2 mesi e 3 settimane fa Annalise sta leggendo un articolo sulla morte di Lila Stangard, in attesa di scoprire se si è trattato di suicidio o di omicidio.
Il sospetto che il marito Sam conoscesse intimamente la studentessa inizia a prendere forma nella sua testa.
A lezione Annalise è lapidaria: tutti mentono, motivo per cui non le interessa se i suoi clienti sono innocenti o meno.
Il caso della settimana: la morte di Marjorie St. Vincent, miliardaria accoltellata 16 volte nella sua camera da letto; l’unico sospetto è l’eccentrico marito Max, che si è rivolto allo studio di Keating & associati.
Wes, Connor, Michaela, Asher e Laurel vengono portati sulla scena del crimine, preservata per permettere alla difesa di cogliere ulteriori dettagli. Ad aspettarli c’è Max, che inscena il report del coroner con l’aiuto del volenteroso Connor nel ruolo della vittima. Yikes!
Da qui in poi parte la macchina del fango brevettata da Annelise, e i 5 studenti dimostrano di avere già appreso molto dalla professoressa.
Wes è incaricato di recuperare un report della polizia mancante, che viene utilizzato per gettare dubbi su un poliziotto che millantava di aver trovato l’arma del delitto. Strike 1!
Frank arruola Asher e Laurel per raccogliere prove incriminanti contro un testimone, e ricattarlo per irrobustire l’alibi di Max; basta cercare nella spazzatura!
Connor si rivolge all’informatico/scopamico della scorsa puntata per trovare informazioni che screditino la migliore amica di Marjorie, pronta a testimoniare che Max volesse uccidere la moglie per evitare un divorzio (non fa una piega).
Durante una notte in bianco di studio (ci siamo passati anche noi!), Rebecca bussa da Wes e gli chiede di potere fare la doccia da lui.
La barista non si fa problemi a denudarsi di fronte al ragazzo, che smette di sbirciare quando il tg diffonde l’immagine di Griffin O’Reilly, ex fidanzato di Lila Stangard e ora principale sospettato per la sua morte.
Griffin è anche il ragazzo che è fuggito da casa di Rebecca qualche notte prima: oh cazzo!
Nel frattempo il caso prende una piega inaspettata: Eloise, figlia di Max e della sua prima moglie, torna dall’università di Stamford per testimoniare a favore dell’innocenza del padre.
Tuttavia l’accusa le presenta una verità sconcertante: sua madre non è morta in un incidente d’auto come il padre le aveva fatto credere, bensì è stata uccisa con un coltello da caccia, quando abitavano in Svizzera e il nome di Max era Stuart Sims.
Annalise è furibonda, e avverte Max che se le mentirà di nuovo non avrà più un avvocato.
Ma le menzogne del miliardario non sono la sua vera preoccupazione; tornata a casa la donna controlla il cellulare del marito Sam alla ricerca di messaggi incriminanti tra lui e Lila: trova soltanto e-mail innocenti.
Più tardi lo affronta apertamente, chiedendogli se i due andavano a letto, visto che è capitato in passato; Sam nega, e Annalise gli crede.
Poco prima di entrare nell’ufficio della moglie Sam era stato placcato da una insolitamente timida e impacciata Bonnie, che gli porge le sue condoglianze per la morte di Lila.
L’uomo la liquida frettolosamente e si dirige da Annalise, e Bonnie rimane a fissarlo con l’espressione di un cucciolo ferito: cosa c’è tra quei due?!
Più tardi Laurel si rivolge a Bonnie per chiederle perché Annalise avesse voluto anche lei nella sua squadra, visto che a differenza degli altri 4 non si era distinta né per meriti e nemmeno per raccomandazioni.
Bonnie tira fuori la Paris Geller che c’è (ancora) in lei e la avverte che non ha nessuna intenzione di sentirla frignare.
Dopo aver scoperto che Max ha ucciso la prima moglie, la difesa deve comunque trovare il modo di scagionarlo per l’omicidio della seconda.
