Di Benedetta Acciaresi
Eric Dane parla per la prima volta dopo l’annuncio della sua diagnosi di SLA
Ospite di Good Morning America, lo show giornaliero di ABC negli Stati Uniti, Eric Dane è stato intervistato da Diane Sawyer. Questa è stata la sua prima intervista in video dall’annuncio della diagnosi di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), avvenuto ad aprile.
A fine maggio, Dane era stato intervistato da Variety in occasione della nuova serie TV Countdown, in arrivo su Prime Video. L’intervistatore, Daniel D’Addario, ha colto l’occasione per chiedere all’attore com’è stato condividere una notizia così personale con il pubblico, ma Dane non se l’era sentita di rispondere: “Con tutto il rispetto, non voglio proprio parlarne. Ho fatto l’annuncio. È questo che sta succedendo nella mia vita; è molto personale e vorrei solo continuare a parlare di Countdown.”
Eric Dane parla per la prima volta della diagnosi: intervista di Diane Sawyer
Tuttavia, ha trovato il coraggio di parlare e condividere di più sulla sua diagnosi nella commovente intervista rilasciata a Sawyer. Quello che più gli interessa è la sua famiglia: esserci per loro mentre lotta contro la malattia, cercando di rallentarne il più possibile il peggioramento. Eric Dane spiega che la diagnosi è arrivata dopo circa nove mesi di controlli da parte di numerosi specialisti. Il tutto è iniziato con un intorpidimento alla mano sinistra. Ormai è passato un anno e mezzo dall’inizio dei sintomi, e oggi ha solo il suo braccio dominante funzionante, quello sinistro: “Il mio lato destro ha completamente smesso di funzionare.” Tuttavia, continua dicendo che sta iniziando ad avere problemi anche nel sinistro:“Penso di avere ancora qualche mese prima di non avere più mobilità su entrambi.”
L’attore, in passato membro della squadra universitaria di pallanuoto, racconta anche un aneddoto avvenuto durante una vacanza con la figlia più piccola: “Quando mi sono tuffato nell’oceano quel giorno e mi sono reso conto che non riuscivo a nuotare, a generare abbastanza forza per tornare alla barca, ho pensato: ‘Oh Dio’. In quel momento ho capito che non sono più sicuro in acqua.”
Continua dicendo che è stata la figlia a doverlo salvare:“Sono scoppiato in lacrime. Mi sono assicurato che lei tornasse in acqua con la sua amica. Io ero semplicemente con il cuore a pezzi.”
Diane Sawyer chiede poi all’attore chi chiama quando tutto diventa più difficile. Dane si commuove: “Chiamo Rebecca, parlo con lei ogni giorno.” E aggiunge: “È la mia più grande sostenitrice e mi affido a lei.” Nel 2018, Rebecca Gayheart aveva chiesto il divorzio, ma negli anni erano circolate voci di un riavvicinamento, confermato lo scorso marzo.
Alla fine dell’intervista, l’attore afferma:“Non penso che questa sia la fine della mia storia. Non lo sento nel cuore, non sento che sia la fine per me. Sto lottando con tutte le mie forze. Ci sono così tante cose che non posso controllare.” Condivide inoltre la sua preoccupazione e rabbia più grande: “Sono arrabbiato perché mio padre mi è stato portato via quando ero giovane. E c’è una forte possibilità che io venga portato via dalle mie figlie quando loro sono ancora molto giovani. Alla fine, tutto quello che voglio davvero è passare del tempo con la mia famiglia e, se posso, lavorare un po’.” L’intervista si conclude con Diane Sawyer che gli dice: “Assicurati di dire loro che le ami.” E Dane risponde: “Ogni giorno, ogni singolo giorno. Sono amate. Loro lo sanno.”
Sawyer ha inoltre condiviso che domani, sempre a Good Morning America, andrà in onda la seconda parte dell’intervista, dove l’intervistatrice parlerà della malattia insieme all’attore e al suo medico, approfondendo cosa sia possibile fare.
Eric Dane ricorda Grey’s Anatomy e riflette su Euphoria con Variety

Sia nell’intervista con Sawyer che in quella con Variety, vengono citati gli show Euphoria e Grey’s Anatomy. Riguardo a Grey’s Anatomy, nell’intervista con Variety Dane ricorda quanto abbia adorato lavorare alla serie: “Ho amato lavorare a quella serie. Amavo l’entusiasmo che c’era mentre la stavamo realizzando. Io e il cast originale abbiamo dato una base solida allo show, che gli ha permesso di durare così a lungo.” Dane coglie anche l’occasione per elogiare Ellen Pompeo, interprete di Meredith Grey, e Shonda Rhimes “e il suo team di sceneggiatori” per il successo della serie.
Parla anche di Euphoria e condivide che lavorare con Sam Levinson lo ha cambiato come attore: “Ho sempre avuto un profondo rispetto per l’arte della recitazione, ma non mi sono mai considerato un artista. Non riuscivo ad ammetterlo, almeno fino a quando non ho iniziato a lavorare a Euphoria. È stato in quel momento che mi sono concesso il permesso di sentirmi un artista.” L’attore si ritiene fortunato ad aver partecipato a ben due show così importanti: “È davvero incredibile pensare che abbia fatto parte di due serie che hanno segnato profondamente lo spirito del tempo, se così si può dire. Adoro lavorare a progetti dove sai che le persone non vedono l’ora di guardare. È una cosa rara, e ne sono consapevole.”
Vita privata e famiglia
Eric William Dane, nato a San Francisco il 9 novembre 1972, perse suo padre quando aveva solo sette anni. Dopo le superiori si trasferì a Los Angeles per lavorare come attore. Nel 2004 si è sposato con Rebecca Gayheart, attrice nota per aver interpretato il personaggio ricorrente di Antonia “Toni” Marchette in Beverly Hills 90210. Insieme hanno due figlie: Billie Beatrice (15 anni) e Georgia Geraldine (13). Nel 2018, Gayheart aveva chiesto il divorzio. In una dichiarazione congiunta a E! News avevano affermato che si trattava della decisione migliore per la loro famiglia, ma che il loro rapporto sarebbe continuato in amicizia e con una collaborazione come genitori per il bene delle figlie.Negli anni, tuttavia, circolavano voci che i due fossero tornati insieme, confermate lo scorso marzo quando Gayheart ha chiesto di archiviare il caso di divorzio.
Cos’è la SLA
La SLA è una malattia degenerativa che, come spiegato dall’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), colpisce i motoneuroni, ovvero le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
Tra le persone famose alle quali è stata diagnosticata la malattia figurano Stephen Hawking, Kenneth Mitchell e Roberta Flack.
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