Con l’ultimo proiettile Jake ha ucciso James, davanti agli occhi di uno sconvolto David Rosen.
Il nuovo Comando del B613 ricatta il procuratore distrettuale, costringendolo a essere suo complice; la mattina seguente l’omicidio di James viene riportato dalla polizia come la conseguenza di un sanguinoso furto d’auto, e a David viene assegnato il caso.
Cyrus è sotto shock, e Olivia lo raggiunge nel suo ufficio; in veste di manager della campagna Grant solleva Cy dai suoi incarichi per affrontare il lutto del marito, ma il Capo dello Staff insiste per continuare a lavorare: “ne ho bisogno” sussurra all’amica.
Il Presidente Grant decide di assentarsi da un incontro in Texas con la potente lobby delle armi da fuoco, un endorsement importante in vista delle elezioni; “è la cosa giusta da fare” afferma perentorio, ma decide di mandare in rappresentanza il suo candidato vice Andrew Nichols e la First Lady.
Sally nel frattempo era già pronta a salire sull’Air Force Two alla volta del meeting, fiduciosa di poter ottenere il sostegno dell’Associazione dei Detentori delle armi da fuoco.
Olivia inizia a sospettare che dietro alla rapina si nasconda una cospirazione quando nota l’assenza della giornalista Vanessa Chandler alla conferenza stampa della mattina, indetta in occasione dell’omicidio del portavoce della Casa Bianca. Liv viene raggiunta da una chiamata di Jake, che le porge le sue condoglianze per la morte di James…e nel frattempo sotterra i corpi di Vanessa e di Shelby.
I sospetti della Gladiatrice sono confermati dalla registrazione di una webcam installata nella cassaforte, che mostra chiaramente il furto del dossier per mano di Quinn.
Liv si reca da Jake disgustata per il coinvolgimento del B613 nella morte dell’amico, e rimane inorridita quando scopre che non solo Jake è stato l’esecutore di quella strage, ma ne era anche il mandante: “Io sono Comando!” urla il Capitano Ballard.
Nel frattempo Andy e Mellie riescono a convincere il rappresentante della lobby a dare il suo sostegno alla rielezione del presidente Grant in cambio di un discorso di Fitz in favore della libertà di detenzione delle armi da fuoco.
Il presidente inizialmente sembra convinto, ma Cyrus gli sconsiglia di associarsi a loro, e gli propone di invocare regole più severe per la regolamentazione delle armi da fuoco, citando l’attentato di cui è stato vittima e la stessa morte di James.
Fitz è esitante, ma Cyrus gli dice di citarlo “purché questo porti degli Stati dalla nostra parte”: il piano funziona, e nonostante Sally guadagni l’endorsement della lobby, Fitz ottiene un nuovo appoggio trasversale in Congresso e il suo indice di gradimento è in ascesa.
Dopo aver visto Jake tramutarsi in suo padre Olivia non sa più di chi fidarsi, e capisce di aver bisogno del Comando originale: Rowan Pope. Pope senior le rivela che il numero di persone uccise sotto suoi ordini è di 183, e che la morte di ciascuno di loro lo ha segnato nel profondo: “quando diventi Comando sei la mando di Dio, ed essere la mando di Dio è la peggiore punizione al mondo”.
Il papà di Olivia la incoraggia a non smettere di credere nella giustizia per cui si batte ogni giorno alla Pope & Associati: “ogni persona merita di essere salvata; anche i mostri, anche i demoni.
Ognuno merita di essere salvato: di fronte all’oscurità tu li trascini verso la luce…questo è il tuo scopo”.
David è tenuto sotto stretta sorveglianza da Jake, che ha assoldato un finto rapinatore da arrestare per chiudere il caso sulla morte di James. Il procuratore è combattuto: non vuole mandare un uomo innocente in galera, ma se non lo farà verrà ucciso; finalmente riesce a confessare la verità alla fidanzata Abby, che avvisa immediatamente Olivia.
La nostra Gladiatrice è tornata in sé, determinata più che mai a chiudere il B613 una volte per tutte, e convince David a “perdere una battaglia per vincere la guerra”.
Nel frattempo in Texas Andy e Mellie stanno festeggiando l’esito del discorso di Fitz ubriacandosi, fino a quando il governatore della California si lascia scappare un “è un peccato che lui non ti veda con i miei occhi”: questa frase scioglie la solitamente algida First Lady, che lo travolge con un bacio al retrogusto di vodka.
Huck sta aspettando Quinn nel suo appartamento, intenzionato ad ucciderla: è quando la giovane arriva che capisce che si era fatta riprendere consapevolmente durante il furto, per avvisare i Gladiatori delle intenzioni di Jake.
Un’immobilizzata Quinn nega questa teoria di Huck, il quale le risponde baciandola con irruenza: “se non hai intenzione di uccidermi vattene” lo fredda la neo-agente del B613.
Cyrus continua a rifiutare di fermarsi e accettare la morte del marito, e durante l’episodio assistiamo a diversi flashback che raccontano gli inizi della loro storia d’amore. Quando giunge la conferma dell’arresto da David il Capo dello Staff si precipita nella sala conferenze in preda a un raptus di negazione, deciso ad essere lui in persona a dare la notizia.
Di fronte ai giornalisti Cyrus crolla: le lacrime gli solcano la pelle contratta in una smorfia di dolore, e dalla sua bocca esce un pianto lugubre, quasi atono. In quel momento arriva Fitz, che abbraccia l’amico e lo accompagna fuori dalla sala stampa, mentre Olivia conclude il briefing.
Nella scena più struggente dell’episodio assistiamo ai minuti immediatamente successivi alla sparatoria ordita da Jake: James è a terra, sta sanguinando profusamente ma è ancora cosciente.
Il Comando assicura a James che sua figlia sta bene e non le sarà fatto alcun male, e si scusa per averlo colpito in maniera imprecisa: “deve sembrare una rapina” spiega all’uomo in fin di vita, quasi a giustificarsi.
“Sarà più lento e doloroso, ma rimarrò qui con te fino alla fine: non ti lascerò morire da solo” e sta al fianco di James fino a che questi esala l’ultimo respiro, porgendo un distorto ma onorevoleatto di rispetto nei confronti di un uomo che come lui ha combattuto per il bene della repubblica…ma dalla parte sbagliata.

Commento:
Quando si tratta di melodramma “Scandal” non è seconda a nessuna serie tv attualmente in onda, nemmeno alla sorella maggiore “Grey’s Anatomy”.
Il pianto di Cyrus è un momento televisivo di autentico dolore, e sarebbe criminale non inviare la performance di Jeff Perry in questo episodio per le nomination agli Emmy’s.
Unica nota di demerito? Maya Pope!
Gli autori non hanno saputo consolidare la madre di Olivia né come “cattivo da amare” (vedi Billy Chambers), ovvero un’antagonista temuta e pronta a dare alle story-line un sano stravolgimento, né d’altro canto si sono spinti abbastanza in là da caratterizzarla come una stronza fatta e finita.
Il risultato? Maya annoia, le sue macchinazioni sono ben più noiose e ben meno intriganti di quelle del marito Rowan, e la tanto scongiurata Adnan Salif si rivela essere un’impressionabile quanto imbronciata dilettante.
Ma queste due cattive da operetta dobbiamo per forza portarcele fino alla fine della stagione?
Ennò.
Eddai.
EBBASTA!
Voto: 10-