The Good Wife 7×22 – “End”
Finale di serie!
Nell’episodio conclusivo di questa splendida serie assistiamo alla conclusione di The Good Wife e scopriamo cosa accadrà a Peter nel corso del processo.
Siamo infine giunti all’epilogo di quest’avventura televisiva, un “the end” che lascerà qualcuno con l’amaro in bocca (d’altronde non si può pensare di accontentare tutti); in questo articolo mi limiterò a commentare l’episodio in sé, per quanto possibile.
Come avevamo immaginato, alla fine il cerchio si è chiuso: siamo ritornati alla stessa situazione con cui è iniziata la serie, con Alicia al fianco del marito durante una conferenza stampa. Ma questa volta…
Andiamo con ordine.

Peter, accompagnato da Alicia e dallo studio di avvocati che lo difende, si reca in tribunale dopo aver deciso di accettare il patteggiamento e i due anni di reclusione proposti dal procuratore. Ma a far saltare l’accordo ci pensa la giuria, chiedendo di poter avere ancora qualche chiarimento prima della decisione finale. Intuendo il fatto che potrebbe esserci una svolta favorevole, Peter & C. decidono di non accettare il patteggiamento e rispondere alle domande. Ne esce fuori che durante la registrazione della telefonata della vittima alla polizia, pochi secondi prima di essere uccisa, si sente lo squillo di una suoneria: ciò contrasta con quanto supposto fino ad allora e getta un’ombra sulla correttezza dello svolgimento delle indagini. Inoltre, grazie all’aiuto di Cary, si riescono a recuperare le famigerate pallottole scomparse, e questo getta un ulteriore dubbio sulla correttezza del lavoro effettuato dall’ufficio del procuratore. Sicuramente hanno chiuso un occhio riguardo certe prove per evidenziare la colpevolezza dell’assassino presunto e, di conseguenza, per validare le accuse di occultamento rivolte a Peter.
L’episodio delle pallottole è motivo di un forte contrasto tra Alicia e Diane; se la prima vorrebbe chiamare a testimoniare Kurt alla luce dei nuovi esami svolti sulle pallottole ritrovate, la moglie Diane (che si sente ancora in colpa per averlo costretto a testimoniare a suo favore) è assolutamente contraria e decisa a non volerlo coinvolgere nuovamente. La ragione a mio parare sta nel mezzo: se da una parte è vero che lo scopo di un avvocato è quello di difendere il suo assistito ad ogni costo, anche “indorando la pillola” come si suol dire, è altrettanto vero che a volte l’amicizia, la correttezza, il riconoscimento, dovrebbero prevalere sugli interessi personali. Così, quando viene richiamata a testimoniare l’esperta di balistica (nonché ex allieva ed ex fiamma di Kurt), questa sottolinea che quanto affermato dal marito di Diane sia stato superficiale e volto ad aiutare la moglie. A questo punto all’accusa non resta che richiamare al banco lo stesso Kurt, per confermare gli sbagli effettuati durante la precedente dichiarazione… e qui entra in gioco Alicia.

Alicia, oltre ad essere la protagonista, è il personaggio la cui caratterizzazione è stata in continua evoluzione, dalla moglie dimessa e debole della prima puntata alla donna indipendente, risoluta e anche un po’ stronza delle ultime puntate. In questo frangente non solo conferma la sua ambiguità, ma si spinge oltre, arrivando a calpestare i sentimenti di Diane, ovvero di colei che, pur tra alti e bassi, le ha sempre dimostrato apprezzamento e sostegno, arrivando a nominarla socia paritaria dello studio di avvocati per cui lavora, contro le resistenze dei colleghi (tra cui, ricordiamolo, Cary Agos). Alicia decide così, con la complicità di Lucca, di colpire il povero Kurt instillando il dubbio che lui stia reggendo il gioco della sua ex allieva, data la relazione precedentemente esistente tra i due. La scena è molto forte, la reazione di Diane di fronte all’attacco di Lucca al marito è struggente e resa splendidamente da questa bravissima attrice, e ci induce ad appoggiarla completamente nella sua scelta di abbandonare l’aula nel bel mezzo del processo, evidentemente provata e col cuore spezzato.
Alicia, dal canto suo, ottiene quello che voleva: la giuria ora, pur non potendo basarsi sulle nuove evidenze balistiche, sembrerebbe essere più propensa a perdonare Peter. Il procuratore decide così di concedere un nuovo patteggiamento, che il Governatore accetta: un anno di libertà vigilata e le dimissioni dalla politica.
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