Laurel ha un’illuminazione: Max è un cacciatore, e saprebbe quindi uccidere andando a colpo sicuro, mentre a giudicare dalla quantità e dall’inefficacia delle coltellate inferte, si direbbe che l’assassino di Marjorie fosse inesperto.
Annalise chiama Max a testimoniare, e richiamando le sue conoscenze di caccia, gli chiede di mostrare all’aula come si uccide un animale in maniera umana. Max spiega il metodo utilizzando un’inquietata Bonnie come assistente, e appare chiaro che l’uomo utilizzò quel modus operandi per uccidere la prima moglie.
Un’esperta conferma questa ipotesi: le due donne non sono state uccise dalla stessa persona, perché la prima moglie è morta per mano di qualcuno che conosceva molto bene l’anatomia umana.
Durante le testimonianze Wes prende note su Eloise, e va da Annalise a presentargli la sua teoria: è stata la figlia ad uccidere Marjorie, per incastrare il padre e punirlo per avere ucciso sua madre.
Ma arriva tardi: Frank aveva già presentato quest’ipotesi ad Annelise qualche giorno prima.
La giuria si riunisce per deliberare e poco dopo scopriamo che Max è stato dichiarato innocente.
In seguito scopriamo che l’uomo era al corrente del ruolo di Eloise, e che ha voluto proteggere la figlia, assicurando di non ‘punirla’ come la prima moglie…ma si rimangia subito la promessa.
Wes decide di chiedere a Rebecca informazioni su Lila, mantenedosi sul vago, ma la ragazza è evasiva e gli assicura che non fossero amiche.
Connor fa la pace con l’informatico presentandosi a casa sua con una cena d’asporto: che tirchio!
Annalise controlla di nuovo il cellulare del marito, ma stavolta la corrispondenza tra Sam e Lila è scomparsa.
In preda al panico si presenta fuori dalla casa di Nate, che l’aveva avvertita di non farsi più vedere e che tra loro era finita; in lacrime lo implora di indagare sul ruolo del marito, e gli rivela i suoi timori.
Nate esita ma infine accetta, solo per dissipare i suoi dubbi; più tardi Annalise torna a casa e fa l’amore col marito, un diversivo per non destare i suoi sospetti.
Nel flash-forward scopriamo che Wes mentì sulla moneta per far sì che il gruppo tornasse a prendere il corpo, e che mentre era nell’area di servizio a comprare il liquido infiammabile fece una telefonata a qualcuno che sta proteggendo.
Chi è quel qualcuno?
Rebecca, che adesso vive in un motel nascosta presumibilmente da Wes; il ragazzo più tardi corre da lei e la bacia, promettendole di essere al sicuro, e che non la lascerà più sola.
La stessa Rebecca che 2 mesi e 3 settimane prima era stata arrestata all’interno dell’indagine sull’omicidio di Lila Stangard, e che aveva nascosto un telefono sotto al lavandino di Wes.
“How to Get Away with Murder” continua a stupire, e lo fa in maniera sottile, insolita, quasi dimessa:
da blockbuster macina-ascolti si sta rivelando una narrazione alla cui base troviamo la rappresentazione della diversità: 3 regular sono persone di colore (Viola Davis, Alfred Enoch e Aja Naomi King):
La sessualità di Jack non viene menzionata, nemmeno sfiorata se non dallo sbigottito (e probabilmente un po’ bigotto) Asher; quello di Annalise e Sam è un matrimonio multietnico.
Unica nota di lieve demerito la performance di Viola Davis: l’attrice cinematografica da segni di faticare a ridimensionare il pathos e la tragicità al medium (e allo stile) televisivo, pertanto le lacrime di Annalise, nel pilot come in “It’s All Her Fault”, risultano eccessive, o perlomeno non in linea con il personaggio.
A noi poco importa; HTGAWM rimane il crimine perfetto di questa stagione televisiva!