Dopo una settimana di hiatus rieccoci con i nostri recap di “Scandal”: come dice il titolo, nell’episodio non si toccano le First Lady, e infatti l’unica a uscirne indenne è Mellie, perché tra tutti gli altri personaggi questa settimana sono botte da orbi.
Seguiamo gli scontri uno ad uno:
Olivia manda a quel paese Fitz
Finalmente Miss Pope ne dice quattro al suo lamentoso amante, e gli dice in faccia quello che ormai pensano tutti i telespettatori: “il mondo non gira attorno a te e alla tua campagna elettorale”.
Dopo l’ennesimo piagnisteo del Presidente riguardo al (non) legame di Liv con Jake persino Olivia ne ha avuto abbastanza.
Il risultato? Fitz si scusa e cerca di rimediare cominciando la frase con un “ti prometto che…” ma nossignore, stavolta non attacca, e Olivia lo lascia andare al fundraising per la campagna elettorale con la coda tra le gambe.
…e Jake manda a quel paese Olivia
Dopo 3 stagioni abbiamo capito che Liv fa un po’ fatica a delegare, e si destreggia tra i vari complotti in cui sguazza comandando i suoi (vari) amanti: tale padre…
Eletto neo-Comando del B613, Jake finalmente non ne può più di essere l’eunuco di Olivia, e gliene dice 4:
1. “smettila di darmi ordini”
2. “non dirmi come fare il mio lavoro”
3. “tu non detti legge sul B613”
4. “riempi il frigo, perché se devo continuare a fingere di essere il tuo fidanzato per coprire te e Fitz, almeno fammi trovare qualcosa da mangiare quando torno la sera”.
Boom! match sospeso causa esplosione
Mellie manda a quel paese tutti
Sono personalmente stufo di vedere uno dei personaggi migliori e più caratterizzati della serie essere ridotto ad una concubina relegata ai margini delle story-line, e a quanto pare persino Mellie non ne può più.
In un’escalation di botte sui denti che ricordano i b-movies nipponici “Godzilla contro tutti”, la First Lady mette al proprio posto (in quest’ordine) il marito fedifrago e la ficcanaso Olivia, per poi finalmente concedersi un po’ di libertà.
Dopo aver timidamente chiesto al marito cosa intendesse fare riguardo allo scandalo di droga del candidato VP Nichols ed essersi ripresa la solita rispostaccia astiosa sulla falsariga di “non ti impicciare di me e Olivia”, Mellie sbrocca e traspare quanto è stata disposta a sacrificare per la carriera di Fitz.
Il presidente Grant per una volta ce la fa, e capisce che non è il caso di fare lo sdegnoso con sua moglie quando si tratta della donna che non ha sposato. Strike 1!
Olivia capisce che Nichols aveva coperto Mellie nello scandalo dell’ossicodone, e suppone che al tempo ci possa essere stata una liaison tra i due. Pensando bene di andare a fare un predicozzo sull’infedeltà alla moglie del suo amante, Liv si reca dalla First Lady per dirle di troncare il rapporto. Apriti. Cielo.
Mellie ricorda alla Gladiatrice che loro due non sono uguali, perché quando ebbe l’occasione di tradire, lei si trattenne – o per dirla come l’ha messa giù la première dame “io non ho aperto le gambe”. Strike 2!
Dopo la cena coi grandi donatori Mellie sorprende Nichols nella stanza dei ritratti delle First Lady, e dopo un’esitazione iniziale, lo bacia: DAJE MELLIE! Sfortunatamente la nostra Lady si pente quasi subito, e scappa via regalandoci un’uscita di scena degna di Cenerentola adultera.
Quinn e Huck sfanculano Olivia
In questa puntata a Olivia non ne viene risparmiata una, ed è francamente un bel cambio di ritmo per una serie talvolta troppo impegnata a mettere la protagonista sotto la luce migliore.
Per quanto in linea col titolo della serie, ricordiamoci che “Scandal” nasce dalla relazione clandestina tra una donna e un uomo sposato, e trovo divertente notare che persino i personaggi talvolta si rifiutino di accettare lezioni di etichetta da Miss Pope. Stavolta è il turno dei suoi due trovatelli, Quinn e Huck.
L’ex Lindsay Dwyer viene messa in guardia da Liv, che le dice “il B613 ti distruggerà”, ma ciò non la distoglie.
Del resto, ci siamo dimenticati che è colpa di Olivia se la ormai Quinn è stata invischiata in Defiance, ha perso il fidanzato e la sua identità precedente? Ecco, nemmeno lei.
Huck invece passa la puntata a portare caffè a Olivia in segno di pentimento, e quando la sua capa gli rinfaccia di avere torturato e messo in fuga Quinn, anche lui ha un paio di paroline da dirle.
“Non dovevi affidarmi qualcuno da amare” le dice Huck, “io sono un mostro, e i mostri mangiano le persone: è quello che siamo”; per questa spiegazione non regga come alibi, non possiamo fare a meno di chiederci se Olivia si fosse resa conto di aver messo Quinn nelle mani di un sociopatico.
Abby salva David, che non ha ancora imparato a mandare a quel paese James
L’ingenuità del marito di Cyrus nell’affrontare i crimini commessi dal marito è ormai esasperante.
Sono 3 stagioni che quest’uomo tira a campare indignandosi, per poi fare marcia indietro e godere i benefici di essere sposato col Capo dello Staff. BASTA!
Stavolta è la copertura dell’omicidio di Daniel Douglas a metterlo in moto, e con l’alias di Publius inizia a diffondere voci sulla sua morte. E chi tira in mezzo a queste sue macchinazioni? David Rosen, ovviamente, che accetta persino di incontrarsi con una giornalista per fornirle il nastro della chiamata tra Sally e Cyrus.
Fortunatamente Abby entra in azione e lo salva, perché Cy aveva già dato disposizione a Charlie di uccidere Publius.
Comando vuole far fuori Fitz, e Mamma Pope usa la campagna Grant per riciclare denaro sporco
Leo Bergen e Rowan hanno congeniato l’uscita della notizia sugli antidolorifici per rallentare la campagna di Fitz, che nel frattempo attrae una donatrice piuttosto pericolosa: Adnan Salif.
La conturbante criminale ringrazia Cyrus di averla fatta tornare in America, e questi sbianca, incredulo che lo sgarro a Harrison non potesse rivoltarsi contro di lui. Adnan dona una somma ingente alla campagna per la ri-elezione, ma non di sua iniziativa.
Dietro di lei c’è l’onnipresente Maya Lewis, che ha ormai passato metà stagione a comparire negli ultimi 30” di ogni puntata:
‘a Maya, sei più melodrammatica di Jack McFarland!
Voto alla puntata: 7