2×03-“Making Friends and Influencing People”
Agents of SHIELD riparte con le Carrambate.
Dopo quella di Raina la scorsa settimana, ecco che ricompare dalla prima stagione un tizio di si erano perse le tracce senza grandi problemi: Donnie Gill, ora ricercatissimo dall’HYDRA per il progetto Blizzard. Giusto il tempo di ricordarsi che faccia aveva e facciamo subito un saltino in casa di Simmons (quella vera, non quella che abita nella testa di Fitz): sveglia presto, corsetta, colazione salutare e via al lavoro col sorriso sulla faccia. Un tipico inizio di giornata di uno scienziato dell’HYDRA.

Già perché a quanto pare quella che, presa dal panico per il non sapere inventarsi delle scuse credibili, aveva sparato all’odioso Sitwell (1×07, L’Hub) adesso fa la DOPPIOGIOCHISTA con della gente che ti fa il lavaggio del cervello con metodi alla Arancia Meccanica. CREDIBILISSIMA, non si possono non avere i dubbi di Skye.
E mentre va avanti la caccia al ghiacciolo psicopatico (che, poverino, nel frattempo si scopre essersi beccato pure un lavaggio del cervello, prima di essere “freddato” da Skye) al Parco Giochi va in scena di tutto, con Fitz che sale in cattedra. Nonostante i tentativi di calmarlo di Mack.
“Non andare in paranoia Fitz!”
E invece Fitz va in paranoia, scopre che in cantina Coulson e gli altri gli hanno nascosto Ward, e quasi lo uccide in una scena ad alta tensione. A ragion veduta, per inciso. Lo sviluppo del personaggio di Fitz è il vero punto di svolta di questa prima parte di stagione: applausi, anche se non vedo l’ora di vederlo nuovamente di fronte a Simmons (sempre quella vera).
Post Credit Scene: Ward la pulce nell’orecchio a Skye l’ha messa. Ma il padre non mi sembrava un tipo troppo raccomandabile.
2×04-“Face My Enemy”
Puntata un po’ così così. Coulson e May se ne vanno in missione, con la voce originale di Mulan che inquieta tutti con sorrisi e risate piuttosto atipiche per lei. Sa un po’ tutto di “già visto”, come il balletto caliente tra i due per osservare tutte le telecamere e le guardie appostate nella villa (immediato un flash se avete visto e divorato Chuck). L’obiettivo è quello di recuperare un quadro con le solite scritte aliene, anche se a quanto pare, stavolta sono fresche fresche di stampa.

L’HYDRA intanto ha “arruolato” l’Agente 33 (che nei fumetti era anche ricercatrice e esperta nella mitologia classica riguardante Ercole), che sfrutta quelle miracolose maschere ultra tecnologiche saltate fuori dal nulla in Captain America: The Winter Soldier per farsi passare per una scintillante May. Che poi, incazzata e in déshabillé, si rifà con gli interessi.
Sempre Fitz protagonista sul Bus, dove la Simmons nella sua testa vuole che esca dallo status “Forever Alone” per fare amicizia con gli altri bambini. E dopo aver sventato l’esplosione dell’aereo e essersi aperto ai nuovi compagni di fronte ad una birra, ci riesce. A proposito:
QUALCUNO VUOLE FAR FARE QUALCOSA A TRIPLETT?!
In chiusura scopriamo che Coulson, in caso di prevedibile follia dovuta a visioni aliene, desidera che May gli spari in testa. Ah, e che gli piaccioni i canguri.
Post Credit Scene: gira e rigira, volente o nolente. Raina si trova sempre immischiata con l’HYDRA. E gli occhiali di Daniel Whitehall continuano a darmi i brividi.