
(c) Freeform – Netflix
Devo ammetterlo: mi aspettavo peggio. Invece la prima puntata di Shadowhunters è stata piacevolmente spiazzante discostandosi in parte dalla storia del libro. Gli effetti speciali – indispensabili per una serie del genere – sono realizzati con attenzione e la fotografia emerge come punto di forza.
Tra flashback e salti New York – Chernobyl ci addentriamo nel mondo degli Shadowhunters!

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Il clima di attesa e di festa, essendo il giorno del compleanno della protagonista Clary Fray, cozzerà con le scioccanti scoperte che toccheranno alla neomaggiorenne nel corso di queste estenuanti ore. Il compimento dei diciotto anni è speciale per tutti. Ma per Clary Fray lo è in modo particolare, anche se lei non può ancora saperlo quando si presenta speranzosa ad un colloquio alla Brooklyn Academy of Art. Più che i suoi paesaggi “decorativi”, sono i suoi schizzi per un romanzo a fumetti ad incuriosire gli esperti (e anche noi!). Demoni, simboli strani, disegnati probabilmente sovrappensiero, sono decisamente più intriganti che montagne, ruscelli e prati fioriti. Cosa può rovinare la notizia dell’ammissione al livello avanzato della scuola e la promessa di festeggiamenti serali con il suo migliore amico Simon e Maureen?

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Certo, gli omicidi demoniaci che devastano New York non sono un contorno piacevole. La settima vittima è stata trovata dissanguata e la polizia cerca di trovare un filo conduttore. Gli umani senz’altro non possono lontanamente immaginare cosa ci sia dietro quelle morti: demoni mutaforma si procurano il loro sangue per un capo non ancora individuato. L’obiettivo dei nostri tre Shadowhunter preferiti Jace, Isabelle e Alec è proprio identificarlo.

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Come Clary sta per scoprire, però, non esiste solo il banale mondo degli esseri umani. Crede che sua madre Jocelyn sia una comune donna newyorkese senza molto da raccontare, ma si sbaglia di grosso. Lo stesso cimelio di famiglia che riceve da lei in regalo è tutt’altro rispetto a un oggetto metallico inerte: è uno stilo che Clary porterà sempre con sé. La ragazza scambia l’atteggiamento di Jocelyn per iperprotettività materna quando definisce “la città non è molto sicura di notte”. Non è esattamente così…

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La canzone che Simon canta con la sua band è Forever Young e non potrebbe essere più adatta. Per la tranquillità di Clary sarebbe bello se potesse restare ancora un po’ bambina. Dieci anni fa, infatti, sua madre aveva fatto in modo di preservare la serenità di sua figlia. Lo stregone Magnus Bane le ha rimosso i ricordi, ma l’incantesimo sta svanendo e la ragazza inizia a comportarsi in modo strano, diverso.

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