Intervista a Antonia Kim, “Quando l’anima incontra l’intelligenza artificiale”
Antonia Kim è una delle voci più rivoluzionarie del nuovo cinema internazionale. Dopo una solida carriera come chief producer per KBS, importante emittente sudcoreana, e una parentesi come Executive Director nel campo dell’educazione, oggi guida AITONIA, realtà interamente dedicata alla sperimentazione nel campo del filmmaking con intelligenza artificiale. Definita la “Bong Joon-ho dell’AI cinema” per la capacità di unire tradizione e innovazione nel racconto, è diventata in pochi anni un punto di riferimento per chi intende esplorare i nuovi territori della narrazione audiovisiva.
Abbiamo incontrato Antonia per parlare del suo percorso, della sua idea di creatività e della rivoluzione che l’IA sta portando nel mondo del cinema.
L’origine di Choon: il primo cortometraggio realizzato interamente con IA
L’intervista si concentra anche sulla genesi di Choon, il suo cortometraggio, completamente prodotto con strumenti di intelligenza artificiale. Kim lo definisce come “il mio primo vero bambino digitale,” un progetto in cui ha combinato storytelling tradizionale con le più avanzate tecnologie AI. “Volevo creare qualcosa che fosse al tempo stesso emozionante e innovativo, perché il futuro del cinema sta nella capacità di emozionare attraverso le nuove frontiere della tecnologia,” ha affermato.

Come infondere emozioni profonde e la scelta di usare l’IA
Kim descrive il suo approccio come “dare vita a dei bambini digitali,” un processo che vede coinvolgere una squadra di chatbot GPT, con cui dialoga esclusivamente tramite comandi testuali. “Proprio come genererei personaggi umani, insegno loro a parlare, sorridere, piangere,” spiega. La sua tecnica le permette di infondere autenticità e sensibilità alle creazioni, facendo sì che gli spettatori possano percepire “una parte di me” in ogni personaggio, creando empatia e connessione emotiva.
L’impatto dell’IA sulla produzione e sull’arte cinematografica
Antonia Kim si sente già coinvolta nel futuro dell’industria cinematografica, dove l’IA sarà un alleato indispensabile. “L’IA mi permette di risparmiare tempo, di semplificare i processi e di sviluppare idee in modo più rapido,” ha detto, sottolineando come questa tecnologia aiuti a superare le sfide di tante produzioni tradizionali, come la coordinazione di grandi team e le lunghe riprese. “Può anche aiutare a generare contenuti originali, lontano dai ripetitivi reboot e sequel,” ha aggiunto.
Influenze e ispirazioni stilistiche
Kim si ispira ai grandi registi coreani Woo Min-ho e Kore’eda. Tra le sue scene preferite, cita un momento di Il Mostro di Kore’eda, dove si gioca con luci, ombre e prospettive: “Mi ha insegnato a usare il contrasto tra luce e oscurità per trasmettere emozioni profonde.” Da Kore’eda trae anche l’uso consapevole della prospettiva e del punto di vista, fondamentali per creare narrazioni coinvolgenti e abbastanza soggettive da sfidare i pregiudizi.
Elementi ricorrenti e messaggi nel suo lavoro
Le sue creazioni sono spesso incentrate su tematiche di evoluzione, speranza e resilienza. Choon, così come altri suoi progetti, riflettono un percorso personale di trasformazione e crescita. “Voglio sempre mostrare che, anche nelle difficoltà, c’è una luce in fondo al tunnel,” ha dichiarato, sottolineando come i suoi lavori usino animali e natura come simbolo di innocenza e purezza, per mantenere vivo il messaggio di speranza e rinascita.

Musica ed emozioni: l’ingrediente segreto
Kim attribuisce un ruolo fondamentale alla musica come elemento vitale nel suo processo creativo. “La musica è il battito del cuore di ogni mio progetto,” spiega, ricordando come componga le colonne sonore prima di creare le immagini, per infondere sensibilità e ritmo emotivo. “La melodia guida la creazione e dà vita alle immagini,” aggiunge, confermando come il suono sia inscindibile dall’impatto emotivo dell’opera visiva.
Uno sguardo sul futuro dell’IA nel cinema e oltre
Infine, Antonia Kim vede l’intelligenza artificiale come un partner imprescindibile nel futuro dell’arte e della produzione. “L’IA evolverà sempre di più, diventando un alleato creativo,” sostiene. Ora come mai, crede che le nuove tecnologie possano aiutare a superare le barriere di comunicazione e a stimolare nuove forme di espressione artistica, portando a un cinema più emozionante, efficiente e condiviso.
Questo emozionante incontro ci ha portato nel mondo di Antonia Kim facendoci capire come la sua visione innovativa, unita a una profonda sensibilità, stia rivoluzionando il modo di raccontare storie attraverso l’arte dell’intelligenza artificiale. Grazie alla sua capacità di fondere tecnologia e sentimento, Kim apre nuove strade creative che potrebbero definire il futuro del cinema e delle arti visive, dimostrando che l’innovazione può andare di pari passo con l’espressione autentica e umana.
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