Marco Rossetti e Gabriel Montesi, i “fuoriclasse” di Speravo De Morì Prima
“I mediocri imitano, i geni copiano” è una massima che Steve Jobs, allora al capo di Apple, attribuì a Pablo Picasso in un’intervista del 1996. Spetta al poeta inglese T.S Eliot la paternità di questa frase, divenuta celebre in una versione estremamente semplificata.
“I poeti immaturi imitano; i maturi rubano; i cattivi poeti svisano ciò che prendono e i buoni lo trasformano in qualcosa di migliore o almeno di diverso” scrive Eliot nella raccolta di saggi intitolata “Il bosco sacro” del 1920.
Che la prerogativa di un bravo artista sia quella di cogliere intuizioni per poi farle proprie, lo si evince specialmente quando la realtà è ancora molto vivida nella mente del pubblico. Accade che “Speravo De Morì Prima”, la commedia-biopic al debutto in onda Sky dal 19 marzo, approdi sugli schermi a solo quattro anni dall’addio di Francesco Totti (Pietro Castellitto) al calcio giocato.
Afferrare, non copiare, l’essenza di protagonisti che popolano l’immaginario collettivo di appassionati di calcio e non. “È stato un onore interpretare un fenomeno del calcio come Antonio Cassano” dice Gabriel Montesi, interprete del mattatore barese che ruba la scena nel terzo episodio della serie. È un Antonio Cassano sopra le righe a scandire il passare del tempo nella mente di Totti. Lavorare su un personaggio così conosciuto e amato ha rappresentato una sfida non indifferente: “Restituire, anziché imitare” spiega Gabriel Montesi, che aggiunge: “Spero di aver fatto un qualcosa che possa essere apprezzato”, specialmente dal diretto interessato.
Per interpretare Antonio Cassano, Gabriel Montesi ha voluto distogliere lo sguardo dall’immagine pubblica del calciatore per soffermarsi sul lato privato. “Penso di aver trovato risposte a delle domande che mi sono posto su di lui che forse sono anche molto più vicine a me” ammette Montesi, che per portare in scena l’introspezione del suo personaggio ha dovuto attingere dalla propria. “È l’unica parte un po’ più concreta che avevo su cui lavorare” dice l’attore.
La pensa allo stesso modo anche Marco Rossetti, volto di Daniele De Rossi, alleato di poche parole ma sempre al fianco del suo Capitano. “La pressione di questo ruolo? L’ho sentita, a parte per il calcio italiano, soprattutto per il rapporto tra Totti e De Rossi, quello tra due sportivi, ma anche molto umano” racconta l’attore. “Ognuno di noi si portava appresso sulle spalle un peso in di restituzione dovuta di questi miti e leggende del calcio” spiega Rossetti, che aggiunge: “Se teniamo sempre a mente il fatto che stiamo interpretando e portando in scena delle persone così grosse non ne usciamo”.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Marco Rossetti e Gabriel Montesi riguardo all’esperienza di Speravo De Morì Prima, in onda ogni venerdì a partire dal 19 marzo su Sky Atlantic, on demand e in streaming su NOW. Qui trovate invece l’intervista a Pietro Castellitto e Greta Scarano.
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