Supernatural 14×15: Peace of mind
La famiglia Winchester al completo affronta le conseguenze dell’ultima lotta contro Michele.
Ben tornati con un nuovo episodio di Supernatural, che devo dire per certi versi mi ha un po’ spiazzata, non facendomi capire dove stiamo andando a parare, mentre per altri mi ha profondamente divertita.
Intanto iniziamo dal bunker dove sia Jack che Sam professano di stare benissimo. Jack dopo l’avere ucciso Michele (ancora non sappiamo che conseguenze quella lotta abbia avuto con la sua anima ma a fine episodio mi sa che un’ideuzza ce la siamo fatta…) e Sam per aver perso tutti i cacciatori presenti al bunker al momento dello scontro, che erano i suoi sottoposti. Dean e Cass, allora, decidono come una bella famigliola di dividersi i compiti. Dean passerà un po’ di tempo con Jack per provare a farlo parlare mentre Cass accompagnerà Sam nell’ennesimo caso in cui si sta tuffando per scappare da ciò che è successo (cliché incredibilmente usato in Supernatural ma che ancora funziona).
Partiamo dunque da questo duo, che si reca a Charming Acres, il luogo da cui proviene Conrad, nonché colui che rientra benissimo nella categoria “il malcapitato dei primi tre minuti”. Insomma, quello sconosciuto con cui inizia l’episodio e che farà senza ombra di dubbio una fine orrenda. A lui, per esempio, scoppia la testa. Carino, no?
Conrad viene da una città che invece di Charmig Acres potrebbe chiamarsi Pleasantville, quel film in i protagonisti erano intrappolati in una perfetta visione vintage con tanto di frappé alla fragola e mogliettine adorabili. Ecco, la cittadina è assolutamente così! Sam e Cass, straniti, iniziano ad indagare. Dopo un giretto al diner gestito dal sindaco, i ragazzi arrivano all’albergo in cui sostava Conrad, e scoprono che aveva una relazione focosa con Sunny, figlia del sindaco e cameriera del diner. Sam insiste per restare alla locanda, nonostante Cass sia riluttante. E niente, in men che non si dice il nostro Winchester si ritrova anche lui la perfetta immagine dell’uomo anni ’50, con la biondissima moglie Cindy, il cardigan e gli occhiali!
Era troppo caruccio mentre faceva il perfettino, devo dire che gli si addice davvero! A Cass, stranito e convinto che l’amico sia finito sotto lo stesso incantesimo che affligge tutti in città, non gli resta che tornare al diner, convinto che il responsabile delle morti e della pazzia di Sam sia Sunny, e invece è proprio il sindaco! Si tratta di un sensitivo così forte da riuscire a piegare le menti, tranne quella di Cindy (una sensitiva come lui) e di Cass che non è umano. Cass riesce a mettere fuori gioco Sam, aizzato dal sensitivo contro la sua stessa famiglia e Sunny, che non vuole vedere altre uccisioni, riesce a intrappolare il padre nella sua stessa testa, utilizzando per la prima volta i suoi poteri.
Passando all’altro duo, Dean ha l’idea geniale di portare Jack da Donatello. È l’unica persona che conosce senza un’anima e in quanto profeta è anche il solo che può aiutare Jack. Donatello è di aiuto sì e no, nella sua saggezza ricorda a Dean che quello con cui hanno a che fare è, probabilmente, l’essere più forte dell’intero universo e che devono anche lasciargli i suoi spazi per capire se veramente sta bene oppure no. Infine lascia il ragazzo con una sorta di consiglio, chiedersi cosa farebbero i Winchester quando è in dubbio, visto che sono le persone migliori che conosce (trucchetto che segue lui stesso non provando più empatia o umanità).
Una volta riuniti al bunker, finalmente Sam ammette di essere emotivamente molto provato da quanto è successo con i cacciatori. Erano il suo esercito, una sua responsabilità, e continua a vederli dappertutto. Sa anche però che il bunker è la loro casa e deve continuare a lottare anche per loro.
Infine, Jack torna nella sua camera (e Cass intanto lo guarda da fuori la porta) e parla con il suo serpente, dispiaciuto che stia male perché non è più con il suo amico. Come da consiglio di Donatello si chiede come farebbero i Winchester e loro sicuramente aiuterebbero il serpente. E così vuole fare anche Jack, permettendogli di rivedere il suo amico… in paradiso, mentre il serpente diventa cenere tra le sue mani.
Direi che al di là del divertimento derivato da Sam in versione anni ‘50 (tra l’altro sono riusciti a legargli i capelli in modo orrido, proprio a lui che con i capelli legati è il top!) e da Dean contro il serpente (sappiamo bene che gli fanno senso, non è la prima volta che li affronta e devo dire che fa sempre ridere), quello che di davvero importante è successo nell’episodio lo abbiamo visto negli ultimi secondi, cioè Jack che uccide il serpente, completamente travisando il tipo di aiuto che avrebbe potuto dare all’animale. Ecco, direi che il nostro Jack non ha più un’anima, o ne ha talmente poca da essere ininfluente (perché Sam e Dean non lo avrebbero mai fatto, dunque diciamo che l’esercizio di Donatello non sta molto funzionando).
Questo avvenimento e la morte di Michele andrà senza dubbio a riportare in modo netto l’attenzione sul giovane Nephilim, ma ancora non riesco a capire come, dove andremo a parare. Avevamo una direzione ben definita, quella della lotta contro Michele, ma farlo fuori cambia tutto. È da Jack che dobbiamo guardarci, adesso, che era il nostro cuccioletto fino a due episodi fa? Emotivamente dico no ma razionalmente dico sì, potrebbe essere un modo fantastico per smuovere un po’ le acque e farci vedere qualcosa a cui non siamo abituati (cioè un cattivo a cui i ragazzi in più tengono, direi che non è mai successo fino ad ora, i cattivi sono sempre stati cattivi. Tranne Amara, quanto mi manca!).
Continuo a brancolare nel buio, non so voi!
Alla prossima!
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