Stranger Things 5: perché Vecna ha paura della grotta di Max?
Una delle scene più enigmatiche di Stranger Things 5 mostra Vecna/Henry paralizzato dalla paura davanti alla grotta in cui Max cerca rifugio all’interno della mente di Henry Creel. Perché un personaggio tanto potente sembra così terrorizzato da una semplice grotta? La risposta, sorprendentemente, non si trova ancora nella serie stessa, ma nel prequel teatrale The First Shadow, dedicato alla storia di Henry Creel, che anticipa dettagli fondamentali della sua trasformazione in Vecna.

Stranger Things, un’opera transmediale
Secondo lo spettacolo teatrale, tutto ha inizio negli anni ’40 in Nevada, nel piccolo villaggio di Rachel. Qui, il governo degli Stati Uniti stava conducendo esperimenti segreti, conosciuti come Nevada Experiment, per tentare viaggi interdimensionali. In seguito a una defezione di un membro dello staff, un macchinario cruciale venne nascosto all’interno di un sistema di grotte, le Rachel Caves, cambiando per sempre il destino di Henry Creel. Mentre esplorava le grotte con il suo cannocchiale, il giovane Henry attivò accidentalmente l’attrezzatura scientifica, che lo trasportò insieme allo scienziato disertore nella Dimensione X.
Qui venne esposto all’influenza di una misteriosa entità ombrosa e vide creature terrificanti. L’esperienza cambiò il suo DNA, conferendogli poteri straordinari e alterando radicalmente la sua personalità. Dopo dodici ore tornò a casa, ma profondamente trasformato. Il Dr. Martin Brenner (colui che sarà chiamato “Papà” da Undici), recuperando il macchinario e il cannocchiale di Henry, fu in grado di rintracciarlo e trasformarlo nel primo dei nuovi soggetti di esperimento del laboratorio di Hawkins, 001.
Questa origine spiega perché Vecna, in quella scena di Stranger Things 5, reagisca con terrore alla grotta di Max. Il luogo è intrinsecamente legato al primo incontro traumatico di Henry con il Mind Flayer. L’esperienza traumatica non è stata dimenticata dal corpo di Vecna, anche se la mente ha represso i ricordi, congelandolo nella paura ogni volta che si trova davanti a quegli spazi. Così, la serie conferma la sua natura di narrazione trasmediale, in cui lo spettacolo teatrale funge da prequel essenziale, espandendo la storia e creando una forma di intermediate storytelling, dove i dettagli chiave sono disseminati su più media.
Il Mind Flayer, il vero artefice del male
Un altro punto interessante riguarda il vero ruolo di Vecna. Secondo il prequel, Vecna non è il vero artefice, ma solo il recipiente dell’influenza del Mind Flayer. Fin dall’inizio, infatti, era l’entità ombrosa a controllare Henry, e non il contrario. La teoria trova conferma nelle azioni di Henry ancora “buono”. Il Sig. Cos’è con piccoli gesti, come il lasciare a Holly Wheeler lo stereo con la cassetta della sua canzone preferita nella cassetta delle lettere. Gesto che suggerisce che una parte della sua coscienza originale esiste ancora e cerca di aiutare. Questa interpretazione sarà probabilmente esplorata più a fondo nella seconda parte della stagione, rivelando come il Mind Flayer domini ancora Henry, ma non cancelli completamente la sua umanità.


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