Gino & Friends: un’avventura animata tra natura e ricerca di sé
Gino & Friends è il nuovo film d’animazione italiano che sta conquistando pubblico e critica grazie alla sua freschezza e ai messaggi profondi che trasmette. Realizzato con risorse limitate ma con grande passione, questo progetto si distingue per aver sovvertito alcune regole tradizionali del genere, puntando su tematiche attuali come la tutela ambientale e la ricerca della propria identità. In questa intervista esclusiva, i creatori Valentino Grassetti e Marco Storani raccontano il dietro le quinte di un film che vuole lasciare un’impronta duratura nel cuore di grandi e piccini.
Perché Gino, il coccodrillo? Una scelta sfidante ma significativa
Valentino Grassetti spiega che la scelta di un coccodrillo come protagonista è nata da un’osservazione personale: “Pensavo che rendere simpatico un coccodrillo fosse impossibile”, racconta. Tuttavia, dopo aver visto un video virale di un coccodrillo che ballava, ha capito che poteva funzionare.
La decisione di ambientare la storia sul fiume Tevere, popolato da una fauna immaginaria, ha permesso di costruire un protagonista con problemi di identità, svantaggiato ma desideroso di trovare il proprio posto nel mondo.
Un messaggio di rispetto e salvezza della natura
Il cuore pulsante del film Gino & Friends è il messaggio ecologista. Il film lancia un’idea originale: sono gli animali i veri protettori della natura, spesso trascurata dall’uomo.
Grassetti sottolinea: “La natura deve essere salvaguardata dagli animali stessi”. Il messaggio è chiaro e rivolto a tutti, adulti compresi. Gli animali parlano e agiscono come antagonisti consapevoli, spostando il focus sulla fragilità dell’ambiente e sull’impatto, spesso inconscio, dell’essere umano.
Gli umani: schizzati e autocritici
Marco Storani rivela che nel film gli esseri umani sono descritti con il termine “schizzati”, una scelta che rappresenta autocritica e riflessione. “Le azioni umane vengono viste dal punto di vista degli animali, che vivono nei nostri spazi”, spiega. Il risultato è un racconto che invita a una nuova consapevolezza ambientale, in cui l’equilibrio naturale deve essere protetto con rispetto e collaborazione.
Roma e letteratura come elementi simbolici
Il film è ricco di omaggi culturali, a partire da Roma: tra i dettagli più riconoscibili c’è un poster di Francesco Totti e un libro di poesie di Giacomo Leopardi. Quest’ultimo è stato scelto, come spiega Storani, “per la sua brevità e significato universale, comprensibile anche a livello internazionale”. Un richiamo all’infinito e all’aspirazione interiore, coerente con il viaggio interiore del protagonista.
Musica, effetti sonori e character design
Grande attenzione è stata dedicata al comparto audio: effetti sonori e musiche sono stati curati da professionisti di alto livello per arricchire la narrazione.
Il character design, firmato da Simona Cornacchia, fonde stili differenti: dal glam rock degli anni ’70 all’immaginario cinematografico di Bowie e Mad Max. Il villain Willow, per esempio, è ispirato a David Bowie e ad Arancia Meccanica, con una coda parlante che simboleggia le ombre dell’anima.
Gino: un viaggio di identità e crescita
Il protagonista Gino incarna la fragilità infantile e il percorso di crescita. “Il vero potere sta nell’affrontare le avversità”, afferma Grassetti. Il film vuole insegnare che le difficoltà non sono da evitare, ma da attraversare, soprattutto per i più piccoli. La coda di Plechi, che rappresenta il lato oscuro che tutti abbiamo, offre una metafora accessibile anche agli adulti.
Riconoscimenti e prospettive future
Senza grandi mezzi, ma con grande cuore, Gino & Friends ha già ottenuto riconoscimenti importanti, tra cui la partecipazione a Cartoons on the Bay. “Abbiamo fatto il possibile con pochi soldi”, dichiara Grassetti, “ed è una soddisfazione vedere i bambini sorridere”. Storani aggiunge che l’obiettivo principale è diffondere il messaggio, soprattutto grazie alla televisione, dove il pubblico è più ampio e intergenerazionale.
Un film che parla ai cuori di tutti
Gino & Friends non è solo un film per bambini. Battute, gag e riferimenti coinvolgono anche gli adulti, rendendolo un’esperienza adatta a tutta la famiglia. “Il nostro obiettivo è che Gino lasci un’impronta nel cuore di chi lo guarda”, conclude Grassetti.
Con risorse limitate ma idee coraggiose, il film riesce a parlare di natura, identità e crescita personale, coinvolgendo spettatori di tutte le età. Un’opera che non si limita a intrattenere, ma che invita alla riflessione, lasciando un messaggio chiaro: rispettiamo e amiamo il mondo in cui viviamo.
Lascia un commento