Intervista a Mas Bouzidi per il film Concessions
L’Edinburgh International Film Festival 2025 è stato il palcoscenico per un’interessante conversazione con Mas Bouzidi, regista del film Concessions. Bouzidi, giovane talento formatosi alla NYU, ha già attirato l’attenzione con il suo cortometraggio “Concessions”, girato in 16mm e distribuito da Kodak dopo un breve passaggio nelle sale in 35mm. Il successo del corto ha permesso al team di sviluppare il lungometraggio, grazie a una campagna di crowdfunding e al finanziamento in post-produzione della società Kebrado, specializzata in pellicola.
Genesi di un’idea: dalle esperienze al cinema all’ispirazione artistica
Bouzidi rivela come le sue esperienze lavorative in un cinema durante gli anni del liceo abbiano profondamente influenzato la genesi di “Concessions“: “Scrivi ciò che conosci. Ho lavorato in un cinema fin da quando avevo 15 o 16 anni, per cinque o sei anni. Tutte le diverse esperienze che ho avuto, dal servire popcorn, al vendere biglietti, le persone che incontri, le storie che ascolti, le cose che vedi prima e dopo una proiezione ti segnano.” Questi ricordi, aneddoti e personaggi si sono riversati nel film, arricchendolo di dettagli autentici e creando un’atmosfera familiare per lo spettatore.
L’ispirazione cinematografica di Bouzidi è altrettanto eclettica, spaziando dai western di Sergio Leone al cinema indipendente di RichardLinklater.“Quando ero piccolo, i film di Leone mi hanno fatto innamorare del cinema. Ma poi vedere i film di Richard Linklater quando ero al liceo ha cementato il fatto che, ok, posso farlo. Posso trovare la mia voce attraverso questo”, afferma il regista, sottolineando l’importanza di “Slacker” come opera che ha aperto nuovi orizzonti creativi.

Omaggio a Michael Madsen e riflessioni sul declino del cinema tradizionale
L’intervista non poteva non toccare la recente scomparsa di Michael Madsen, attore chiave in “Concessions”. Bouzidi esprime il suo dolore per la perdita, ma ribadisce la sua ammirazione per la performance dell’attore: “Era un ragazzo invincibile, quindi non ci ho mai pensato. Mi piace pensare che nulla sia cambiato del film. Penso che sia ancora una performance piena di sentimento, ed è divertente, è bello, è triste, e penso che sia fantastico nel film.”
Il regista spera che il pubblico possa apprezzare ancora di più il talento di Madsen, nonostante la consapevolezza della sua assenza. Bouzidi si augura che la performance dell’attore rimanga intatta, un tesoro da custodire nel tempo.
Un altro tema centrale affrontato nell’intervista è il declino del cinema tradizionale, legato all’aumento dei costi e alla scarsa qualità dell’esperienza offerta. “È così costoso andare al cinema ora, soprattutto se si considera che ciò per cui si paga è una proiezione digitale. Si paga praticamente per un posto a sedere”, lamenta Bouzidi, sottolineando come l’esperienza offerta spesso non valga il prezzo del biglietto.
Il regista elogia le sale cinematografiche che si impegnano a offrire un’esperienza più personalizzata e curata, con proiezioni in pellicola, programmazioni ricercate e un’atmosfera accogliente. Bouzidi invita a ripensare il modo in cui si fruisce il cinema, incentivando un ritorno a un’esperienza più autentica e coinvolgente.
Speranze per il futuro del cinema: originalità e voci nuove
Nonostante le difficoltà del settore, Bouzidi esprime ottimismo per il futuro del cinema. Il regista sottolinea come il successo di film originali e di voci nuove dimostri che il pubblico è alla ricerca di storie innovative e di esperienze cinematografiche di qualità. “I film proiettati su pellicola stanno davvero facendo furore al botteghino. Il problema è che gli studios lo stanno semplicemente ignorando. Dobbiamo urlare un po’ più forte. Ma ho speranza”, afferma Bouzidi, invitando a sostenere il cinema indipendente e a promuovere la diversità di voci e di storie.
L’intervista a Mas Bouzidi offre uno sguardo approfondito sul processo creativo dietro “Concessions”, un film che celebra il cinema come luogo di incontro, di condivisione e di emozioni. Il regista lancia un appello per un ritorno a un’esperienza cinematografica più autentica e curata, auspicando un futuro in cui l’originalità e le voci nuove possano trovare spazio e riconoscimento.
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