
Mancano solo quattro episodi per chiudere la stagione e The Following, dopo aver preparato il terreno in maniera fin troppo lenta e accurata, deve passare necessariamente all’azione. Il ritorno a sorpresa di Claire non basta, ora bisogna alzare il tiro e lasciare il segno. Tutto è pronto per il finale e davanti ai nostri occhi si prefigura ormai uno scontro su più fronti: Ryan vs. Joe, Joe vs. Lily Gray, Lily Gray vs. Ryan. Tutti contro tutti. Per rendere più complicato e interessante il quadro è necessario aggiungere il desiderio di vendetta di Mike, la neonata storia d’amore fra Ryan e Carrie Cooke e il tempismo perfetto della resurrezione di Claire.
Finalmente è ritornata in scena Lily Gray, ma ancor più importante, se non fondamentale, è stato il ritorno di Luke, un personaggio che tanto ha dato nei primi episodi in termini di novità e fascino e dal quale la serie difficilmente può prescindere. La bionda gallerista si dimostra per l’ennesima volta un avversario temibile, da non prendere assolutamente sotto gamba, dotata di ottime capacità strategiche e di risorse non indifferenti. Riportando a casa Luke, la donna lancia un chiaro messaggio di sfida non solo a Ryan e a tutta l’FBI, ma anche a Joe Carrol, colpevole di averla tradita dopo tutta la fiducia che aveva riposto in lui.

Il ruolo di Joe all’interno di Korban è tutt’altro che saldo e fuori discussione. Timore e sfiducia iniziano a farsi strada nei pensieri di alcuni membri. L’appoggio di Robert è stato fondamentale per prendere il controllo della comunità e continua ad esserlo per la buona riuscita dei piani di Joe, ma la fiducia del ragazzo inizia a vacillare. Joe continua a giocare a fare Dio, alimentando a dismisura le sue manie di protagonismo e la sua sete di potere, ma la situazione potrebbe facilmente sfuggirgli di mano senza l’appoggio di buona parte dei membri della setta.
In definitiva, però, è successo davvero poco in Freedom. Per un Joe Carrol che ci viene presentato passivo e schiavo dell’autocompiacimento, troviamo invece una Lily Gray che ritorna all’azione e lo fa in grande stile. La puntata si chiude con il momento più atteso: Ryan si ritrova faccia a faccia con Claire. Il suo sguardo è emblematico, non c’è bisogno di parole perché certi momenti sono troppo intensi per essere descritti. Che contributo potrà dare Claire all’indagine? Un prezioso aiuto o ulteriore confusione in una situazione già priva di equilibrio?

Voto alla puntata 6: il tempo stringe e ormai è il momento di fare sul serio. Non c’è più ragione di aspettare. Il ruolo di Messia/Predicatore rivestito da Joe Carrol in queste ultime puntate è stato forse calcato un po’ troppo. Joe corre così il rischio di diventare una macchietta, l’ombra sbiadita di se stesso, dello spietato ma affascinante killer che è sempre stato e del quale The Following non può assolutamente fare a meno. Joe è l’anima dello show, lo è sempre stato e va recuperato nella sua originaria unicità e forza.