
Fa molto effetto vedere Joe Carrol in questa nuova veste. Un uomo come lui, abituato a non farsi controllare da nessuno, ma a controllare gli altri, decide di sottomettersi a Micah e alla sua setta. Decide di farsi trattare come un qualsiasi adepto. Accetta di farsi umiliare, di sottomettersi ai loro usi e alle loro pratiche, pur di entrare in un gruppo, una “famiglia”, che predica uguaglianza intesa come annullamento totale delle singole individualità. Nel corso del rito di iniziazione Emma rischia la vita, con Joe che non può fare altro che assistere inerme. Ha bisogno di un nuovo inizio, di una opportunità per mettere in atto il suo piano epico. La setta di Micah è solo uno strumento che ha intenzione di controllare e dominare per perseguire i suoi obiettivi. Un’iniziale e premeditata sottomissione è necessaria per raggiungere qualcosa di più grande. Joe Carrol è troppo furbo e intelligente per rovinare tutto e farsi sfuggire questa occasione. Micah e il suo gruppo stanno scherzando col fuoco.
Ryan, Max e Mike sono ora più legati che mai. Ryan non è più l’unico ad essere profondamente ed emotivamente coinvolto nell’indagine. Il rapimento di Max, ma soprattutto l’omicidio del padre di Mike danno il via ad un pericoloso gioco di botta e risposta, fatto di continue vendette e ritorsioni. La morte di Debra e i fatti di Havenport, avevano già segnato profondamente l’agente Weston che aveva deciso di ritirarsi per cambiare definitivamente vita. Ma le azioni di Lily Gray e Mark lo hanno prepotentemente rigettato sul campo, senza possibilità di appello. Ora Mike è completamente ossessionato, così come lo è sempre stato Ryan da Joe. Cambiare, dimenticare, abbandonare un’ossessione non è però possibile. Non si può scordare il passato quando il passato non vuole scordare te.

Un ultima riflessione su Joe Carrol. Il confronto con Julia durante il test della verità ha messo in mostra tutta la sua supremazia psicologica e mentale nei confronti dell’avversaria che, nonostante un’ostentata sicurezza e una posizione apparentemente predominante, esce sconfitta dalla discussione, segnando un primo ma importante punto messo a segno da Joe ai danni delle gerarchie del gruppo. Sentire Joe Carrol parlare delle sensazioni che prova in seguito ad un omicidio (piacere sessuale) ha sempre un fascino macabro e disarmante, perchè nel suo caso non conta solo quello che dice, ma anche e soprattutto come lo dice.
Voto alla puntata 7: un punto in meno rispetto alla precedente puntata permette comunque a Sacrificio di attestarsi su buoni livelli. L’introduzione della setta di Micah non solo mette in scena un elemento che ancora mancava all’interno dell’universo di psicopatici e sociopatici, ma soprattutto scongiura il pericolo di una Havenport bis permettendo alle serie di esplorare nuovi orizzonti nelle puntate che verranno.