Scandal torna sul caso della morte di Caitlin Winslow:
riuscirà Olivia a scagionare l’amica Catherine?

Liv visita l’amica Catherine Winslow in carcere, e le mostra un video che ritrae la figliastra Caitlin nell’ufficio del padre mentre viene inseguita e strattonata da un uomo; il violento sconosciuto sembra volere a tutti i costi il dossier che la ragazza tiene in mano.
Catherine lo riconosce: è Dan Kubiak, il responsabile della sicurezza per lo studio di avvocati per cui lavora il marito Jeremy; l’uomo è un ex poliziotto corrotto che lasciò l’arma quando si scoprì che lui e i suoi uomini proteggevano il più potente trafficante di droga di Washington.
Quinn e Liv tengono d’occhio l’uomo durante un appostamento, e assistono ad un omicidio: quello di Faith, la migliore amica di Caitlin, a cui Dan non esista a sparare. Le donne chiamano un ambulanza, ma gli amici che l’ex poliziotto ha coperto con le sue dimissioni gli forniscono diversi alibi, e nessuno lo indaga.

La mattina dopo Liv sorprende Jeremy a pranzo, rivelandogli la verità sul proprio capo della sicurezza: l’uomo scopre che è stato Kubiak a uccidere sua figlia e la sua amica Faith. Quinn origlia il dialogo tra i due: Dan ha ucciso le due ragazze perché voleva la chiave di un lucchetto, ma Jeremy non sa altro – in realtà è terrorizzato da Kubiak, che non ha ancora trovato la chiave.
Quinn ripecorre i fatti della notte precedente, e ricorda che nella penombra aveva visto Faith compiere uno strano movimento: ha ingoiato la chiave! L’addestramento B613 torna utile, e la gladiatrice si ritrova a dove recuperarla sezionando il cadavere della vittima: yuck!

Nello Studio Ovale, Fitz è in attesa di ricevere la confessione firmata da Jake, e Cyrus gli suggerisce di passare alle maniere forti, ma il presidente vuole procedere con tutte le cautele del caso – non ci dovranno essere errori.
Olivia è all’oscuro di tutto e si chiede perché Jake la stia ignorando, e casualmente il padre Rowan la va a trovare con una bottiglia in mano: parli del diavolo…Guardare padre e figlia mentre condividono un siparietto da famiglia Mulino Bianco è raccapricciante, specie quando Commando rassicura la figlia sull’incolumità di Jake.
Liv abbassa la guardia col padre e la vediamo rincuorata dalla sua visita, ignara che Jake si trovi prigioniero nel ventre del Pentagono, incastrato dalle macchinazioni di Eli Pope.
Ma come sta resistendo all’interrogatorio?
Jake non mangia, non beve e non parla: si rifugia mentalmente sull’isola dove lui e Olivia hanno passato i due mesi di disintossicazione da Washington, e nel frattempo aspetta: sa che prima o poi Fitz cederà e si presenterà in persona nella sua cella.
Olivia riesce a risalire agli ultimi movimenti del suo fidanzato: Jake era stato localizzato alla Casa Bianca, e sorgono i primi sospetti sul coinvolgimento di Fitz.
La gladiatrice chiede pretende l’aiuto di Abby, che la manda sonoramente a quel paese; Rossa deve averci preso gusto, perché nella puntata riserba lo stesso trattamento anche a David, che ormai passa le giornate ubriaco e colmo di rimorsi per il suicidio del giudice – il potere dei dossier B613 gli ha dato alla testa.

Jake aveva ragione – Fitz si reca da lui, apparentemente con ottime intenzioni (si mettono persino a cantare Otis Redding).
Jake è sollevato, pensa che il peggio sia passato… e invece Fitz è lì per la sua confessione; l’assurdità della situazione porta l’ex Commando a pensare che sia una vendetta per essere fuggito con Olivia.
Nel frattempo Cyrus va a trovare Liv: le rivela che è stato Jake a ordinare gli omicidi di Jerry Grant e di Harrison, e che una volta siglata la confessione, verrà condannato a morte. A Cyrus questo scenario non dispiace, poiché – come ricorda a Liv – è stato Jake a uccidere suo marito James. Queste informazioni sono secretate, e i due non ne parleranno mai più.

Siccome Liv non è nata ieri, fiuta lo zampino del padre e si dirige nel suo ufficio per avere spiegazioni, ma Rowan approfitta della confusione e del dolore della figlia per rigirare abilmente la frittata.
Non è stato lui ad uccidere Harrison, tantomeno il figlio del presidente – è stata tutta opera di Jake, e dobbiamo ammettere che Commando si sforza di essere convincente. Secondo la versione di Rowan, Jake ha ucciso Jerry Grant perché sapeva che Liv voleva vincere le elezioni, e la morte del First Son le avrebbe assicurato altri quattro anni alla Casa Bianca.
“Tutto ciò che ho sempre voluto per te è che tu fossi felice” assicura alla figlia… certo, come no!

Per rimanere in tema di personcine a modo, Huck sta passando le sue serate a stalkerare la moglie Kim, spiandola da un normalissimo furgoncino nero parcheggiato dall’altra parte della strada… al confronto la famiglia Pope è banale!
Kim lo implora di andarsene, ma di fronte all’ossessività di Huck accetta di portarlo a conoscere il figlio, facendosi promettere che poi li lascerà in pace. La sera seguente Huck si presenta alla porta, ma Javi non c’è: al suo posto trova uno psicologo che Kim ha chiamato per cercare di curare il marito.
Hulk Huck è furioso: gli sembra assurdo che la moglie gli abbia mentito, e più tardi si confiderà tra le lacrime a Quinn, affranto che Kim non gli crederà mai.

Smelly Mellie da di matto quando Fitz non si presenta al consueto appuntamento delle 14, per visitare la tomba di Jerry, e pensa bene di ubriacarsi nera. La First Lady è convinta che Fitz sia andato da Olivia, e al suo ritorno lo affronta con parole al vetriolo.
Fitz ad un certo punto perde la pazienza e sbotta la verità: stava cercando di ottenere la confessione dal killer del figlio.
Mellie è incredula, ma sollevata: trova conforto nel fatto che la morte di Jerry non sia stata una terribile casualità, e azzarda un’inquietante analogia tra il figlio e un soldato morto per servirli, per garantire loro un altro mandato –
non è morto invano. Fitz è disgustato e ringhia che è l’ultima volta che parleranno di Jerry fino a che Mellie non rinsavirà.

Nei fumi dell’alcol David confida ad Abby di aver ucciso qualcuno coi dossier B613; il potere l’ha inebriato, lo fa sentire un vincitore… ma a pagare il conto è stato un uomo che si è suicidato.
David ammette di aver cercato di essere come Olivia, e questo basta per far scattare Abby come una molla dritta a casa Pope.
Non appena Liv apre la porta, Abby la accusa di essere veleno per le persone: Olivia inizia a piangere, raccontandole che Jake è responsabile per le morti di Harrison e Jerry.
Abby si scioglie e stringe l’amica in un abbraccio, dimenticando le animosità che le hanno portate ad allontanarsi negli ultimi mesi.
Fitz torna nella cella di Jake, stavolta qualcosa è cambiato.
Si arrotola le maniche e inizia a prendere a pugni il suo vecchio amico, chiedendogli ripetutamente se è stato lui ad uccidere Jerry;
Jake inizia a sfotterlo, chiedendogli quanto gli deve avere bruciato l’immagine di lui con Olivia; questo fa andare ancora più su di giri Fitz, che inizia a massacrare Jake.