Chi è Ani in Tredici? La voce narrante della terza stagione è quella di Ani, il cui nome completo Amarowot Anysia Achola, interpretata da Grace Saif.
Quando la conosciamo per la prima volta, Ani sta sfregando delle macchie di sangue su una maglietta bianca nel lavandino di casa sua. Nella sua mente si susseguono flashback di Clay che la accusa di avergli mentito e di Bryce che dice di avere bisogno di lei. La giovane è giunta a Evergreen con la madre Amara Josephine, che di lavoro è badante, otto mesi prima, nell’aprile 2018.
Ani è originaria del Kenya, anche se lo conosce soltanto attraverso i racconti della madre (che viene dall’Uganda) perché all’età di quattro anni si trasferiscono in Inghilterra. La ragazza ha 14 anni quando trasloca negli Stati Uniti, sempre con la madre. Abituata spesso a trasferirsi di città in città e da una scuola all’altra, Ani spiega a Jessica (Alisha Boe) che è diventata estroversa e parla schiettamente perché si ritrova puntualmente a essere “quella nuova”.
Ani giunge a Evergreen perché la madre Amara Josephine trova impiego presso Chatham House, la residenza dove abita il padre di Nora Walker (Brenda Strong) nonché nonno di Bryce (Justin Prentice). Iscritta alla Liberty High dove viene inserita al terzo anno di corsi, la prima persona che conosce è Courtney Crimsen (Michele Selene Ang), che la affida alla guida di Clay (Dylan Minnette). Grazie a lui, Ani conosce Justin (Brandon Flynn), Tyler (Devin Druid), Alex (Miles Heizer) e Zach (Ross Butler), oltre a divenire la manager della campagna elettorale di Jessica per la carica di presidente del consiglio d’istituto.
Appassionata di robotica e iscritta al club di matletica, Ani è brillante e sveglia; la madre frena il suo istinto curioso e inquisitivo perché desidera che lei si concentri solo sul conseguire buoni voti che le consentiranno di aggiudicarsi una borsa di studio prestigiosa per un’università importante. Nonostante quello che si dice alla Liberty di Bryce, Ani fraternizza con lui e impara a conoscerlo gradualmente, vedendo il volto distrutto e ferito che lui acconsente a mostrare soltanto a porte chiuse.
Ani inizialmente sviluppa un debole per Clay, ma mentre conosce meglio Jensen si lascia scappare un bacio. La sua vita domestica porta ad un’altra evoluzione sentimentale: la giovane impara a conoscere un lato di Bryce che nessuno vedeva, cioè quello di un ragazzo che stava cercando di fare ammenda ai suoi errori per diventare un uomo migliore. Bryce e Ani cedono alla loro passione e finiscono a letto insieme, ma Ani gli dice che non vuole che ricapiti. Bryce in uno scatto d’ira la afferra e dice che ha bisogno di lei. Questo porta Ani a ritrarsi, ma successivamente andrà a sostenerlo alla partita contro la Liberty dove lo bacerà di nuovo.
Questo bacio viene visto da Clay, che Ani aveva scaricato facendogli capire che preferiva se rimanessero amici. Clay si sente tradito e non vuole più parlarle. Successivamente al ritrovamento del cadavere di Bryce, Ani è al fianco di Clay quando il giovane Jensen diventa il sospettato numero uno, arrivando persino a fornirgli un alibi.
Mentre Clay è l’unico indiziato per l’omicidio di Bryce, Ani apprende che Monty si è suicidato in carcere a seguito dell’arresto per lo stupro di Tyler, e per questo decide di concordare con tutto il gruppo – Alex, Jessica, Justin, Tyler, Zach, Charlie e lo stesso Clay – una versione della notte della morte di Bryce che incastri Monty come omicida. Questa versione non può essere smentita da Montgomery de la Cruz, che adesso è morto e che aveva un movente (Bryce aveva minacciato di denunciarlo per lo stupro di Tyler). Con la complicità del vicesceriffo Standall che vuole proteggere suo figlio, la versione di Ani porta alla risoluzione del caso di omicidio di Bryce.
Sebbene li sentiamo scambiarsi “Nakupenda” in diverse occasioni durante i primi episodi, è solo verso la fine della stagione che scopriamo che Ani e Clay si scambiano “ti amo” in lingua Swahili, e a fine stagione giunge la conferma che Ani e Clay stanno insieme.
Sembra che per Ani i guai non siano finiti qui: al Monet, durante la presentazione della mostra fotografica di Tyler, Ani viene raggiunta da Winston, il ragazzo col quale Monty ha passato la notte della partita. Winston vuole sapere da Ani cos’ha detto alla polizia perché lui sa che quella versione è falsa. Monty non ha ucciso Bryce perché quella sera era con lui, ma siccome Monty si rifiutava di ammettere di essere gay a sé stesso, figuriamoci a chiunque altro, l’alibi che aveva fornito era Charlie.
Winston le dice che Monty non meritava di morire così. È davvero chiuso il caso Bryce Walker?
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