Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito: un trionfo visivo che infrange ogni record
Il fenomeno mondiale di Demon Slayer continua a dominare le sale cinematografiche! Distribuito in Italia da Eagle Pictures dall’11 settembre 2025, per conto di Sony Pictures e Crunchyroll, e animato dallo studio Ufotable, “Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito” ha già infranto ogni record al botteghino. Con 75 milioni di dollari incassati negli USA, 288 milioni a livello internazionale e un incredibile debutto di 2,6 milioni di euro in Italia, il film basato sull’opera shonen della mangaka Koyoharu Gotōge, si conferma un successo senza precedenti per un film d’animazione. L’adattamento del regista Haruo Sotozaki, già artefice dei precedenti capitoli, si dimostra una volta di più efficace e aderente alla trama del Manga.

La regia di Haruo Sotozaki: un’esalazione di adrenalina
Haruo Sotozaki, affiancato dal direttore dell’animazione Akira Matsushima, eleva la serie a nuove vette cinematografiche, combinando animazione tradizionale e CGI in modo magistrale. La cura dei dettagli è maniacale, dalle intricate scenografie alle coreografie di combattimento mozzafiato. I disegni dei personaggi di Koyoharu Gotouge risaltano come mai prima d’ora, dando vita a un’esperienza visiva che rasenta la perfezione.
Il Castello dell’Infinito: un labirinto di emozioni
Il film riprende esattamente dove si era interrotta la quarta stagione dell’anime, catapultando Tanjiro e i suoi compagni nel cuore del Castello dell’Infinito, la base di Kibutsuji Muzan. Questo luogo, una dimensione senza confini né leggi fisiche, si rivela un avversario in sé, mutando e rigenerandosi continuamente per intrappolare i cacciatori di demoni.
L’azione è frenetica fin dai primi minuti, con i protagonisti costretti a riorganizzarsi in caduta libera mentre vengono attaccati da ogni lato. Il film non concede un attimo di tregua, alternando combattimenti spettacolari a momenti di introspezione psicologica.
Combattimenti emozionanti e backstory coinvolgenti
La ricerca di Muzan porta i Pilastri a scontrarsi con le Lune Crescenti rimaste, dando vita a battaglie epiche che segneranno profondamente il destino dei personaggi. Questo primo film si concentra in particolare sullo scontro tra Giyu, Tanjiro e Akaza, la Terza Luna Crescente, uno dei villain più carismatici dell’opera.
Il combattimento è intenso e spettacolare, mettendo in mostra le tecniche devastanti dei cacciatori di demoni e la forza bruta di Akaza. Lo scontro è una vera e propria prova di resistenza, con distruzione e caos che regnano sovrani nel Castello dell’Infinito.
Un “Pacing” imperfetto
Nonostante la qualità visiva e l’azione travolgente, il film soffre di un ritmo narrativo non sempre ottimale. L’eccessivo utilizzo di flashback, sebbene utili per approfondire la psicologia dei personaggi, spezza il ritmo e allunga inutilmente la durata del film (ben 2 ore e mezza).
Alcuni scontri, come quello di Zenitsu contro Kaigaku, risultano meno incisivi a causa di un background emotivo poco sviluppato e di una regia meno ispirata. Tuttavia, il film offre anche momenti di grande intensità emotiva, come lo scontro tra Shinobu e Doma, arricchito da una performance vocale magistrale di Saori Hayami.
L’esperienza audiovisiva: un trionfo per I sensi
“Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito” è un’esperienza audiovisiva di altissimo livello. La potenza visiva e sonora del film è impressionante, con scenari in continuo movimento, una regia dinamica e una qualità dei disegni eccezionale. Lo studio Ufotable riesce a rendere perfettamente la maestosità del Castello dell’Infinito, optando per effetti speciali e una CGI sempre più curati.
La colonna sonora, con il nuovo brano di Aimer, esalta ulteriormente le emozioni e l’azione. Il doppiaggio originale è impeccabile, con un cast di doppiatori che dona vita ai personaggi in modo straordinario.
