Squid Game 3, il gioco finale, il gioco del Calamaro in aria
L’episodio 5 di Squid Game 3 si apre con Gi‑hun che ha preso il coltello donatogli dal Front-Man e si trova in un dilemma tra eliminare i concorrenti nel sonno e salvare lui e la bimba o no. Gi‑hun prova in più occasioni a usare il coltello per uccidere nel sonno ma non riesce a portare a termine l’azione, tormentato dalla propria consapevolezza.
ATTENZIONE: quello che segue contiene spoiler fino all’episodio 5 compreso di Squid Game 3. Se non volete guastarvi la visione, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
La scena si apre con un flashback che vede protagonista Oh Il‑nam, mascherato da VIP, in dialogo con il Front‑Man. L’anziano ripete la stessa strategia che lo stesso Front‑Man aveva usato in passato con Gi‑hun: costringere il prescelto a diventare il suo successore attraverso una scelta brutale. “Elimina gli altri e vinci tu”. In passato, Front‑Man aveva infatti ucciso gli altri partecipanti nel sonno. Al contrario, Gi‑hun punta il coltello alla gola del concorrente numero 100, ma viene interrotto da un’allucinazione di Sae‑byeok, la finalista della prima stagione, che gli appare come monito e lo riporta alla sua vera identità, ricordandogli chi è e chi non deve diventare.
Nel frattempo, il concorrente 246 tenta una fuga disperata in barca. Jun‑ho e Kim, quest’ultimo unico superstite della sua squadra, sono sulle sue tracce. Entrambi cercano di localizzare l’isola, consapevoli che il nuovo capitano della nave è in realtà una delle guardie rosse e potrebbe essere anche il padre dell’uomo con il Ddakji, reclutatore dei giochi.
Le guardie rosse attivano il GPS installato sulla barca per rintracciare 246, ma Jun‑ho e Kim riescono ad anticiparle, aprendo il fuoco prima che le guardie possano uccidere Kyung‑seok, già gravemente ferito e raggiunto dagli uomini del Front‑Man.
Nel frattempo, la guardia numero 011 torna indietro, decisa ad affrontare il suo passato dopo le minacce ricevute dal Masked Officer riguardo alla figlia di 246. Dopo un violento scontro con la black guard, in cui viene ferita da una coltellata, riesce comunque a uccidere il suo ex-superiore. Con le ultime forze, recupera l’archivio cartaceo presente nell’ufficio del Front‑Man, contenente preziose informazioni sul concorrente 246.
Il gioco del Calamaro in aria
Nel frattempo, i VIP assistono al gioco finale: si tratta del Calamaro in aria. Tre torri, contrassegnate dai simboli triangolo, cerchio e quadrato, rappresentano il campo di gioco. I concorrenti salgono tramite un ascensore, ma il meccanismo impone che ci si spinga giù da ogni torre. In ogni round, della durata di 15 minuti, deve esserci almeno un eliminato: se ciò non accade, l’intero gruppo viene eliminato. Il numero minimo di vincitori previsto è sei; quindi, se in ogni round viene eliminato un solo concorrente, sei persone potrebbero arrivare alla vittoria.
Prima dell’inizio della prova, Min‑su ha delle visioni inquietanti: immagina Thanos e Nam‑gyu appesi alle torri. I sei concorrenti rimasti, al momento uniti da un fragile accordo, votano per decidere chi eliminare. L’obiettivo iniziale è la bambina, ritenuta troppo debole, mentre il numero 456 viene temporaneamente risparmiato.
A questo punto interviene Lee Myung-gi (333), che convince gli altri a cambiare idea e a puntare invece su Min‑su. Ormai dipendente dalle droghe, Min‑su alterna crisi emotive a momenti di lucida disperazione, sopraffatto dai sensi di colpa. In un’ultima visione, gli appare Se-Mi, come a volerlo accompagnare verso la fine. È proprio 333 a colpirlo con il palo al centro della torre, spingendolo giù e decretando così la sua eliminazione.

Se-Mi in Squid Game
Se-Mi, giocatrice 380, è una delle protagoniste della seconda stagione di Squid Game. Si distingue come una ragazza determinata e strategica, capace di guadagnarsi il rispetto dei concorrenti più forti senza mai tradire i propri principi. All’inizio della competizione, forma un’alleanza con Min‑su e Thanos, un trio che sembra rappresentare il perfetto equilibrio tra intelligenza e forza fisica, fondato su reciproca protezione e fiducia.
Tuttavia, il legame tra i tre si spezza durante il gioco chiamato “Mingle”, quando Min‑su decide di agire con astuzia, sacrificando Se‑Mi per aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza. Sentendosi tradita, Se‑Mi vota per interrompere i giochi e finisce per trovarsi completamente isolata all’interno della competizione.
La sua storia si conclude tragicamente durante la rivolta notturna nel dormitorio. In un momento di caos e violenza, Nam‑gyu la uccide brutalmente con una forchetta, mentre Min‑su, paralizzato dalla paura o forse dal rimorso, assiste alla scena senza riuscire a intervenire.

Il secondo e il terzo roud
Nel secondo round si discute se eliminare il giocatore 222 o 456. I sei d’accordo litigano, decidendo chi dovrà spingere il prossimo partecipante attraverso una sfida a morra cinese. Formano una cordata con le giacche, mentre il giocatore 333 presidia la torre armato di un palo. Gi-hun usa un coltello per tagliare la giacca del giocatore perdente alla conta, costretto a spingere: il numero 336, legato agli altri. A questo punto, 333 sembra puntare il palo contro 456, ma in realtà mira a colpire 336, spingendolo violentemente giù dalla torre.
In un momento di svolta, Myung-gi confessa di essere il padre della bambina e cambia schieramento. Nella scena successiva, scoppiano due lotte: 456 e 333 eliminano due giocatori. Intanto, il numero 100, celebre manipolatore che riesce sempre a salvarsi grazie al suo ingegno e al tradimento verso chiunque, pianifica un nuovo modo per restare in gioco. Prova a convincere gli altri tirando a sorte e proponendo nuove alleanze, ma Myung-gi, colmo di rabbia, lo spinge giù dalla torre. Questo gesto arriva dopo che il numero 100 aveva brutalmente picchiato il giocatore 039 per usarlo come vittima “da asporto” e facilitare un’eliminazione nell’ultimo round.
Rimasti in tre — Myung-gi, 456 e 333 — il giocatore ormai in fin di vita decide di suicidarsi prima dell’inizio del prossimo round.
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