Intervista a Dan Beecham e Lacey Williams per Bertie Gregory: A tu per tu con gli squali
L’attesissimo documentario “Bertie Gregory: A tu per tu con gli squali”, in uscita in streaming su Disney+ dal 6 luglio, nel catalogo dedicato a National Geographic Channel, rappresenta un punto di svolta nel modo di raccontare questi predatori mitici. Al centro di questa produzione troviamo due figure di spicco: Lacey Williams, biologa e ricercatrice specializzata nel grande squalo bianco, e Dan Beecham, cinematografo subacqueo di fama internazionale. La loro collaborazione unisce scienza, sensibilità e avventura, offrendo al pubblico non solo immagini spettacolari, ma anche una profonda riflessione su temi di conservazione e rispetto per la natura.
Lacey Williams, nata a Washington, DC, con un curriculum accademico di relazioni internazionali e biologia, ha condotto ricerche pionieristiche nel Sudafrica, partecipando a studi cruciali sulla tutela dei grandi squali bianchi e pubblicando articoli scientifici riconosciuti a livello internazionale. Con un profilo combinato di passione e rigore scientifico, ha dedicato parte della sua carriera allo studio delle interazioni predatore-preda e all’efficacia delle Marine Protected Areas. Dan Beecham, invece, è un professionista con oltre 20 anni di esperienza nel campo della cinematografia subacquea, con un curriculum che include collaborazioni con BBC, National Geographic, Disney e AppleTV+. La sua capacità di catturare con maestria la bellezza e la complessità del mondo marino ha contribuito a sensibilizzare milioni di spettatori sulle meraviglie degli oceani.
Un messaggio rivoluzionario: oltre gli stereotipi sugli squali
Durante l’intervista, i due esperti hanno condiviso le loro impressioni e i motivi dietro la realizzazione del documentario, evidenziando come vogliano presentare un’immagine più autentica e meno sensazionalistica degli squali: “Vogliamo mostrare la vera natura di questi animali, lontani dagli stereotipi di predatori spietati. La realtà è molto più sfumata e affascinante” afferma Williams. Beecham sottolinea come il mettersi in gioco in un ambiente così difficile e imprevedibile richieda grande pazienza: “Il nostro lavoro è fatto di attese, di momenti di frustrazione, ma anche di incredibili incontri casuali che raccontano la vera essenza del selvaggio. La natura ci fa spesso uno scherzo, ma è proprio questa imprevedibilità a rendere tutto così speciale.”
L’obiettivo della produzione non è di intrattenere, ma soprattutto educare, mostrando che gli squali, spesso percepiti come pericoli incombenti, sono in realtà creature estremamente fragili e interconnesse con il loro ambiente. “I grandi squali sono un esempio perfetto di come la forza possa nascondere una grande vulnerabilità,” afferma Williams. “Sono vitali per l’equilibrio dell’ecosistema marino e, nonostante la loro imponenza, sono sotto minaccia a causa delle attività umane.”
La sfida della conservazione e l’importanza dell’approccio comunitario
Un tema cardine affrontato nel documentario è la cooperazione tra comunità locali e ricercatori. Williams spiega come modelli di gestione condivisa, come le Marine Protected Areas, siano fondamentali per la tutela delle specie mediatizzate come il grande bianco. “La conservazione richiede impegno collettivo e una sfida educativa per cambiare le percezioni a livello culturale,” afferma. Beecham aggiunge: “Le immagini e le storie che raccontiamo possono aiutare a creare empatia, anche per animali percepiti come minacciosi o distanti dalla nostra realtà.”
L’intervista evidenzia inoltre come il lavoro sul campo sia spesso pieno di sorprese e difficoltà, causate dai mutamenti climatici e dai cambiamenti ambientali. “Lo spettacolo della natura è imprevedibile,” commenta Beecham. “A volte, l’attesa di giorni interi ci porta ad un nulla di fatto, ma quando meno te lo aspetti, succede qualcosa di magico. È un continuo insegnamento sulla pazienza e sulla perseveranza.”
Le emozioni di una collaborazione e il futuro di questa professione
Lacey Williams confessa di essere ancora alle prime armi nel campo cinematografico, ma si sente fortunata di poter lavorare con professionisti come Beecham, che portano esperienza e passione: “Quando si lavora sul campo, si impara continuamente. Ogni progetto insegna qualcosa di nuovo, anche sulla propria capacità di adattamento e di ascolto della natura.” Beecham, dal canto suo, ricorda il valore della collaborazione e di come il team di produzione lavori dietro le quinte per garantire il successo di ogni ripresa.
Nel concludere la conversazione, entrambi sottolineano quanto il documentario voglia essere un invito alla riflessione: “Mostrare gli squali come esemplari di fragilità e di complessità può cambiare le percezioni e alimentare un percorso di conoscenza e tutela,” conclude Williams. “Il nostro desiderio è che lo spettatore possa guardare queste creature con occhi nuovi e comprenderne la reale importanza.”
Un messaggio di speranza e di azione per i nostri oceani
“A tu per tu con gli squali” è sì un documentario, ma anche una chiamata alla responsabilità collettiva. Con immagini mozzafiato e un racconto intessuto di scienza, emozione e sensibilità, mira a cambiare il modo in cui percepiamo uno dei predatori più iconici e meravigliosi dei nostri oceani. La sfida ora è anche nostra: rispettare e proteggere, perché la fragile bellezza di queste creature merita di sopravvivere anche per le generazioni future.
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