Il conte di Montecristo, il Castello d’If esiste davvero?
Il Castello d’If narrato ne Il Conte di Montecristo esiste davvero? È questa la domanda dei fan della nuova serie tv evento in collaborazione con Rai fiction, France Télévisions, Mediawan rights e Entourage Media in onda dal 13 gennaio in prima visione assoluta su Rai 1. Ricordiamo che l’affascinante storia sulle vicende di Edmond Dantès è tratta da uno dei romanzi più amati e letti di sempre, ovvero “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, pubblicato per la prima volta a puntate tra il 1844 e il 1846.
Nel romanzo di Dumas, il Castello d’If è la prigione dove il protagonista, Edmond Dantès, viene ingiustamente incarcerato. Dantès è rinchiuso in una delle celle più inaccessibili del castello, isolato e senza speranza di liberazione. Durante la sua lunga detenzione, stringe amicizia con un altro prigioniero, l’abate Faria, che diventa suo mentore e gli rivela l’esistenza di un tesoro nascosto sull’isola di Monte Cristo. Questa rivelazione sarà fondamentale per la trasformazione di Dantès in Conte di Montecristo e per la sua successiva vendetta contro coloro che lo hanno tradito.
Nella realtà, il castello d’If esiste davvero. È una fortezza situata su un’isola omonima vicino a Marsiglia, in Francia. Fu costruito nel XVI secolo come fortezza difensiva e in seguito trasformato in prigione. Oggi il castello è una popolare attrazione turistica.

Dove si trova il Castello d’If de Il Conte di Montecristo?
Come anticipato, nella realtà, il Castello d’If, eretto tra il 1524 e il 1531, aveva l’originario scopo di fortificazione contro le incursioni marittime, soprattutto da parte dei corsari. Con il passare del tempo, specificatamente a partire dalla fine del XVI secolo, le caratteristiche di isolamento e la solidità delle sue strutture lo trasformarono nel sito perfetto per detenere prigionieri. Il castello si guadagnò una notorietà particolare per aver alloggiato detenuti politici e altre figure di spicco. Sebbene il romanzo di Dumas dipinga il castello come una prigione di estrema severità, non esistono prove storiche che attestino una realtà di tale crudeltà. Nonostante ciò, la sua rappresentazione nel romanzo come una prigione senza scrupoli ha sicuramente amplificato la sua notorietà letteraria.
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