Shu Qi presenta Nuhai (Girl) a Venezia
L’attrice taiwanese Shu Qi, celebre per i suoi ruoli in film di successo e d’autore, debutta alla regia con Nuhai (Girl), presentato in concorso all’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nata a Taipei il 16 aprile 1976, Shu Qi ha iniziato la sua carriera come modella e attrice, per poi affermarsi come una delle figure più importanti del cinema asiatico. La sua filmografia include collaborazioni con registi del calibro di Hou Hsiao-hsien e Stephen Fung. Nuhai (Girl) rappresenta un nuovo capitolo nella sua carriera, in cui Shu Qi esplora temi a lei cari come l’identità femminile e le dinamiche familiari.
Un film ambientato a Taiwan nel 1888: destino, karma e ribellione
Nuhai (Girl) è ambientato a Taiwan nel 1888 e racconta la storia di tre generazioni di donne. Shu Qi ha impiegato dieci anni per sviluppare la sceneggiatura, ispirandosi in parte alla sua esperienza personale. Durante un’intervista, la regista ha spiegato come il film esplori i concetti di destino e karma nella cultura cinese: “Noi cinesi parliamo di destino come un fato, ma anche di karma. E quindi di come le cose si ripetono quasi circolarmente di generazione in generazione. Se oggi faccio un figlio, come lo tratto, dipende molto da come i genitori hanno trattato me.”
La regista ha sottolineato come il rapporto tra genitori e figli, e in particolare il ruolo della madre, siano fondamentali per comprendere le dinamiche familiari rappresentate nel film. La ribellione dei personaggi nasce spesso da un confronto con modelli familiari rigidi e oppressivi. L’incontro con nuovi punti di vista, come quello dell’amica Li-li, permette alla protagonista di mettere in discussione le convenzioni sociali e familiari. A tal proposito, Shu Qi ha aggiunto: “Grazie al fatto che improvvisamente ha conosciuto Li-li, questa altra bambina che vive in un modo apparentemente molto libero, chiacchierando con Li-li, ha scoperto che viene da un divorzio, da una famiglia dove i genitori sono separati. E allora lei si è chiesta: Perché io devo stare dentro questa famiglia? Perché tua madre deve stare ancora dentro questa situazione?”
Scene chiave: il cancello, i fantasmi e la borsa
Shu Qi ha descritto alcune scene particolarmente significative del film. Tra queste, la scena del cancello, in cui la figlia affronta la madre chiedendole di divorziare, e quella in cui la protagonista confessa all’amica di avere più paura delle persone vive che dei fantasmi. Un’altra scena potente è quella in cui la madre manda via la figlia con la stessa borsa con cui era stata cacciata dal padre. A proposito di quest’ultima scena, la regista ha dichiarato: “Per la madre, dare via la borsa, era qualcosa di brutto, bruttissimo. Voleva gettarla via, così come gettava via la figlia. Quindi l’ha data alla figlia dicendo: ‘Vai, vivi la tua vita, non tornare più’.” Queste scene rivelano il desiderio della regista di esplorare le dinamiche familiari complesse e le ferite che si tramandano di generazione in generazione.
Autobiografia e ricordi personali
Shu Qi ha rivelato che molte scene del film sono ispirate alla sua autobiografia e ai suoi ricordi personali. Ad esempio, la scena del cancello chiuso nasce dalla sua esperienza di figlia che cercava di proteggersi dal padre violento: “In quella porta serrata, quando mio padre mi voleva picchiare, io sono scappata fuori. Non sono veloce come mio padre, quindi avevo bisogno di schiacciare quella porta di ferro in modo che lui desistesse e io potessi continuare a correre. E quindi l’ho messa nel film.” Anche la paura dei “fantasmi” è legata a un ricordo personale: “Mi ricordo che c’era un vicolo nella mia autobiografia che era così buio. Quello che mi faceva paura non era il vicolo buio, ma quando tornavo a casa e mi chiedevo se tornava papà e se era ubriaco.”
Un’opera da non perdere
Nuhai (Girl) è un film che promette di toccare il pubblico con la sua sincerità e profondità. Attraverso lo sguardo di tre generazioni di donne, Shu Qi esplora temi universali come la famiglia, l’identità e la libertà. Il film segna un debutto alla regia di grande impatto, confermando il talento e la sensibilità di Shu Qi come artista. La sua capacità di trasformare esperienze personali in un racconto universale rende Nuhai (Girl) un’opera da non perdere.
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