Chainsaw Man: Reze Arc, un capolavoro di sangue e sentimento
Tatsuya Yoshihara, già noto per il suo contributo come direttore dell’azione e regista di episodi chiave della serie televisiva di “Chainsaw Man”, assume la direzione di questo attesissimo film, portando la sua visione a un nuovo livello. Alla base di questa produzione ci sono lo studio MAPPA e Shueisha, MAPPA soprattutto è un nome che è diventato sinonimo di animazione di altissima qualità nel panorama globale. MAPPA ha dimostrato in passato una capacità straordinaria di elevare i propri progetti, investendo budget significativi e un’attenzione meticolosa ai dettagli, rendendo ogni quadro un’opera d’arte dinamica e fluida, degna del grande schermo. La distribuzione è stata gestita da Toho in Giappone (settembre 2025) e da Sony Pictures Releasing a livello internazionale (a partire da settembre 2025, con l’Italia che ha visto l’uscita il 23 ottobre 2025).
“Reze arc” e non “La storia di Reze”
È fondamentale sottolineare che, nonostante l’importanza di Reze, il film non dovrebbe essere confuso con un racconto incentrato esclusivamente su di lei, come il titolo italiano “Chainsaw Man – Il Film: La storia di Reze” potrebbe suggerire. Reze è sì un catalizzatore cruciale e un personaggio chiave, ma la narrazione rimane profondamente ancorata alla prospettiva e al percorso di Denji. Questo film è un capitolo fondamentale della sua evoluzione emotiva e personale, dove Reze funge da potente motore per la sua crescita e i suoi conflitti interiori. Per questo motivo, nella recensione, ho scelto personalmente di mantenere il titolo originale “Chainsaw Man: The Movie – Reze Arc”, che meglio riflette il concetto di un “arco narrativo” che vede Reze come elemento scatenante nell’odissea di Denji, piuttosto che la protagonista assoluta di una “sua” vicenda isolata.
Armonia tra silenzio e tempesta
Con “Chainsaw Man: The Movie – Reze Arc”, Tatsuya Yoshihara non si limita a continuare il lavoro iniziato nella serie, ma lo eleva a un’esperienza cinematografica compiuta. Il suo approccio alla regia è subito evidente: abbandona le tonalità più cupe e realistiche della prima stagione per abbracciare una palette di colori più vivace e pronunciata, pur mantenendo intatta l’atmosfera distintiva del franchise. Ciò che colpisce maggiormente è la maestria con cui Yoshihara bilancia momenti di intensa azione esplosiva con sequenze più calme e intime. L’apertura del film, una scena lunga e quasi meditativa ambientata in un cinema, è un omaggio eloquente all’arte del film stesso, catturando l’anticipazione e la magia di essere trasportati in altre storie.
Questa scelta audace dimostra una fiducia nella forza emotiva della narrazione, permettendo al pubblico di immergersi completamente nelle sensazioni di nostalgia e meraviglia. La sua direzione è un’ode al potere del cinema, che riflette speranze e paure, elevando la storia d’amore a qualcosa di profondamente toccante. La gestione impeccabile del ritmo, che parte lento per poi esplodere in un crescendo di azione e caos, rende ogni sequenza d’impatto ancora più potente.
Denji e Reze
Al centro di questo arco narrativo ci sono i protagonisti, Denji e Reze, le cui complesse dinamiche emotive guidano l’intera vicenda. Il film si addentra con saggezza nella psiche di Denji, esplorando il suo desiderio profondo di connessione e accettazione, una brama che lo spinge a navigare sentimenti nuovi e relazioni inesplorate. La vulnerabilità del protagonista, così spesso celata dietro la sua facciata grezza e le sue motivazioni semplici, emerge con una chiarezza disarmante. Reze, d’altra parte, è una figura enigmatica che entra nella vita di Denji portando con sé un’attrazione immediata e inaspettata. La loro interazione, inizialmente giocosa e civettuola, si trasforma rapidamente in un legame emotivo profondo, catturando la fragilità e l’intensità del primo amore adolescenziale in un mondo dilaniato da demoni e violenza.
Il film fa un lavoro eccezionale nel mostrare come Reze sfidi la lealtà di Denji verso Makima, ponendogli domande fondamentali sul suo ruolo nella Pubblica Sicurezza e sul valore della sua vita. Il conflitto interiore di Denji, combattuto tra il suo affetto per Makima e la nascente attrazione per Reze, costituisce il cuore pulsante e tragico della narrazione.
