Superman (2025), James Gunn torna alle origini del primo supereroe gentile e dedito a salvare tutti
Hollywood, satura di film sui supereroi, ha accolto l’annuncio dell’ennesimo film su Superman con un entusiasmo mitigato, nonostante la presenza di James Gunn alla regia alimentasse speranze di un prodotto di qualità. Il 9 luglio 2025, la nuova versione di Superman debutta nelle sale, segnando l’inizio di un nuovo universo DC. James Gunn, già noto per la trilogia di Guardiani della Galassia per i Marvel Studios e per The Suicide Squad per la DC, non solo dirige ma firma anche la sceneggiatura di questo nuovo capitolo dedicato all’iconico eroe kryptoniano. Il ruolo di Clark Kent/Superman è affidato a David Corenswet, affiancato da Rachel Brosnahan (nel ruolo di Lois Lane), Nicholas Hoult (come Lex Luthor).
Corenswet, un volto emergente visto anche in Twisters nel 2024 e sorprendentemente somigliante a Henry Cavill, è stato scelto per restituire a Superman quella combinazione di forza, purezza e vulnerabilità che lo ha sempre contraddistinto. La sua interpretazione si avvicina all’immagine iconica di Christopher Reeve. Al suo fianco, Rachel Brosnahan, celebre per La fantastica signora Maisel, interpreta una Lois Lane brillante e temeraria. Nicholas Hoult offre un Lex Luthor moderno e minaccioso, canalizzando la sua energia in una nemesi iper-consapevole e subdola. Il cast si arricchisce ulteriormente con Nathan Fillion (Castle) nei panni di Guy Gardner, Isabela Merced (The Last of Us) come Hawkgirl, Edi Gathegi (Twilight) come Mister Terrific e Anthony Carrigan nel ruolo di Metamorpho.
Qui l’articolo per un approfondimento su l’elenco completo dei personaggi e il confronto con le versioni precedenti.

Un inizio in medias res e un mondo già formato
Contrariamente alle aspettative per un nuovo film di Superman, la narrazione inizia in medias res, proiettando lo spettatore in un mondo dove Superman è già un eroe affermato da anni e la storia metaumana dell’Universo DC affonda le radici in secoli passati. Nessuno si sorprende quando un kaiju attacca Metropolis o quando una gigantesca mazza da baseball verde viene evocata per sconfiggere una bestia dimensionale. Questo approccio è una testimonianza della fiducia di Gunn nel pubblico e riflette decenni di film di supereroi, dimostrando come la costruzione di un mondo possa essere realizzata con grazia e senza necessità di lunghe introduzioni.
Siamo nel vivo di un mondo abitato da esseri metà umani, senza la necessità di spiegare nuovamente la caduta dell’astronave nel campo di grano dei Kent. A Metropolis, Clark cerca di conciliare la sua vita da Superman, giornalista e fidanzato di Lois Lane. Il conflitto con Lex Luthor si sviluppa nell’arco di pochi giorni. Nonostante la varietà di punti di vista e ambientazioni mostrate, la durata contenuta del film assicura che non ci siano momenti sprecati. L’interpretazione di Nicholas Hoult come Luthor è uno dei tratti distintivi del film, posizionandolo immediatamente tra i grandi cattivi dei film a fumetti. La sua sicurezza in ogni gesto, frutto di anni di ricerca su come sconfiggere Superman, traspare in ogni scena.
Cresciuto guardando Smallville, Hoult ha ammesso che Michael Rosenbaum è stato il suo primo Lex Luthor. Così come racconta nella puntata del podcast condotto dallo stesso Rosenbaum.

L’umanità di Superman e la visione di James Gunn
Nel creare questo film sull’archetipo del supereroe, Gunn esplora temi di identità, responsabilità e gentilezza in un mondo cinico. La sua costante presenza sui social media, dove risponde alle domande, chiarisce notizie, smentisce rumor e condivide retroscena, ha permesso ai fan di sentirsi accompagnati lungo tutto il processo di produzione.
Questo Superman mostra un Clark Kent predisposto a fare del bene, cresciuto dai suoi genitori adottivi con un amore e una qualità che sono di grande impatto per il figlio di Kriton. I Kent del film Superman sono tra le migliori rappresentazioni dei genitori di Clark, forse alla pari con quelli visti in Smallville.
Clark crede profondamente nell’umanità e si sforza di salvare chiunque, sentendosi costantemente in colpa quando non ci riesce. In una scena chiave iniziale, interviene per impedire un massacro in una guerra imminente tra Boravia e Jarhanpur (due Paesi di finzione con somiglianza ai territori dell’est Europa), salvando vite ma venendo condannato per non aver consultato il governo americano. Questa situazione amplifica la visione di un supereroe che raramente si è allargato alla “Madre Stati Uniti”. Sottolineando che Superman non è americano, ma Kal-El agisce per salvare la Terra e i suoi abitanti. È una questione politica che risuona terribilmente con il mondo attuale. Lo stesso Gunn, scrivendo il film nel 2023, non avrebbe immaginato connessioni così forti con la realtà odierna.
“Mentre i critici a migliaia di chilometri da questo conflitto continuano a discutere se quello che ho fatto sia giusto o sbagliato, la verità è che le vite delle persone erano minacciate. Dovevo agire.”

