Bulk, viaggio tra le dimensioni con Ben Wheatley ed il suo team
L’Edinburgh International Film Festival 2025 è stato il palcoscenico per un incontro e intervista con il regista visionario Ben Wheatley e il talentuoso cast del suo ultimo film, “Bulk“. Wheatley, noto per la sua carriera eclettica che spazia dal cinema indipendente a progetti televisivi di successo come “Doctor Who” e “High-Rise”, ha presentato un’opera che promette di sfidare le convenzioni narrative e visive. Al suo fianco, Sam Riley, celebre per la sua intensa interpretazione di Ian Curtis in “Control” e per ruoli in produzioni come “Maleficent“, Noah Taylor, attore australiano con una solida carriera alle spalle, che include partecipazioni a “Il Trono di Spade” e “Peaky Blinders”, e Alexandra Maria Lara, acclamata per il suo ruolo in “La Caduta” e per la sua versatilità in produzioni internazionali. Insieme, hanno offerto uno sguardo approfondito sul processo creativo di “Bulk”, un film che sembra essere nato da una profonda sinergia e fiducia reciproca.
L’origami che svela la magia del cinema: la scelta di Wheatley
Uno degli elementi più intriganti di “Bulk” è lo strumento utilizzato per saltare tra le dimensioni, rappresentato da un origami. Wheatley ha spiegato la scelta di questo oggetto simbolico:
“Ricordo che era una di quelle cose che vedevo da bambino, e giravano per il cortile della scuola, ed era come una prima introduzione alla magia. Anche allora, pensavi, ‘Oh mio Dio, mi sta leggendo nel pensiero?’. E crescendo, ovviamente, sai che non è così. Ma penso che sia la chiave del film, tornare all’innocenza di quando al cinema credevi a tutto.”
Questo commento rivela l’intenzione di Wheatley di riportare lo spettatore a un’epoca in cui la sospensione dell’incredulità era totale, un invito a riscoprire la meraviglia e la magia che il cinema può offrire.
Una collaborazione nata dalla fiducia, il trio Riley, Taylor e Lara
La dinamica tra Wheatley, Riley, Taylor e Lara è apparsa subito evidente: un affiatamento che ha permeato l’intero processo creativo. Riley ha sottolineato come la familiarità abbia semplificato il lavoro:
“Non devi conoscere l’altro o capire cosa vuole da te. E penso che questo fosse più o meno scritto per noi tre.“
Wheatley ha aggiunto che “Bulk” è nato da una conversazione continua, un’idea che si è evoluta organicamente:
“Non è che c’era una sceneggiatura e poi abbiamo pensato, ‘Oh, sì, forse Sam e Alex e Noah potrebbero farlo’. È iniziato a crescere un po’. Ci pensavo come se stessi cercando di mettere insieme una band. E il modo in cui lo fai è chiedere a un sacco di persone e poi pensi, ‘Oh, merda, devo scrivere una canzone’. Li riunisci e poi li spingi giù dal dirupo perché saresti imbarazzato se il progetto non si realizzasse dopo averne parlato prima. Era più o meno così.”
Questa metafora musicale rende bene l’idea di un progetto nato dall’armonia e dalla condivisione di intenti.
Navigare l’ignoto: l’approccio di Noah Taylor
Noah Taylor ha condiviso la sua esperienza nel lavorare a un film in cui l’elemento della sorpresa era parte integrante:
“Sapevo cosa sarebbe successo perché avevo letto la sceneggiatura. Ma in realtà è stato un film realizzato in modo abbastanza semplice. È stato realizzato molto velocemente. E proprio perché è stato fatto così velocemente, non c’era molto tempo per chiedersi, ‘Cosa sta facendo il mio personaggio?’. Dovevamo essere tutti abbastanza preparati prima di girare qualsiasi cosa. Quindi penso che tutti sapessero cosa stava succedendo, più o meno, a parte tutta la roba di fisica quantistica, che è un po’ complicata per la comunità thespian. Ma, sì, ho una conoscenza di base della teoria delle stringhe, ma può essere complicato.”
La sua risposta evidenzia come la preparazione e la fiducia nel regista abbiano permesso di affrontare le sfide di un film complesso e ambizioso.
Alexandra Maria Lara e l’onore di interpretare vite vere
Alexandra Maria Lara ha affrontato il tema della responsabilità nell’interpretare personaggi realmente esistiti:
“Penso che questa citazione sia relativa ai personaggi che ho interpretato che hanno vissuto. Ho interpretato alcune persone che erano vive. E quindi questa è sempre una sfida folle. Non ne ho incontrati molti, ma ho interpretato, ad esempio, Control. Ho interpretato Anick Oneré. E, ad esempio, ha detto che non vuole nemmeno incontrarmi. È molto felice che io interpreti la parte e tutto, ma è molto timida. Non voleva incontrare. Ma penso che fosse in riferimento a questo.”
Il suo commento sottolinea la delicatezza e il rispetto necessari quando si porta sullo schermo la storia di una persona reale.
Un film che promette di rompere gli schemi
L’intervista con il cast di Bulk Ben Wheatley, Sam Riley, Noah Taylor e Alexandra Maria Lara ha rivelato un progetto cinematografico ambizioso e stimolante. “Bulk” sembra essere un film che sfida le convenzioni, che gioca con la percezione della realtà e che invita lo spettatore a riscoprire la magia del cinema. La sinergia tra il regista e il suo cast, unita a una sceneggiatura che promette colpi di scena e riflessioni profonde, rende “Bulk” uno dei titoli più attesi dell’anno. Non resta che attendere l’uscita nelle sale per immergersi completamente in questo viaggio tra le dimensioni.
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