Westworld 2×02
Westworld 2×02 Reunion, “riunisce” idealmente, in un ampio arco narrativo, un passato lontano più di trent’anni, con un futuro ancora tutto da scrivere. Mentre la rivolta degli androidi imperversa, gli autori ricostruiscono per noi gli antefatti, dandoci un quadro completo di quel “vecchio mondo” che sta per essere raso al suolo.
“Io ricordo” dice Dolores per convincere Teddy a scoprire la vera natura della sua realtà. Scopriamo che la protagonista ha camminato nel “nostro mondo” agli albori della sua esistenza, quando Westworld non era che un progetto alla ricerca di investitori.
In Westworld 2×02, il suo mentore, Arnold, la accompagna in questa visita. Dolores è certamente legata ad un copione, ma già tra lei e il suo “creatore” esiste un legame speciale, che induce Arnold a sostituirla con Angela durante la presentazione che convince Logan della bontà dell’investimento nel “futuro”.
Il “futuro” che vede Logan è probabilmente legato alla fruizione immediata di ciò che gli Hosts possono offrire, mentre è proprio il William trasformato dal viaggio compiuto con Dolores. Quest’ultima suggerisce al suocero James Delos, la strada da percorrere: lasciare la possibilità alle persone di agire senza essere giudicate, al di fuori delle convenzioni sociali e dare quindi loro la possibilità di vedere che cosa potrebbero diventare.
Westworld 2×02 – la trasformazione dei personaggi
Westworld deve travalicare i limiti della finzione. L’obiettivo è tradurre in “realtà” il viaggio interiore che ciascuno di noi percorre per arrivare al sé più intimo.
La metamorfosi di William può essere quella di tutte le persone che entrano nel parco. Non importa più chi sei all’ingresso, è importante che tu possa dare uno sguardo a chi puoi diventare, se ritorni allo stato di natura.
Il processo di trasformazione che porta l’uomo a “essere lupo per l’uomo”, come definito dal filosofo Hobbes, assurge a protagonista, diventa esso stesso la storia, il tesoro inestimabile da possedere e fa del “nuovo William” il punto di svolta.
Ogni viaggio ha una sua meta e, che si chiami labirinto, Glory, Oltre Valle o che sia un punto indefinito dove si trova una bambina, la discesa deve condurre a un livello più profondo di conoscenza.
L’Uomo in Nero (William) parte assieme a Lawrence, al quale rivela la nuova realtà del parco e il suo nuovo grado di libertà.
Dolores assieme a Teddy e ai Confederados, Maeve insieme a Rodrigo, ciascuno con il suo scopo, ciascuno con il suo bagaglio di consapevolezza e sofferenza.
L’incontro tra Maeve e Dolores rappresenta probabilmente il punto più alto del secondo episodio di Westworld.
Lo scambio di battute tra le due rappresenta due opposte filosofie a confronto. Il mondo interiore, la “voce di Dio” che scuote Dolores e la spinge alla conquista di una nuova libertà collettiva, il mondo esteriore, l’obiettivo tangibile di Maeve, che ha raggiunto da sola la sua nuova condizione e non intende condividerla con altri se non con sé stessa.
Ci sono lontani echi dell’Orwell de “La fattoria degli animali” in questo scambio. Ora che i nuovi Dei hanno ucciso quelli vecchi, devono stare bene attenti a non commettere gli stessi errori, a essere davvero artefici di un cambiamento o a Westworld la sostanza dell’oppressione rimarrà la stessa.
Come nel libro le belle speranze di un autogoverno degli animali che rendesse giustizia a tutti naufraga nel momento in cui Napoleon (non a caso un maiale) induce i suoi compagni ad assumere atteggiamenti e vizi “umani”, così Dolores e i suoi compagni rischiano di diventare il “riflesso” di coloro che intendono sterminare.
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