
The Flash 4×01 “The Flash Reborn” – recensione
Citando Cisco: “Siamo tornati, baby!” Eccoci qui, amanti della velocità, con una nuova e speriamo entusiasmante stagione di The Flash. Ci eravamo lasciati con Barry che si era visto costretto ad entrare nella Speed Force per salvare la sua città e, accompagnato dalla madre in questa strana dimensione, aveva detto addio alla sua famiglia e ai suoi amici. H.R. si era sacrificato per salvare la vita ad Iris e Caitlin, che aveva forse finalmente capito come poter convivere con Killer Frost, aveva deciso di abbandonare Team Flash per ritrovare sé stessa e riscoprire la sua identità.
Se proprio devo essere sincera ho trovato l’episodio un po’ scialbo e banale. L’unica parte interessante, infatti, è stata una delle scene finali in cui Caitlin parla con un misterioso personaggio senza un occhio, cita una certa Amunet e si trasforma in Killer Frost (personaggio che amo) riuscendo però a ritrovare il controllo di sé stessa. La stessa Amunet (credo) la ritroviamo alla fine dell’episodio insieme a un personaggio misterioso mezzo uomo mezzo macchina, The Thinker. Ma andiamo con ordine.
Non so a voi, ma, da non amante del personaggio di Iris, a me è venuto un mezzo scompenso quando ho sentito l’introduzione recitata da lei e non da Barry… per un attimo ho seriamente pensato che in qualche strano modo avesse ottenuto i poteri e fosse lei quella che correva. In realtà, per fortuna, era Kid Flash che, insieme a Cisco e Joe e aiutato proprio dalla sorella, dava la caccia a un Metaumano.
Vediamo fin da subito che le cose non vanno bene. Wally, infatti, non è certamente all’altezza di Barry in quanto a padronanza dei poteri e capacità di usarli per sconfiggere i criminali, così come Iris che dirige da sola le operazioni dalla base alla Star Labs non è per niente credibile.

Nonostante l’esultanza di Cisco e del baby West, infatti, per aver catturato una Metaumana, risulta chiaro che il “male” sta avendo la meglio sul Team di amici e la mancanza di Barry si fa sentire. La criticità della situazione è ancora di più evidenziata quando compare, a mio parere, uno dei nemici più belli che i nostri eroi abbiamo affrontato fino ad ora: un Samurai che poi si scoprirà essere un androide (il Samuroide!!) creato proprio da questa Amunet e dal personaggio misterioso per riportare Barry a Central City.

Questo Samurai, armato di spade stupende che a confronto i Jedi si dovrebbero fare da parte, si presenta in città spuntando dal nulla, svolazzando con delle ali che ricordano molto quelle di Ironman e chiede esplicitamente di Flash. Cisco, Wally e Joe provano a tenergli testa, ma invano e allora in geniale Vibe rivela al Team che è da un po’ che pensa ad un modo per riportare Barry nel loro mondo.
Iris contrasta fermamente questo piano e sinceramente non ho totalmente capito il motivo di tale decisione, ma per me Iris è solo un insieme di piagnistei, quindi non do molto peso alle sue parole. Come me sembra fare anche Cisco, che continua imperterrito nel suo intento, andando a chiedere aiuto a Caitlin che, molto cambiata, più gotica, dark e trasandata, lavora in un bar.

La ragazza si presta subito ad aiutarlo e la cosa mi puzzava un pochino, soprattutto dopo l’intervento dell’uomo senza un occhio… infatti, come volevasi dimostrare, i primi intenti di Caitlin quando si è ricongiunta col gruppo non erano quelli di ripristinare i rapporti di amicizia. Ancora non sappiamo cosa ci sia dietro a questa storia, quale “setta” si nasconda e cosa vogliano da Barry, ma la cosa mi intriga e spero la sviluppino al meglio.
Di certo non possono far peggio di questo episodio con la tanto celebrata rinascita di Barry. Ora, mi sta bene che il piano di Cisco abbia funzionato, che Barry sia tornato, che sia confuso e che si comporti in modo strano (ottima recitazione di Grant, a proposito! Barry era alquanto inquietante e abbiamo capito tutti che con la barba non si può vedere), ma non che improvvisamente, solo perché Iris crede che lui lo possa venire a salvare e si sacrifica in maniera molto stupida chiedendo al Samurai di essere rapita, lui si svegli all’improvviso da quella specie di trance in cui era caduto e corra in suo aiuto tornando in lui come se niente fosse.

Ero davvero convinta che tutti quei simboli che continuava a disegnare freneticamente e secondo uno specifico modello significassero effettivamente qualcosa e non “questa casa è una figata” (anche se ho riso un quarto d’ora) con cui se ne è uscito Cisco. Anche se secondo me hanno comunque un senso che scopriremo durante il corso della stagione.
Devo dire un paio di paroline anche su Joe. Lo amo da sempre e anche in questa puntata non si è smentito. Ho adorato come abbia perdonato Caitlin, come abbia prima incoraggiato Iris a superare la perdita di Barry e poi come l’abbia confortata quando ha visto l’uomo che ama in quello stato confusionale. Il suo discorso è stato talmente tanto profondo e convincente, da spingere Iris a credere in Barry, nel suo ritorno e nella sua rinascita, tanto da farlo effettivamente tornare in sé per correre a salvarla. Anche se non ho capito la dinamica della cosa e non mi è piaciuto lo sviluppo così affrettato dell’episodio, ho davvero apprezzato che tutto sia partito da Joe.
La scena in cui papà West parla a Barry e lo rade è una delle più belle di tutto il telefilm… davvero commovente. Sono anche contenta che sia ancora insieme a Cecile, formano una coppia bellissima!
La pecca che accompagnerà l’intera stagione è la perdita di Julian Albert. Adoravo il rapporto che aveva con Caitlin; insieme a Barry era l’unico in grado di farla tornare in sé quando si trasformava in Killer Frost avrei apprezzato che sviluppassero questa relazione. Ma purtroppo non rivedremo il mio amato Tom Felton.
Chi è davvero Caitlin? Cosa vuole questo nuovo, enigmatico ed intrigante cattivo da Barry? Riusciranno Iris e Barry a sposarsi? Iris piangerà sempre e comunque ad ogni puntata? Cosa vorranno dire quei simboli? Stay tuned!
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