
This Is Us 2×08 “Number One” – Recensione
Kevin
I primi sette episodi di questa seconda stagione sono stati dedicati ad approfondire situazioni e lati dei personaggi che era solo stati accennati. Tutta la narrazione, però, seguiva un percorso abbastanza classico e collaudato, ma arrivati all’ottavo episodio gli autori stravolgono tutto, perché con adesso si ferma tutto e si dà inizio ad una sorta di trilogia incentrata sui Big Three. Questo e i prossimi due episodi, infatti, saranno incentrati su uno dei fratelli Pearson, iniziando da Kevin.
Kevin è il Numero Uno perché è nato per primo, è il Numero Uno perché è il primo che ha iniziato a camminare ed il Numero Uno perché tutti vogliono che lo sia. La cosa più interessante di questo straordinario episodio è vedere la contrapposizione del Kevin adolescente e di quello adulto. Da ragazzo Kevin è un astro nascente del football e, anche se arrabbiato con suo padre a causa dei problemi di Jack con l’alcol, è consapevole delle sue potenzialità e che davanti a sé ha un grandissimo futuro. Il Kevin adulto, invece, è un uomo sempre più a pezzi, che devo lottare con la sua dipendenza con gli antidolorifici e con la gente che lo ama. Infatti, quando torna nella sua vecchia scuola tutti lo accolgono come una star, gli danno un premio e pendono tutti dalle sue labbra, ma l’unica cosa che lui vuole davvero è che qualcuno si accorga di quanto stia soffrendo e di quanto in realtà non sia un uomo speciale, ma solo un uomo distrutto dalla vita. Vedere questa netta contrapposizione in questo personaggio rende perfettamente l’idea dell’enorme cambiamento vissuto nel corso degli anni a causi degli eventi brutti e di quelli belli che ha vissuto. Tutto questo è raccontato alla perfezione nell’arco l’episodio grazie ad una scrittura che marca costantemente le differenze tra il Kevin adolescente e quello adulto. “Number One”, però, da il meglio di se nella seconda parte, in cui è difficile scegliere il momento migliore visto che si susseguono, uno dopo l’altro, situazioni che esaltano questo episodio facendolo entrare di diritto tra i migliori di This Is Us.
Sicuramente uno dei momenti più alti dell’episodio e di tutta la serie in generale è il monologo di Kevin sul campo da football. Quest’uomo devastato dalla vita inizia letteralmente a fare una telecronaca della sua vita raccontando di come sia riuscito sempre a rialzarsi nonostante i colpi tremendi che la vita gli dava, ma nonostante questo era ancora lì, dove tutto era finito la prima volta. L’emozione che si prova in questa scena è travolgente e non fa altro che ribadire la grandezza di questa serie.
Altro momento devastante dal punto di vista emotivo è il finale in cui Kevin, dopo ver perso l’ultimo ricordo che aveva di suo padre, arriva al limite e non può che lasciare uscire tutto il suo dolare. Questa è un’altra scena devastante che ancora una volta ribadisce cosa sia in realtà questa serie. Si, perché con This Is Us si sta diventando ripetitivi, nel senso che spesso e volentieri si afferma che la serie è sempre più grande e riesce sempre a migliorarsi rispetto agli episodi precedenti, ma se questo significa assistere ad episodi ottimi sotto ogni punto di vista come questo non si può che essere felici di questa ripetitività.
Questa recensione non sarebbe completa se non si parlasse di Justin Hartley. Quest’attore sin dall’inizio si è rivelato essere l’interprete perfetto per questo personaggio, ma, forse, fin ora era sempre stato un po’ oscurato dagli altri grandissimi interpreti di questa serie. Invece, qui, dà il meglio di sé, dà tutto sé stesso e riesce a tenere in piedi da solo l’intero peso dell’episodio. Un’interpretazione magistrale che immerge completamente lo spettatore, permettendogli di legarsi definitivamente al suo personaggio.
In sostanza si potrebbero usare tanti aggettivi per descrivere questo episodio, ma forse il modo migliore per farlo è quello di non usare altre parole e lasciar parlare la serie riguardando l’episodio.
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