sottolineando come l’interfaccia sia intuitiva. Il contenuto resta sempre presente in pagina. Sebbene player sia centrale, ha tre posizioni: una per visione generale, una per le attività in corso (che lo rende meno invasivo) e infine il full-screen.
Sottostante al player troviamo l’EPG, ovvero la guida tv che ricomprende la proposta dei canali disponibili. Il contenuto resta sempre presente in pagina, se consultiamo la guida si sposta per non bloccare visibilità all’utente. Il palinsesto di Pluto TV è ricorrente, come fosse un canale lineare.
Cosa c’è su Pluto TV, canali e catalogo
Nella guida tv troviamo anche un menù di categorie, ancore concettuali che raggruppano una serie di canali nell’intento di agevolare la ricerca dell’utente. I canali posso essere fruiti seguendo le logiche on demand (riportando il programma dall’inizio) o sintonizzandosi sul canale seguendo ciò che sta andando in onda in quell’esatto momento.
Pluto TV offre anche una sezione on demand, la cui interfaccia utente è la stessa della visione lineare. Le schede di dettaglio dei contenuti all’interno della sezione on demand presentano tutta l’offerta della sezione con tutti gli episodi, consentendo all’utente di selezionare ciò che interessa.
Passando da un contenuto all’altro non si è interrotti da un pre-roll, la pubblicità è modalità in-stream, è la redazione a stabilire i punti in cui inserire il break pubblicitario: sono circa 4 all’ora della durata di 2 minuti ciascuno, mentre per quanto attiene all’offerta kids, la presenza di pubblicità è meno carica. Attualmente non c’è funzione di cambio audio e sottotitoli, anche se sono presenti anche canali in inglese (alcuni dei quali non sottotitolati) dove non è stato ritenuto opportuno fare il doppiaggio. Il doppio audio è qualcosa a cui l’azienda sta lavorando, ma potrebbe esserci in futuro anche se per questo prodotto, fanno sapere, non si è sentita la necessità di implementarlo find al principio.
Cecilia Padula, responsabile contenuti ViacomCbs conferma gli accordi con diversi studios quali Paramount, Lionsgate, Cineflix e Banijay, mentre sul fronte delle case di produzione italiane si cita Minerva. L’azienda sta lavorando a chiudere nuovi accordi anche con altri player come BBC e Mediawan.
Al lancio saranno 40 i canali disponibili su Pluto TV, ma nei mesi a seguire cresceranno esponenzialmente: entro fine anno saranno 55, con un refresh costante di canali la cui durata varierà molto. Alcuni potrebbero accedersi e spegnersi a seconda delle occasioni e dei momenti particolari dell’anno: è questo il caso dei canali stagionali, per esempio.
Sul fronte delle serie si accenna all’arrivo di Peaky Blinders, mentre nel canale dei titoli teen ritroveremo cult dello scorso decennio come Diario di una nerd superstar e Faking It. Imperdibile il canale interamente dedicato alle stagioni delle Sorelle McLeod. Pluto TV arriva dal 28 ottobre in Italia.
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