L’anima del manga rivive
“Chainsaw Man: The Movie – Reze Arc” si configura come un adattamento magnifico e rispettoso dell’opera originale di Tatsuki Fujimoto. Lo staff creativo, con il character designer Kazutaka Sugiyama in testa, ricrea fedelmente le eccentricità e le peculiarità del tratto di Fujimoto, catturando l’essenza caotica e profondamente umana del manga. Questo film non è solo una continuazione della serie, ma un’espansione che adatta un arco narrativo cruciale per la crescita di Denji. La capacità di traslare sul grande schermo non solo l’azione frenetica ma anche i momenti più teneri e sottili del materiale originale, con una scrupolosa attenzione ai dettagli (camicie che si increspano, pieghe che si lisciano, sopracciglia che si aggrottano con fedeltà ipnotizzante), è una testimonianza della sua qualità.
È un “Chainsaw Man” al suo meglio: fedele allo spirito del manga, ma elevato da una produzione cinematografica senza precedenti, che si concede anche il lusso di richiamare le ispirazioni cinematografiche di Fujimoto stesso, con un’intro che omaggia scene iconiche del cinema.
Il cuore di una relazione pericolosa
La narrazione del film si snoda attraverso un viaggio emotivo che segue Denji in un momento cruciale della sua “tortuosa ascesa lungo la Gerarchia dei Bisogni di Maslow”. Abbandonando la sua ossessione per Makima, Denji incontra Reze, una giovane donna misteriosa che suscita in lui un interesse inaspettato. Inizialmente, il film si concentra sull’aspetto romantico e sulla scoperta di Denji, che per la prima volta sperimenta un amore meno strumentale e più genuino. Assistiamo a caffè insieme, nuotate notturne e conversazioni intime che svelano un lato inedito e vulnerabile del protagonista. Tuttavia, il destino di Denji è intrecciato con la sua natura di ibrido diavolo-umano, e Reze si rivela essere molto più di una semplice ragazza, con un piano ben preciso che mira al cuore di Denji, in senso letterale e figurato.
L’intrigo si infittisce quando si scopre che Reze è il Diavolo Bomba, e la loro relazione, da idilliaca, si trasforma in uno scontro esplosivo che minaccia di distruggere Tokyo. La trama esplora con efficacia i temi del desiderio e della scoperta di sé, lasciando un’impronta duratura dopo i titoli di coda, e mostrando come l’amore, anche il più puro, possa nascondere pericoli inimmaginabili.
L’arte visiva di MAPPA
L’animazione di MAPPA è semplicemente mozzafiato, e “Reze Arc” ne è una prova lampante. Ogni scena prende vita con un’energia vibrante e dinamica che fonde magistralmente tecniche 2D e 3D in modo non intrusivo e sottile. Che si tratti della potenza esplosiva del Diavolo Bomba, le cui mosse distruttive richiamano i momenti più iconici di “Fullmetal Alchemist”, o delle interazioni emotive più delicate tra Denji e Reze, ogni fotogramma è realizzato con cura e precisione. I colori, il design dei personaggi e degli sfondi, con i disegni di Yūsuke Takeda che mantengono la loro impressionante verosimiglianza e profondità, il modo in cui la “telecamera” si muove, tutto contribuisce ad aumentare la posta in gioco emotiva, offrendo allo stesso tempo alcune delle sequenze d’azione più strabilianti viste negli ultimi anni.
Il culmine del film è una sequenza d’azione spettacolare, con esplosioni pirotecniche e proiettili cinetici che attraversano il paesaggio urbano di Tokyo e i cieli sovrastanti, dimostrando una coerenza visiva ed emotiva impeccabile.
La colonna sonora di KensukeUshio
Musicalmente, il film brilla di luce propria grazie alla colonna sonora di Kensuke Ushio. Il suo lavoro è affascinante e bellissimo, muovendosi senza soluzione di continuità da melodie tenere e malinconiche (come gli elegiaci pezzi per pianoforte) a ritmi incalzanti e pulsanti durante le scene d’azione (con ballate di battaglia glitch-inflected e gutturali). Questa eclettica combinazione, unita a una fantastica selezione di brani, amplifica la risonanza emotiva e l’ondata di adrenalina della storia, rendendo ogni momento ancora più vivo e coinvolgente. La musica è un personaggio a sé stante, che accompagna il pubblico attraverso le montagne russe emotive del film, dai sussurri intimi alle urla di battaglia.
