Un Professore 3: intervista a Alessandro Gassmann (Dante Balestra)
In occasione della conferenza stampa di Un Professore 3, grazie a questa intervista a Alessandro Gassmann, abbiamo la possibilità di chiacchierare con l’interprete di Dante Balestra. Scopriamo la sua visione sul mondo della scuola attuale, i suoi desideri per Un Professore 4 e cosa consiglierebbe a chi sta vivendo un momento di crisi.
Trovi il video con l’intervista completa a Alessandro Gassmann (Dante Balestra) all’inizio di questo articolo.
Dante continua a essere una guida per la 5ª B, anche in previsione della maturità. Quali strumenti è importante che i giovani d’oggi ricevano dalla scuola per affacciarsi al mondo degli adulti?
“Devono avere vicinanza da parte della scuola e comprensione. I ragazzi di oggi sono lontanissimi da quelli che eravamo noi, perché il mondo è cambiato, non sempre in meglio. La mia generazione e quelle che l’hanno preceduta non stanno lasciando ai ragazzi un pianeta del tutto apprezzabile. Vediamo i cambiamenti climatici, vediamo guerre vicine. Vediamo arretramenti dal punto di vista dei diritti di tutti quanti. Credo che ci sia tanto da fare non soltanto da parte della scuola, ma anche da parte di noi genitori. Noi non siamo amici dei nostri figli. Noi siamo genitori e dobbiamo occuparci di dargli tutte le possibilità possibili di vivere in maniera dignitosa e questo avviene con l’ascolto. Dobbiamo ascoltare i ragazzi di più. È faticoso. È duro, però lo dobbiamo fare”.
Hai intenzione di continuare questo progetto televisivo?

“Mi fa molto piacere che oggi la RAI abbia ufficializzato il fatto che la serie di Un Professore va avanti. Sono felicissimo di questo e questa è una serie importante perché parla a tutti, è larga. Non è superficiale ma è divertente. Finché avrò la possibilità, mi piacerà continuare a frequentare Dante Balestra con tutte le sue imperfezioni”.
In questa stagione il tuo personaggio vive una crisi lavorativa ed esistenziale. Hai qualche consiglio per chi la sta vivendo davvero, nella vita reale?
“Sì, quello di non scoraggiarsi, di pensare che abbiamo molte più risorse all’interno di noi di quanto noi possiamo immaginare e di non vergognarsi di chiedere aiuto alle persone che riteniamo veramente amiche. Io nei momenti di difficoltà – non mi vergogno –
ho chiesto aiuto e mi è stato dato. Io sono una persona molto privilegiata. Sono nato benestante. Faccio un mestiere che mi piace tantissimo, però tutti noi – chi più chi meno – possiamo vivere momenti difficili. Non dobbiamo farci tirare dentro quel vortice. Dobbiamo guardare oltre”.

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