Supernatural 14×18 “Absence”
I Winchester devono affrontare una nuova, terribile assenza mentre ci dirigiamo al finale di stagione. Siamo di fronte a uno di quegli episodi che si sa prima che inizi che segna un punto di non ritorno, tra quello che è stato e quello che sarà. Perché, purtroppo, i dubbi su ciò che è avvenuto negli ultimi secondi dello scorso episodio (lo scatto d’ira di Jack, prima di chiamare il nome di Mary), diventa velocemente una terribile realtà.
I nostri ragazzi, tornati a casa dalla lotta contro Nick, non trovano né Jack né Mary. Il telefono di lei è al bunker e quello del ragazzo continua a spostarsi in giro per il mondo, come se stesse volando da una parte all’altra senza meta. Cass, raggiunto per telefono, esce allo scoperto con le sue paure, e una volta alla baita dove Sam ritrova il corpo di Nick (e basta quello a far capire al fratello giovane che è successo qualcosa di terribile), racconta ai ragazzi del serpente ucciso da Jack e lo definisce non come un gesto di malvagità, ma come un’assenza di bene, il nulla quindi, che è quello che prova adesso il nostro Jack.
Dean ovviamente si infuria con Cass perché non ha parlato subito dei suoi dubbi, ma la verità è che tutti loro sapevano quanto il ragazzo fosse pericoloso e quanto l’abitudine e la vicinanza li avesse portati ad abbassare la guardia. Cass, dal canto suo, si giustifica (e io lo approvo) con il fatto che voleva provare a sistemare le cose, perché è stato il primo, tramite Kelly, a credere in questo essere che il mondo poteva cambiare. Purtroppo, però, da come si sono messe le cose, il mondo potrebbe cambiarlo in peggio.

Infatti, il segno di esplosione angelica sul retro della casa, e il fatto che Rowena dice ai ragazzi che non riesce a trovare Mary su questa terra, diventano due prove fin troppo chiare di quelle che è successo. Ma a Dean non importa e faranno come hanno sempre fatto: la riporteranno indietro, e infatti mettono già Rowena al lavoro sul Libro dei Dannati. Jack, dal canto suo, vede la proiezione di Lucifero che, senza mezzi termini, gli dice subito che ormai non può tornare indietro, non può sistemare nulla: oltre al non avere più un’anima, ha ucciso Mary, non c’è niente di peggiore che avrebbe potuto fare, è un punto di non ritorno definitivo.
Ma il giovane Nephilim non accetta quello che è successo e decide di raggiungere la strega prima dei Winchester, perché è sicuro che tornare indietro è possibile. Rowena ha l’incantesimo e gli ingredienti, ma manca una cosa fondamentale: il corpo di Mary. Senza di quello, non si può provare l’incantesimo. Rowena prova a dissuadere Jack dal fare l’incantesimo da solo, ma è inutile. Dopo averla rimandata a casa, Jack inizia a ripetere la formula. I Winchester arrivano sul posto proprio un secondo dopo, dove trovano solo il corpo di Mary, vuoto e senza vita.
Intanto Cass, fa l’unica cosa che può, cioè cercare in Paradiso. E Mary è lì, effettivamente, morta senza dolore e finalmente in pace, con John. Come si può pensare di riportarla indietro strappandola alla sua pace? Ed è quello che comunica ai ragazzi, a cui non resta che onorare la madre con un funerale da cacciatore sulla pira.
Episodio molto triste ma costruito benissimo, perché tutti noi (tanto gli spettatori quanto i personaggi) sapevamo già, prima che Rowena lo confermasse, che Mary era morta, e quindi già sapevamo che i Winchester avrebbero affrontato la perdita più grande dalla morte di John. Sapete bene che non ho mai amato Mary, eppure nell’ultima stagione un po’ l’avevo accettata. Insomma, era quello che era, ma si trattava pur sempre della madre dei nostri ragazzi, con tutti i problemi derivati dal senso di colpa per quello che aveva fatto (il patto con Occhi gialli, l’aver lasciato i ragazzi soli per tutta la vita facendo diventare John un cacciatore…).
Credo anche però che la sua morte, a livello di show, fosse assolutamente necessaria perché sinceramente io i Winchester, negli atti finali, li vedo da soli, forse pure senza Castiel. Sono sempre stati loro due, e così deve essere. Inoltre, la sua morte è il punto di non ritorno perfetto nei confronti di Jack, perché questo lo rende estraneo e nemico dei ragazzi, e non più il cucciolotto di cui ci eravamo innamorati. Anche questo twist mi piace, uno perché Alexander sta facendo un’ottima prova recitativa, secondo perché il cattivo prima amico può essere molto interessante, soprattutto contando che sarebbe un cattivo di tutto rispetto per il fatto che non è davvero cattivo, è solo mancante di sensazioni, e quindi quello potrebbe fare è del tutto fuori controllo.
Le mie parti preferite della puntata sono state senza dubbio i flashback di Mary con i vari personaggi, me l’hanno nobilitata parecchio e credo che sia stato il modo più furbo per fare quel senso di perdita un po’ per tutti. Non ci resta che aspettare il prossimo episodio per capire che succede!
Si, l’episodio in sè non è male, certo è che ti angoscia dall’inizio alla fine… :D.
Forse avrei preferito Sam e Dean in una versione meno remissiva e più agguerrita ma molto probabilmente nelle prossime puntate assisteremo proprio a questo..
In linea generale ritengo la stagione (alcuni sporadici episodi a parte) un pò al di sotto delle aspettative, abbastanza monotona ed eccessivamente intrappolata tra le quattro mura angeliche della storyline che da anni e anni persiste senza mai scovare un punto di svolta e una decisiva e perenne chiusura del cerchio.