Call My Agent – Italia 3: intervista a Michele Di Mauro, Maurizio Lastrico e Sara Drago (Vittorio Baronciani, Gabriele Di Lillo e Lea Martelli)
Call My Agent – Italia – Terza stagione è stata presentata a Roma il 4 novembre 2025. In tale occasione abbiamo modo di scambiare qualche battuta con tre attori storici della serie, che tornano anche in questo ciclo di episodi. Da venerdì 14 novembre 2025 debutta Call My Agent – Italia 3 su Sky e NOW: in questa intervista a Michele Di Mauro, Maurizio Lastrico e Sara Drago scopriamo di più sulla loro esperienza nei panni dei loro fantastici personaggi.
Trovi il video con l’intervista completa a Michele Di Mauro, Maurizio Lastrico e Sara Drago (Vittorio Baronciani, Gabriele Di Lillo e Lea Martelli) all’inizio di questo articolo.
Finalmente Vittorio Baronciani è a capo della CMA, ma non è esattamente come si aspettava. Quindi, come gestirà questo nuovo ruolo per essere una buona guida?

Michele Di Mauro: “Sarà complicato, sarà molto complicato perché l’agenzia è un circo. Quindi non sai mai se sei il domatore o la bestia domata”.
Per motivi diversi, Gabriele Di Lillo e Lea Martelli in questa stagione devono trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata. Cosa potete anticiparci in questo senso?

Sara Drago: “Mi sembra che Lea, all’inizio di questa stagione in particolare, faccia una dichiarazione a se stessa tipo: ‘Ok, basta. Fine della vita privata. Quel poco che avevamo cercato di coltivare finora è naufragato malamente, quindi diamoci al lavoro’. Detto ciò, poi la vita è sempre più avanti. Ti prende in giro, te frega e quindi frega Lea, ha fregato me, ha fregato tutti per cui evviva!”
Maurizio Lastrico: “È proprio uno dei temi più belli – secondo me – da raccontare quello di cercare di far coincidere lavoro e vita privata in un tipo di lavoro che ti richiede questo esborso emotivo, di tempo. Il fatto che i due si rimpallino tante volte e cercare di trovare una quadra su questo è uno dei motori. [È] anche una delle cose più divertenti da recitare, devo dire”.
Sara Drago: “È bello come li troviamo alla fine, secondo me. C’è un quadro che mi ha personalmente toccato, di quello che siamo riusciti a raccontare insieme. C’è un disarmo – a un certo punto – totale, ed è proprio la vita che li prende, li li spinge in avanti, come quel mare con cui si apre. Che citazione poetica!”
Se foste davvero agenti, quali attori o attrici vorreste rappresentare?

Sara Drago: “A me è arrivata così, quindi vado. Non mi faccio troppe domande. Vanessa Scalera. Mi piace molto quello che fa.”
Michele Di Mauro: “Io Sara Drago!”
Maurizio Lastrico: “Sicuramente non Maurizio Lastrico perché lo manderei in rovina. Non lo so, devo pensarci. Devo pensarci!”
Cosa ha insegnato a tutti e tre questa serie sul “dietro le quinte” del vostro lavoro?
Michele Di Mauro: “Niente, perché noi sappiamo benissimo cosa succede dietro le quinte del nostro lavoro, per cui non avevamo bisogno di scoprirlo nella serie”.
Sara Drago: “A me un botto di cose, invece, in realtà. La percezione è diversa. Venendo dal teatro, onestamente, ho imparato un sacco di cose in questi quattro anni sul ‘dietro le quinte’ del mio lavoro, nel senso di audiovisivo, che – comunque – ha una grammatica e delle regole molto diverse dal teatro, per certi versi, per altri no. Mi ha insegnato tante cose e ho capito – negli anni – molto meglio la mia agente, veramente quanto è un lavoro grosso, impegnativo, che a volte è davvero difficile mettere i confini, forse addirittura di più che per l’attore. Non lo so. Ci rifletto su questa cosa, però mi colpisce molto”.
Maurizio Lastrico: “Sono d’accordo sul discorso della complessità del lavoro dell’agente che ha più persone, sia la difficoltà pratica, ma anche la cosa di riuscire a immaginare nel futuro cosa è meglio. È un lavoro – veramente – che ha a che fare con la creatività, con l’empatia, con la psicologia, con la praticità. Veramente un lavoro bellissimo, cioè complesso. Lo si vede prodotto nelle scelte o nelle loro scelte però il il percorso dietro è… [complesso].”
Un aggettivo veloce per descrivere questa nuova stagione?
Michele Di Mauro: Imprescindibile. Non so cosa voglia dire. Con la ‘i’ comunque sono belli, secondo me.
Maurizio Lastrico: Ok, italiana.
Sara Drago: Corale.
Poi, per restare con gli aggettivi con la i: “I-corale!”

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