Temi profondi e la questione del topo di città e di campagna
Il nucleo tematico del film ruota in gran parte attorno a una conversazione tra Denji e Reze sulla favola di Esopo “Il Topo di Città e il Topo di Campagna”. Al suo centro, la favola pone la domanda se sia meglio vivere una vita noiosa, seppur sicura, in solitudine o una vita eccitante, circondata da opportunità e pericoli. È chiaro al pubblico, se non a Denji stesso, che in questa storia è lui il topo in questione. Il film esplora con acutezza il significato della libertà e del sacrificio, interrogandosi su quanto sia disposto a pagare Denji per un barlume di felicità o accettazione. Questa profondità tematica eleva il film oltre il semplice spettacolo d’azione, trasformandolo in una riflessione toccante sulla ricerca di sé e sulla natura dei desideri umani in un mondo brutale.
Una delle storie più emozionanti e risonanti nell’anime moderno
“Chainsaw Man: The Movie – Reze Arc” è un trionfo cinematografico che bilancia arte, emozione e adrenalina. È un film che celebra il caos del materiale originale, mettendo in evidenza le delicate storie umane che ne sono il cuore. Per i fan del manga, è esattamente ciò che speravano, e anche di più. Per coloro che non conoscono la serie, offre uno sguardo avvincente su un mondo di diavoli, demoni e un innegabile spirito umano. È un promemoria brillante di ciò che rende “Chainsaw Man” una delle storie più emozionanti e risonanti nell’anime moderno. Con un’animazione di altissimo livello, una regia consapevole e personaggi indimenticabili, questo film non è un magnifico adattamento, ma riesce anche ad essere un’esperienza cinematografica che lascia il segno.
È un capitolo vitale nel lento e tortuoso viaggio di Denji verso l’auto-realizzazione e la maturità emotiva, e un presagio di orrori ancora maggiori a venire. Che siate fan sfegatati o neofiti, è senza dubbio uno dei migliori film d’animazione dell’anno e uno spettacolo cinematografico che vale la pena vivere.
Cosa piace
- Animazione superlativa: la fusione di tecniche 2d e 3d, la fluidità delle scene d’azione e la cura dei dettagli visivi sono di altissimo livello.
- Profondità emotiva: l’esplorazione della psiche di Denji, il suo desiderio di connessione e la vulnerabilità della sua relazione con Reze sono toccanti e ben sviluppati.
- Regia ispirata: la capacità di Tatsuya Yoshihara di bilanciare azione e momenti intimi, con un ritmo impeccabile e scelte stilistiche audaci.
- Colonna sonora coinvolgente: le composizioni di Kensuke Ushio amplificano perfettamente ogni emozione, dall’intimo all’epico.
- Adattamento fedele e rispettoso: il film cattura l’essenza e lo spirito del manga, espandendone la portata cinematografica.
- Sequenze d’azione esplosive: le battaglie sono viscerali, intense e coreografate in modo spettacolare, degne del grande schermo.
- Sviluppo dei protagonisti: la relazione tra Denji e Reze è il cuore pulsante del film, evolvendo in modo credibile e drammatico.
Da rivedere
- Accessibilità per i neofiti: pur essendo un film eccellente, potrebbe richiedere una certa familiarità pregressa con l’universo di “Chainsaw Man” per cogliere appieno ogni sfumatura e riferimento, rendendolo potenzialmente meno immediato per i nuovi spettatori.
Il titolo italiano: la traduzione “La storia di Reze” per l’arco narrativo, sebbene Reze sia un personaggio centrale e motore di eventi cruciali, rischia di deviare l’attenzione dal vero fulcro della narrazione: il percorso emotivo e di crescita di Denji. Il focus principale rimane su Denji e sul suo tumultuoso sviluppo personale e sentimentale, di cui Reze è un catalizzatore fondamentale, più che la protagonista assoluta della “Sua” storia.
“Chainsaw Man: The Movie – Reze Arc” (non ce la faccio proprio a chiamarlo con il titolo Italiano) è un’esperienza cinematografica assolutamente imperdibile. Rappresenta il picco dell’animazione moderna, unendo con maestria azione sfrenata, un’emozionante storia d’amore e una sorprendente profondità tematica. Un vero e proprio gioiello che conferma la genialità del franchise e lo eleva a nuove vette. Da vedere e rivedere.

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