Il doppiaggio: un ponte tra culture, ma occhio all’originale
Il doppiaggio italiano, come da tradizione, si conferma di ottima fattura, con voci ben scelte e interpretazioni accurate che rendono giustizia ai personaggi. Tuttavia, per chi ne ha la possibilità, consigliamo vivamente di fruire del film in lingua originale giapponese, con i sottotitoli. Le sfumature di significato, le inflessioni e le sottigliezze della recitazione dei doppiatori giapponesi aggiungono un livello di profondità emotiva che spesso si perde nell’adattamento italiano. La passione e l’energia che i doppiatori nipponici infondono nei loro personaggi sono palpabili anche per chi non conosce la lingua, rendendo l’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. Performance come quella di Saori Hayami nel ruolo di Shinobu, con i suoi cambi di tono improvvisi e le urla strazianti, sono un vero e proprio esempio di virtuosismo vocale che merita di essere apprezzato in lingua originale.
Verso un futuro kolossal?
Demon Slayer si sta affermando come un fenomeno culturale di portata storica, contribuendo a sdoganare il genere anime anche al cinema. La trilogia cinematografica dedicata alla storia di Tanjiro Kamado potrebbe diventare un vero e proprio kolossal nipponico, paragonabile al “Signore degli Anelli” per il genere fantasy.
Un inizio promettente, ma con qualche riserva
“Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito” è un trionfo tecnico e visivo, un primo capitolo di trilogia che conferma il talento straordinario di Ufotable. Animazioni spettacolari, un’ambientazione che diventa protagonista e una colonna sonora potente sono i punti di forza del film. Tuttavia, l’eccessivo utilizzo di flashback e un ritmo narrativo non sempre perfetto appesantiscono la visione.
Nonostante questi difetti, il film è emozionante e offre momenti epici che valgono da soli il prezzo del biglietto. Un inizio promettente per il gran finale, con la speranza che i prossimi due film riescano a risolvere i problemi di ritmo e a valorizzare al meglio i momenti chiave.
Cosa mi è piaciuto:
- Animazioni spettacolari: Ufotable si conferma uno studio di animazione di altissimo livello, capace di creare immagini mozzafiato e combattimenti adrenalinici. La cura per i dettagli, gli effetti speciali e la fluidità dei movimenti rendono ogni scena un vero e proprio spettacolo visivo.
- La maestosità del Castello dell’Infinito: L’ambientazione è un vero e proprio personaggio, in continua evoluzione e capace di sorprendere lo spettatore. Il castello è un labirinto senza fine, pieno di trappole e pericoli, che aggiunge tensione e imprevedibilità agli scontri.
- Il doppiaggio originale: Il cast di doppiatori giapponesi è eccezionale, capace di trasmettere le emozioni dei personaggi in modo intenso e credibile. Le voci dei personaggi sono perfettamente adatte alle loro personalità, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente. Sebbene il doppiaggio italiano sia di buon livello, la versione originale offre una profondità emotiva superiore, grazie alle sfumature e alle inflessioni dei doppiatori giapponesi.
Cosa si sarebbe potuto fare meglio:
- Il ritmo della narrazione: l’eccessivo utilizzo di flashback spezza il ritmo e allunga inutilmente la durata del film. I flashback, sebbene utili per approfondire la psicologia dei personaggi, risultano ripetitivi e prevedibili.
- Lo sviluppo di alcuni personaggi: Alcuni personaggi secondari, come Zenitsu e Inosuke, non hanno lo spazio che meriterebbero. Il film si concentra troppo su Tanjiro e sui Pilastri, trascurando altri personaggi importanti per la storia.
- La fedeltà al manga: La fedeltà al manga è un’arma a doppio taglio, perché porta con sé anche alcuni difetti dell’opera originale, come l’eccessivo utilizzo di cliché e la mancanza di profondità di alcuni personaggi. Il film avrebbe potuto prendere qualche libertà in più rispetto al manga, per migliorare il ritmo e lo sviluppo dei personaggi.
Verdetto finale:
“Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito” è un film imperdibile per i fan della serie, ma anche per chiunque ami l’animazione di qualità e l’azione adrenalinica. Nonostante qualche difetto, il film è un’esperienza visiva e sonora che lascerà il segno.
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