Il ritorno dei colori dopo il darkside
Il ritorno dei colori, fondamentale dopo la visione cupa, introversa e oscura di Snyder, apre il Superman di Gunn a un pubblico più vasto. Lex più volte dice che il cervello vince sui muscoli, ma alla fine è il cuore che vince sulla ragione. Questo è un Superman della gentilezza, non cupo e instabile come quello di Snyder, più adatto ai millennial. Lex Luthor, con i suoi robot e la sua ossessione per Superman, è mosso dall’invidia, desidera distruggere colui che è incontrollabile, il potere di un estraneo o di uno straniero. Lo stesso Superman si definisce un terrestre, un essere umano che si alza la mattina cercando il suo scopo, che commette molti errori e “cazzate”, come tutti gli altri.
Il tocco distintivo di James Gunn
James Gunn, in questo Superman, si auto-cita abbondantemente, con tantissimo del suo cinema presente nel film. Le scene d’azione, in particolare quelle aeree, sono girate in modo emozionante e coinvolgente; non si percepisce mai la finzione e la CGI è perfetta. Il personaggio in azione è circondato dalla telecamera che gli ruota attorno, uno stile di regia tipico di Gunn. Lo fa senza strafare, senza essere troppo invasivo. È diventato il suo tocco di stile, al punto da citare riferimenti ai suoi vecchi film, in particolare una scena d’azione di Mr. Terrific che richiama tantissimo Yondu in Guardiani della Galassia.
Superman (2025) vanta un cast stellare con volti noti e collaboratori abituali di James Gunn. I robot della Fortezza della Solitudine, cruciali per la guarigione di Superman, sono doppiati da Grace Chan, Alan Tudyk, Michael Rooker, Pom Klementieff e, in un cameo non accreditato, Jennifer Holland (moglie di Gunn). Questi automi veicolano un messaggio dei genitori kryptoniani di Superman, Jor-El e Lara Lor-Van, interpretati da Bradley Cooper e Angela Sarafyan. Il film include Stephen Blackehart come Sydney Happersen, assistente di Lex Luthor, e Michael Rosenbaum (storico Lex Luthor di Smallville) in un ruolo vocale, un omaggio al personaggio. Will Reeve, figlio dell’iconico Christopher Reeve, appare come giornalista, creando un forte legame con la tradizione di Superman.

Infine, Krypto, il supercane di Clark Kent, è stato ispirato dal cane di James Gunn, Ozu, e dal modello fisico di Jolene, promettendo momenti di azione e tenerezza. Krypto e l’amore del regista per gli animali si riflettono ancora una volta in un personaggio probabilmente migliore del film, un simbolo identificativo e gioioso, meraviglioso in ogni sua realizzazione, sia scenografica che emotiva.
Un eroe fedele ai suoi ideali e il futuro del DCU
Superman incarna l’eroe puro e fedele a un ideale di bontà estrema, con un sentimentalismo raro per un personaggio così iconico. I fan DC possono sperare in un futuro positivo per il DCU, con molti film in arrivo.
Per Warner Bros. e DC Studios, Superman è la scommessa per il futuro del franchise DC, puntando a una mitologia coesa ed emozionante. Le aspettative al botteghino sono alte, con un’apertura prevista di oltre 125 milioni di dollari. Il film, che userà solo il logo DC Studios, segna una nuova era narrativa autonoma. Un successo lancerebbe altri progetti, come Supergirl: Woman of Tomorrow in uscita nel 2026.
Il successo di James Gunn sta nell’abbracciare gli elementi fumettistici originali senza preoccuparsi del “coolness”, dimostrando fiducia nei personaggi e nel mondo In un momento di stanchezza per i supereroi, Superman è un antidoto, ricordando perché il sottogenere ha dominato Hollywood. Gunn, pur con un decennio di esperienza, dimostra di essere uno dei migliori architetti di storie di supereroi, mettendo il DCU in ottime mani fin dall’inizio. Speriamo.
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